Si realizza il ‘people mover’ fra l’Università di Salerno e la stazione di Fisciano, che interseca la linea Salerno- Avellino. Si tratta di una funicolare che dal Campus universitario di Salerno scende a valle e aggancia il collegamento ferroviario. L’opera sarà realizzata da Acamir, individuata come soggetto attuatore dalla Regione Campania, e prevede un finanziamento di 51 milioni di euro che fanno capo ai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2016- 2020. Entro i prossimi mesi Acamir dovrà pubblicare il bando per la progettazione, fermo restando che dovrà relazionarsi con Rfi per individuare la soluzione ottimale per consentire un agevole scambio tra i due sistemi di trasporto.

La provincia di Avellino è ad un punto di svolta sul fronte della dotazione infrastrutturale, per il trasporto passeggeri, e quindi determinante sul fronte della mobilità, ma anche sul fronte turistico, come testimoniato dalla firma del protocollo d’intesa fra Fondazione Fs, Federico II di Napoli per attività di ricerca e valorizzazione del patrimonio della Fondazione attraverso progetti di alta formazione.


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Il People mover, il treno che collegherà il campus di Fisciano con la linea ferrovia Avellino-Salerno-Benevento

Il people mover intanto, si prepara a stravolgere i flussi degli studenti dalle aree interne della Campania verso la costa, ma anche a ridefinire il dato sulle iscrizioni agli atenei, che sembra precipitato rispetto al passato. Ammonta a 40mila il numero degli studenti che frequentano l’Università di Fisciano, fra la parte ludica del campus e la zona residenziale. Un numero già intercettato dal settore mobilità e trasporti della Regione Campania e dell’Acamir, l’Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti per concertare esigenze dei pendolari, e accogliere una richiesta formulata dall’ex rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino già intorno al 2010. Oggi più che in passato, il campus universitario necessita di misure di potenziamento del trasporto pubblico locale e di rendere operativo – in sintesi- il progetto di costruzione della metropolitana funicolare da e per l’Università di Salerno bocciato nel 2012 dall’ex assessore Vetrella.

Raimondo Pasquino, già Rettore dell’Università di Salerno, in un momento del confronto sulle aree urbane della Campania nel novembre 2011 ad Avellino

L’opera era stata concordata con il precedente governo regionale di Antonio Bassolino, che prevedeva una gara d’appalto di 70 milioni di euro, e che è stata poi eliminata dal Governo Caldoro. Il progetto però è ancora in piedi, e alla luce della misura adottata dall’esecutivo De Luca sul rilascio gratuito degli abbonamenti per gli studenti, che ha subito un incremento esponenziale, Ferrovie dello Stato spinge per la realizzazione.

A distanza di sei anni, la Regione Campania ha incaricato l’Acamir a redigere il nuovo progetto di costruzione della ‘funicolare’ a servizio del campus universitario, che è stato candidato alla progettazione Fsc (ex fondi Fas). Stando alle affermazioni dei tecnici, l’opera che consiste nella realizzazione di un chilometro di strada ferrata- potrebbe essere realizzata in un arco temporale di circa due anni.

GLI ABBONAMENTI. L’apertura del cantiere è particolarmente attesa ad Avellino: dal report redatto dalla Regione Campania nel 2016, dei 5.970 abbonamenti aziendali richiesti, è l’Air – Azienda Autotrasporti Irpini a registrare il picco su base regionale, con ben 1.325 richieste, conquistando il primato delle aziende pubbliche impegnate nel Trasporto pubblico locale.

All’interno del Campus di Fisciano il pensatoio o giardino della pace

Stando alle previsioni, gli studenti salgono sul treno ad Avellino, che percorrerà la tratta Avellino- Salerno e scenderanno alla fermata Fisciano. A pochi metri di distanza, saliranno sulla funicolare per il campus e faranno ingresso all’università. Il capoluogo irpino guarda dunque non solo alla elettrificazione della tratta Benevento- Avellino- Salerno, ma vorrebbe aspirare anche un semplice aumento delle corse con treni diesel: un progressivo aumento dei treni contribuirebbe a decongestionare il traffico sulla bretella stradale e a consentire agli studenti di migliorare la qualità della permanenza nel campus. Non solo.

Un collegamento ferroviario efficiente sarebbe complice di una nuova centralità dell’Università di Fisciano fra le province di Avellino e Salerno, e un azzeramento delle distanze anche con l’università di Benevento. L’opera è infatti attesa anche nelle altre province campane, come le aree urbane e suburbane di Napoli e Caserta, che come Avellino sono state costrette a muoversi sul raccordo autostradale e con gli autobus del trasporto pubblico e privato.

L’auditorium dell’Università di Salerno durante un seminario

UN ATENEO DELLE ZONE INTERNE. Le potenzialità e i benefici per la provincia di Avellino di un collegamento di questo tipo sono facilmente intuibili. La popolazione residente all’interno della ampia aggregazione intorno al Capoluogo potrebbe iniziare a considerare finalmente quella di Salerno l’autentico ateneo delle zone interne.
Il rapporto numerico tra iscritti salernitani e avellinesi è ancora di quattro a uno all’Unisa, ma questo dato è destinato a mutare nei prossimi anni.

Uscita dalla città di Salerno, ubicata in un campus che si estende tra Fisciano e Lancusi, questa Università dal 1988 costituisce una anticipazione di quello che sarà il futuro rapporto tra Avellino e Salerno sul piano industriale ed economico nei prossimi decenni. L’Unisa sorge a pochi passi da Montoro, la terza città dell’Irpinia con i suoi ventimila abitanti, quindi da Solofra, cuore del distretto conciario che va integrandosi nell’ambito di un processo ormai avviato di diversificazione e parziale riconversione. Con l’elettrificazione della linea ferroviaria Avellino-Salerno, l’Università sarà il centro della vita giovanile per i ragazzi delle due province, che potranno scegliere il campus come riferimento per lo studio, la ricerca, il tirocinio, il lavoro, ma anche lo svago, il benessere e lo sport. Questo campus, che già oggi consente agli studenti fuori sede di frequentare i corsi (il 66% dei laureati partecipa ai corsi, indipendentemente dalla propria provenienza, secondo i dati del Miur), con gli investimenti nei sistemi di trasporto pubblico (e il miglioramento della viabilità di raccordo autostradale) domani si consoliderà come cittadella universitaria di un’area vasta estesa per il 60% del territorio campano.

Aurelio Tommasetti, Rettore Università Salerno

UN RETTORE CHE GUARDA ALL’ENTROTERRA. Quella di rendere l’ateneo salernitano il principale riferimento per l’istruzione superiore di irpini e sanniti è una sfida che il Rettore Aurelio Tommasetti sostiene da anni. Alla guida dell’Università degli Studi di Salerno dal novembre 2013, è un economista, socio della Sidrea, Società Italiana Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale, e della Aidea, Accademia Italiana di Economia Aziendale. Già Presidente del Consorzio ‘Osservatorio dell’Appennino Meridionale’ e del Comitato Scientifico del Corso di Perfezionamento Universitario Wine Business, nel settembre 2013 è stato insignito della Laurea honoris causa in Economia presso l’Universidad Católica de Colombia a Bogotà. All’Università Eduardo Mondlane di Maputo (Mozambico), all’Università di Roma e al Banco Mondiale ha ricoperto la cattedra di insegnamento in Gestão de sistemas de informação (in lingua portoghese), per conto del Ministero degli Affari Esteri. Ha insegnato all’Università degli studi della Basilicata, all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, alla Seconda Università degli studi di Napoli, poi all’Università degli Studi di Salerno, già consulente e formatore manageriale presso imprese e aziende pubbliche. Ha all’attivo esperienze internazionali nei progetti di cooperazione in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri in Angola (riforma della Pubblica Amministrazione di concerto con il governo locale) e in Mozambico (progetto Capacity Building del Banco Mondiale). È stato Referente dell’Università degli studi di Salerno per il progetto Smart Tunnel PON “Ricerca e Competitività” e per il progetto MUNIC al Centre for International and Regional Cooperation for Local Economies.

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