Il decreto n.29 del 19 aprile 2018 ridisegna in provincia di Avellino il sistema della Sanità locale. Ne riorganizza l’assetto, potenziando i servizi ospedalieri, immettendo anche nuove risorse negli organici dell’Azienda San Giuseppe Moscati, dopo dieci anni di blocco del turn over, rimodulando e qualificando la presenza dei presìdi dell’Asl nella metà orientale dell’Irpinia, dove solo sei anni fa tutto il sistema sembrava in liquidazione.

Nuovi Atti aziendali per l’Ospedale Moscati e per l’Asl di Avellino, nuovi reparti e specialità per il Landolfi di Solofra accorpato ad Avellino, per il Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi e per il Sant’Ottone Frangipane. E poi una rinnovata sfida sulla medicina territoriale, a partire dall’Ospedale di Comunità nella Struttura Polifunzionale San Guglielmo di Bisaccia.

La riduzione del personale all’Asl, per la mobilità volontaria attivata verso il Moscati, non rappresenta un ridimensionamento, nella misura in cui saprá vincere la battaglia della capillarità sul territorio, dove ora, più agile e leggera. Adesso può finalmente realizzare le sinergie con i medici di base, considerate lo strumento più efficace per assicurare il diritto alla salute nelle zone più periferiche, montane o decentrate, crescendo in maniera finanziariamente sostenibile.

IL MOSCATI AL CENTRO DEL SISTEMA. In questo nuovo equilibrio Avellino difende il suo ospedale, con le sue eccellenze e la qualità delle sue specialitá, dal rischio di perdere in un periodo medio lungo la propria autonomia nell’ambito della Macro Area irpino-sannita, mentre in Alta Irpinia con l’apporto del Progetto Pilota l’Asl rafforza la sua presenza nella ex area del Cratere.

Il cartello annuncia l’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati all’ingresso di contrada Amoretta, ad Avellino

La nuova visione è frutto dell’impostazione data dal Commissario regionale Vincenzo De Luca, calata nel contesto avellinese ed irpino. Scelti nel 2016, in due anni i manager Angelo Percopo e Maria Morgante hanno interpretato con funzioni e compiti diversi (in autonomia) la necessità di collegare e coordinare ospedale e territorio, assistenza e soccorso, travasando le risorse da una parte all’altra, senza pregiudicare l’efficienza.

Oggi, nel momento in cui componenti del mondo sanitario e ospedaliero, l’Ordine dei Medici e le rappresentanze istituzionali interessate si incontreranno per definire i dettagli della riorganizzazione prevista con decorrenza primo di ottobre, il disegno riformatore apparirà nella sua semplicità.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, al meeting dei Giovani di Confindustria di Capri (2015)

LA NUOVA MACROAREA. Ieri il nuovo quadro organizzativo si è delineato anche nella parte sannita della Macroarea che interessa Avellino.

A Palazzo Santa Lucia è stato ricevuto il direttore generale dell’azienda ospedaliera San Pio di Benevento, giunto a Napoli accompagnato dai responsabili medici e dai primari del presidio e, con loro la direzione Salute della Regione, il consigliere regionale Mino Mortaruolo, per una verifica attenta dell’organizzazione nelle strutture ospedaliere del Sannio.

Sul tappeto il nuovo atto aziendale approvato, “ritenuto corretto, funzionale e fortemente migliorativo dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini”, si legge in una nota. Il Governatore De Luca ha sottolineato nella stessa nota gli obiettivi raggiunti con l’operazione. “Abbiamo aumentato di altre 200 le unità previste nel Piano ospedaliero; abbiamo aumentato a 286 i posti letto su Benevento; abbiamo salvato il Dea di II livello al San Pio; abbiamo salvato Sant’Agata dei Goti collocando un Polo oncologico regionale e stanziando 32 milioni per questo obiettivo”, tra l’altro.

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