Ufita Area Vasta
Documenti in Regione

Pronto il Documento di Orientamento Strategico per i Comuni dell'Ufita, del Calore, del Miscano e del Cervaro. Attesi i finanziamenti.

Ufita – Il Documento Strategico di Area Vasta che comprende le quattro valli: Ufita, Miscano, Calore e Cervaro è stato presentato in Regione Campania. Il piano,  di cui il Comune di Ariano Irpino è paese capofila, è stato approvato in consiglio comunale da tutti i 28 paesi che prendono parte alla strategia di sviluppo.

I lavori sono partiti diversi mesi fa. Hanno subito un’accelerazione a fine luglio per evitare che il periodo ferragostano potesse creare una pausa che avrebbe messo troppo a rischio la stesura definitiva del progetto. Perché raccogliere le voci di tanti campanili è pur sempre impresa ardua e delicata. Ad ogni modo è andata a buon fine. Sintetizzata in un documento dal titolo “Q.I. Hirpinia – Qualità e Innovazione”.

Nel plico sono stati definiti gli asset strategici, gli obiettivi, i risultati attesi, azioni e fonti di finanziamento. Il “cuore” dell’area omogenea è indicata “nella trasformazione del territorio con la stazione Hirpinia e l’Alta Capacità con tutte le sue implicazioni di apertura/opportunità/connessione verso l’esterno e verso l’interno”. Le fonti di finanziamento “vengono indicate a valere sulla programmazione regionale 2014-2020 (POC FESR, POR FSE, PSR, POC), su fondi nazionali e su fondi diretti dell’UE”.

Un colpaccio di fine estate dunque per raggiungere il possibile e presentare quanto prima il dossier sui tavoli che contano. Detto, scritto e fatto.

“Confidiamo molto sui lavori della Regine rispetto al documento” afferma l’assessore di Grottaminarda Virginia Pascucci. “Dopo vari iter il nostro documento ufficiale strategico è stato predisposto e presentato in Regione – ha proseguito Angelo Cobino, sindaco di Grottaminarda – si tratta di un documento strategico che sicuramente la Regione favorirà”. Fiducioso il capo di maggioranza grottese. Infrastrutture, ferrovia ma anche industria e centri di ricerca. Tra gli altri Biogem e l’INGV di Grottaminarda.

La popolazione residente nell’intera area omogenea è pari ad 87.356 abitanti, pari a circa l’1,51% della popolazione regionale. L’andamento demografico risulta essere particolarmente negativo. Negli ultimi sedici anni, le quattro valli hanno subito un segno meno pari al 5,98% (circa 5000 abitanti). L’equivalente di una cittadina. Molto alto l’indice di vecchiaia e il reddito Irpef medio è inferiore a quello provinciale e regionale.

Lo schema è evidenziato dal dossier nell’ambito della descrizione contestuale dell’area omogenea.

Migliore, a sorpresa, lo scenario legato al mondo del lavoro. L’occupazione infatti è superiore alla media regionale. Il tasso è maggiore nel settore agricolo, in linea con la vocazione territoriale. Il dramma occupazionale (in percentuale) è comunque inferiore alla media regionale.

Le opportunità individuate sono date dalla realizzazione della stazione ferroviaria Hirpinia, dal completamento dell’arteria Lioni Grottaminarda, dagli investimenti nella formazione turistico alberghiera. Ancora dalle eccellenze enogastronomiche, dal riconoscimento ZES (Zona economia speciale).

Novanta pagine che nel frontespizio riportano un passo tratto dal romanzo di Italo Calvino, “Le città invisibili”. Nello specifico il testo rende molto bene il senso del progetto. “E’ inutile – scrive Calvino – stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è di queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare le città o ne sono cancellati”.

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