Comune: dopo le polemiche, arriva l’aut-aut del Sindaco

Il sindaco di Avellino sfida l’opposizione a sfiduciarlo e contemporaneamente lancia un segnale agli avversari politici per evitare la debacle sugli indirizzi dell’amministrazione, offrendo la disponibilità a riscrivere insieme gli indirizzi di governo.

Il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, alla sua scrivania in piazza del Popolo

Dopo le polemiche, arriva l’aut-aut di Ciampi. Il sindaco di Avellino sfida l’opposizione a sfiduciarlo e contemporaneamente lancia un segnale agli avversari politici per evitare la debacle sugli indirizzi dell’amministrazione, in discussione questo pomeriggio a Palazzo di Città.

Dopo la bagarre registrata nella scorsa seduta d’aula e le critiche piombategli addosso non appena si è diffusa la notizia del ricorso al Tar, Vincenzo Ciampi, affidando ancora una volta il messaggio alla piattaforma di Facebook: «Se il consiglio comunale ritiene veramente che io sia un sindaco “incompetente”, “copione” e “bugiardo”, deve sfiduciarmi. Altrimenti mi dia sostegno. Sono disponibile a ritirare le linee programmatiche per riscriverle con coloro che lo vorranno e dare luogo, così, ad indirizzi di governo effettivamente partecipati e condivisi, in piena trasparenza, con tutti i consiglieri comunali e le relative forze politiche».

E’ un lungo post, quello pubblicato oggi sul social network, a metà tra lo sfogo ed il tentativo di chiarimento di tutti gli episodi che in questi mesi si sono consumati a Piazza del Popolo, alimentando polemiche e tensioni: «Sono stato definito “incompetente” o addirittura “poco rispettoso” delle professionalità altrui, quando è stata avanzata la richiesta di collaborazione ai tecnici per il Ponte della Ferriera. Sono stato definito ancora una volta “incompetente” in merito alla variazione di bilancio relativa al Ferragosto. Poi non realizzata perché il Consiglio Comunale, non a maggioranza 5 Stelle, ha deciso di affossarla. Sono stato definito “antidemocratico” sulla vicenda delle “vele” pur avendo spiegato mille volte l’accaduto e constatato che non ci sono violazioni di alcun genere, ma solo informazione legittima da parte di una forza politica. Sono stato definito “copione” perché avrei copiato le linee programmatiche quando invece ho condiviso l’introduzione, che consta al massimo di 10-15 righe, che ritenevo applicabile anche ad Avellino».

Ciampi, poi, tocca l’ultima questione, quella del ricorso al Tar, da lui finora pubblicamente negato: «Adesso vengo definito “bugiardo” perché avevo dicharato, a metà luglio, che non si sarebbe dato luogo al ricorso sulla “anatra zoppa” e che comunque avrei valutato la situazione. Il ricorso si è poi fatto nei termini e nei modi consentiti dalla legge ai fini del riconteggio. In fin dei conti, sono convinto che sia giusta una verifica sulla regolarità delle elezioni, nell’interesse dei cittadini. Vogliamo semplicemente capire se tutto è andato per il verso giusto. Auspico alleati in questa battaglia per la legalità e non soltanto critiche. Mi sembra che non ci sia nulla di strano, è quasi da prassi chiedere il riconteggio delle schede e credo che questa cosa sia nell’interesse di tutti. A maggior ragione se sono state verbalizzate delle irregolarità durante le operazioni di voto».

Il sindaco, quindi, pone ai consiglieri di fronte ad una bivio, indicando la strada che intende seguire: «Io vado avanti. Voglio amministrare la città con la collaborazione di tutti. Confido si possa partire già dalla condivisione delle linee programmatiche».

 

 

 

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