IIA, Breda Menarini annuncia querele contro il Ministro Di Maio e il deputato arianese Maraia. Il consiglio di amministrazione di Industria Italiana Autobus, partecipata dall’azienda emiliana, ha riunito il consiglio di amministrazione per conferire un mandato ai propri legali. Si dovranno “valutare le complessive ricadute delle dichiarazioni fatte dal vicepremier Luigi di Maio e dell’onorevole M5S Generoso Maraia” nei giorni scorsi a proposito della vertenza in corso sulla mancata corresponsione di una parte degli stipendi ai dipendenti. L’iniziativa, è stato spiegato, “al fine di tutelare gli interessi della Società, dei propri azionisti, dei dipendenti e degli stakeholders presso ogni sede competente”.

L’ingresso alla sede del Ministero per lo Sviluppo Economico

Venerdì Di Maio aveva attaccato l’azienda, scrivendo di non voler “accettare ricatti da chi ha già usufruito di strumenti finanziari messi a disposizione col fine di portare soluzioni, ed invece ha usato queste aperture per fare tutt’altro”. A stretto giro Maraia era tornato sulla questione, con una intervista ad organi di informazione locali, esprimendo giudizi duri sia sul manager Stefano Del Rosso, che sulla compagine societaria.

Stefano Del Rosso, referente della IIA

La IIA si dice pronta a riprendere il confronto con il Governo per dare un futuro alla industria dei bus in Italia, nell’interesse di lavoratori e investitori, ma chiede concretezza al tavolo del Mise. Da luglio non si registrano passi avanti sulla richiesta di un impegno pubblico. Da anni, da quando all’ex Irisbus nel 2014 è subentrata la Industria Italiana Autobus, la nuova gestione sollecita un piano nazionale per il rinnovo del parco mezzi pubblici, che in Italia viene considerato in gran parte obsoleto.

In attesa di capire se sarà possibile ottenere commesse interne, la situazione degli stabilimenti dell’Ufita e dell’Emilia resta precaria e i  bilico. Al momento i lavoratori lamentano il pagamento parziale delle spettanze e chiedono garanzie per un futuro che a questo punto vedono incerto.

Lo scorso 24 agosto la Fiom ha chiesto una nuova riunione del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere un impegno del Governo sulla ricapitalizzazione, atteso che nel capitale aziendale c’è anche Finmeccanica.
“Il governo deve valutare la ricapitalizzazione pubblica con l’intervento oltre che di Finmeccanica anche di Invitalia”, si legge in una nota congiunta firmata da Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil, da Sergio Scarpa, segretario generale della Fiom di Avellino e da Bruno Papignani, segretario generale della Fiom Emilia Romagna

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