La Ciclovia dell’acquedotto Pugliese è stata inserita dalla legge di stabilità 2016 tra le “reti cicloturistiche nazionali strategiche”, ma pur disponendo dei fondi stanziati dal Governo, tardano ad arrivare gli appalti da parte delle Regioni Puglia, Campania e Basilicata. Non solo. L’Acquedotto pugliese ha posto un veto per la concessione del passaggio degli escursionisti citando un vecchio decreto regio del 1904 che impediva di transitare su canali e opere similari. L’opera resta di rimanere solo su carta.

Il tracciato intanto, con i suoi 500 chilometri di lunghezza, si prepara a diventare uno degli itinerari ciclabili più lunghi e affascinanti delle grandi reti escursionistiche europee, e ha destato l’attesa di decine di associazioni impegnate sul fronte turistico, ricettivo, sportivo e ambientalista. Sollecitato su più fronti, infatti, il quartier generale dell’Aqp ha concesso in extremis la Cicloesplorazione 2018 promossa dal Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Aqp (un organismo di controllo voluto dal progetto ministeriale). La società di Bari però, ha garantito il passaggio soltanto per un giorno, aprendo di fatto un fronte di interrogativi da parte del Comitato, interessato ad ottenere la fruizione del tracciato (130 Km) per più giorni, per consentire una traversata più lenta e quindi più sicura.

Le risorse per il primo livello di progettazione sono state assegnate, e la Regione Puglia è capofila del progetto, che ha da poco pubblicato il bando. Gli uffici di Bari hanno licenziato il tracciato, che si estende da Villa Castellli (Brindisi) a Santa Maria di Leuca (Lecce). Il progetto prevede due bandi di progettazione, con fattibilità tecnica ed economica, aperta lungo il tracciato pugliese. Campania e Basilicata sono ancora silenti.

Le attività del coordinamento intanto, percorrono un binario ad alta velocità rispetto ai tempi burocratici delle regioni, con la diffusione di una guida curata dal giornalista Roberto Guido dal titolo “La ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Cicloesplorazione da Caposele a Leuca” Edicicloeditore, che lo stesso autore definisce “un viaggio fra storia e natura fra l’Italia interna del Sud”. La guida viene presentata infatti come il frutto di un lavoro collettivo e non istituzionale, che gode di una dettagliata cartografia curata dall’Irpino Michele Chieffo, già autore di un testo sulla Via Francigena.

LA SCHEDA. La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (Avellino) a Villa Castelli (Brindisi), che in soli nove anni (1906-1915) riuscì a far arrivare l’acqua a Bari, ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (Lecce), dove l’infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata nel 1939 e recentemente restaurata. Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento.

Il tracciato della ciclovia che interessa le tre regioni, Campania, Basilicata e Puglia

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