Il meeting Le2Culture

Ariano. L’ottava edizione del meeting promosso dall’Istituto consacra il campus del Tricolle Nasce l’asse con il Sannio

Camporeale tra pochi mesi sarà lambita dalla linea ferroviaria ad Alta capacità. Il sistema delle comunicazioni paneuropee incrocerà con Ufita e Baronia, zone interne profonde della Campania, ormai destinate alla connessione globale delle merci e dei saperi. Il Biogem è pronto.

In attesa del terminal europeo previsto a Grottaminarda, nel cuore dell’Ufita nei pressi di Ariano il Biogem già catalizzatore l’attenzione internazionale si prepara a diventare un vero e proprio ateneo della ricerca in campo biomedico. Nella giornata di apertura del meeting ‘Le 2 culture’ questa prospettiva è stata indicata con chiarezza dal Presidente Ortensio Zecchino. Come da tradizione non sono mancati i Premi Nobel. L’Istituto di Ricerche Genetiche e traslazionali Biogem di Ariano Irpino da dieci anni catalizza l’attenzione del mondo scientifico e umanistico tutto l’anno, raccoglie brevetti, forma ricercatori. A celebrare l’edizione del meeting che coincide con il decennale del Centro tra gli altri sono intervenuti Monsignor Sergio Melillo, Vescovo della Diocesi di Ariano Irpino Lacedonia e il sindaco di Benevento, Clemente Mastella. Il presidente Ortensio Zecchino, onorato della presenza del Vescovo, ci dice «il rapporto tra scienza e fede è tra due mondi che si debbono parlare e in questo colloquio nessuno deve immaginare di avere la verità, rivelata perché i misteri della vita la scienza non li ha risolti. Ci sono due misteri: come sono nate la vita e la mente umana. Con Darwin possiamo conoscere come si è evoluta la vita, ma non  sappiamo com’è nata. E forse razionalmente non lo capiremo mai».

Saluti di ringraziamento alle autorità presenti, al sindaco di Grottaminarda e presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita, Angelo Cobino; al primo cittadino di Ariano nonché presidente della Provincia Domenico Gambacorta; ai rettori dell’Università Orientale di Napoli e dell’Università del Sannio; al sindaco Clemente Mastella. «Noi ci consideriamo sanniti, irpini-sanniti – dice Zecchino e prosegue – Con Benevento ci avviamo ad una rinnovata integrazione. Intanto le nostre strutture giudiziarie sono in comune e poi nell’evoluzione delle cose probabilmente non saremo lontani da un’ integrazione tra le due province. Viviamo in un tempo di accorpamento». Dalla prima fila in sala, Mastella ci dice di essere in Irpinia, a Camporeale, «per amicizia. Il mio è un atto di stima e ammirazione rispetto a quanto Zecchino ha realizzato. Biogem presenta un livello qualitativo alto. Le Due Culture rappresenta un’ iniziativa di grande successo che qualifica in modo straordinario quello che si è fatto e che si farà successivamente. I tanti nomi presenti lo dimostrano. Questo centro già è decollato. In realtà vola e come tale è un calabrone che è riuscito a viaggiare nonostante tutte le incongruenze che si possono incontrare. Siamo al Sud, una realtà un po’ più periferica rispetto ai centri più grandi e un opera di questo genere, nel Mezzogiorno, è cosa davvero eccezionale». Per il Presidente Zecchino l’Ente «è una scommessa perché siamo nella periferia dell’impero. Possiamo dire che è una battaglia non vinta ma che continua in un tempo non facile. Un tempo in cui viviamo un certo neocentralismo che si sta affermando. Abbiamo perso il Tribunale, la stazione ferroviaria, l’Asl. Ci avviamo verso la desertificazione. Noi siamo in controtendenza. Proviamo ad irrorare cultura, innovazione e sviluppo economico». Poi un passaggio sull’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica”, ndr). Si sofferma sulla “e” congiunzione e afferma: «La ricerca scientifica non è cultura secondo la nostra Costituzione. La legge di Stato è frutto della cultura idealistica italiana che non ha molto giovato alle 2 Culture. Su questo aspetto bisognerà avvertire i nostri nuovi costituenti».

I cinque giorni sono stati caratterizzati dalle relazioni e dalle letture serali tratte da Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello. Tutto accompagnato dal pianoforte. Venerdì sera la lettura di alcuni passi delle Georgiche di Virgilio recitati da Ilaria Bevere, accompagnata dal tenore Nazareno Darzillo e, al pianoforte, da Gianluca Palummo. Il Centro, nato da un’idea del genetista Nino Salvatore e Renato Dulbecco, nel corso della manifestazione ha avuto modo di presentarsi all’esterno. «Gli istituti di ricerca rischiano di rimanere entità chiuse, un po’ misteriose. Noi cerchiamo invece di aprirci e questa è anche un’occasione per raccontare cosa facciamo».

Raccontava così Zecchino nella scorsa edizione. La traccia dell’intero convegno è stata sintetizzata dal presidente «nella capacità degli animali di esprimersi, comunicare – e ha chiuso – però ciò che manca loro è la funzione rappresentativa, cioè il terzo livello del linguaggio. La capacità rappresentativa permette di descrivere cose completamente astratte come la matematica. La base della cultura sta qui: nella possibilità di formulare linguisticamente queste cose».

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