Bollette di luce e gas, stop doppia tassa. Confunisco: ricorsi per i rimborsi

Il sindacato avverte i consumatori sulla possibilità di chiedere il rimborso per il pagamento della "tassa sulla tassa" applicata alle bollette di luce e gas degli ultimi tre anni. Tammaro: "Sono tantissimi gli utenti che si stanno rivolgendo a noi per verificare la possibilità di un rimborso, che arriva fino a 130 euro"

Bollette di luce e gas, stop doppia tassa. Confunisco: ricorsi per i rimborsi

Stop alla doppia tassa sulle bollette di luce e gas, pioggia di ricorsi da Confunisco. “Le somme in più che sono state pagate sulle bollette di luce e gas dai consumatori vanno restituite”. Confunisco Avellino spalanca le porte ai consumatori per compilare la richiesta di rimborso della doppia tassa versata ai gestori di luce e gas negli ultimi tre anni. Come annunciato dalla rappresentante provinciale Isabella Tammaro, il sindacato è impegnato sul fronte della tutela dei consumatori, che in questi giorni stanno ingolfando le caselle postali della sede di Confunisco per chiedere chiarimenti in merito alle possibilità di rimborso. L’annuncio è partito dalla sede territoriale di Salerno: “l’Iva sulla bolletta di gas ed elettricità non va calcolata anche sulle accise come avviene attualmente: quanto pagato in più dai consumatori viene restituito”. Il sindacato si è fatto avanti grazie alla acquisizione di diverse sentenze emesse dai Giudici di Pace, che hanno dichiarato illegittima l’Iva applicata su un’altra tassa. Ad oggi però manca una class action collettiva e la strada indicata resta quella dei singoli ricorsi. Il primo caso registrato che ha aperto la strada agli altri è stato quello della sentenza del giudice di Pace di Venezia nel luglio 2015, con una sentenza storica contro Enel su un ricorso presentato da un cittadino veneto: Enel è stata condannata a pagare al consumatore 103 euro circa per l’Iva applicata in bolletta sulle accise, affermando l’applicazione illegittima dell’imposta sull’Iva. Una tassa su un’altra tassa insomma. Un caso che ha fatto scuola e che aperto un fronte di protesta fra i consumatori. Come riportano gli uffici di Consumitalia Salerno “Nel decreto il giudice ha richiamato il principio stabilito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza n. 3671/97, secondo il quale, “salvo deroga esplicita, un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra”.

“Ad oggi non c’è alcuna legge che impone di pagare l’Iva su un tributo, oltre che sui metri cubi di gas e sui kWh consumati. Dunque, l’Imposta sul Valore Aggiunto non può essere applicata su tutte le voci che compaiono in bolletta (quindi sull’importo totale), ma solo sui servizi di vendita e sui servizi di rete. E questo vale per qualsiasi bolletta della luce e del gas in cui siano presenti accise o addizionali regionali” continua. La vera sentenza pilota che ha decretato l’illegittimità dell’applicazione dell’Iva su una tassa risale al 2012, quando il Giudice di Pace di Venezia, su applicazione della sentenza n. 238/09 della Corte costituzionale, ha condannato l’azienda responsabile dei servizi ambientali in Veneto a restituire agli utenti l’Iva indebitamente applicata sulla TaRi e sulla Tia (tariffe di igiene ambientale). È stata quella la prima battaglia vinta dagli utenti con l’aiuto delle associazioni dei consumatori che hanno presentato ricorsi di massa. Una sentenza della Corte di Cassazione di marzo 2016 ha stabilito che l’Iva del 10% non può essere applicata sulla TaRi, a pena di duplicazione di imposizione fiscale, e che la competenza è del giudice ordinario, non di quello tributario.

Isabella Tammaro è la presidente provinciale di Confunisco

“I nostri commercialisti sono a lavoro per valutare tutti i casi esposti, e una volta completata la verifica, inoltriamo il ricorso con richiesta di rimborso per l’utente” spiega la referente di Confunisco Avellino Isabella Tammaro. “Stiamo informando la popolazione che le accise presenti nelle bollette di luce e gas non costituiscono base imponibile IVA e stiamo avendo un riscontro più che positivo: anche se gli importi da recuperare non sono tantissimi- parliamo di rimborsi fino a 130 euro per tre anni- molti ne fanno una questione di principio. E’ ovvio che nella valutazione del caso, laddove le somme da recuperare siano irrisorie, il ricorso non conviene” continua. Se dovesse aumentare il numero dei richiedenti però, Confunisco potrebbe valutare una class action nei confronti dei colossi fornitori di luce e gas. “I nostri uffici sono aperti al pubblico, ma è particolarmente attiva anche la nostra casella di posta elettronica, dove gli utenti ci inviano le cartelle da esaminare. Molte diffide sono già partite, e ora aspettiamo un riscontro. Scaduti i termini si procede- come per legge- alla procedura conciliativa” sottolinea. La valutazione e invio di una eventuale diffida è un servizio che Confunisco offre gratuitamente all’utenza, e prevede esclusivamente il versamento della quota associativa. “Siamo in prima linea nella difesa dei consumatori, e il caso delle aziende fornitrici di luce e gas non è l’unico che è stato preso in considerazione da parte nostra. Siamo attenti anche sul fronte delle compagnie telefoniche e di comunicazione, e siamo in grado di affiancare i cittadini anche per il rimborso delle bollette emesse ogni 28 giorni, in base alla recente pronuncia del Tar”. Altra questione sollevata dal sindacato è il rimborso della quota prevista in bolletta per l’acquisto obbligatorio del modem di 250 euro e spalmato sulle fatture a 5 euro per volta. “L’acquisto del modem non può essere obbligatorio se l’utente dichiara di possederne già uno in casa, e coloro che sono interessati possono procedere alla segnalazione dei casi, per chiedere il rimborso delle quote versate” aggiunge Tammaro. Nata da poche settimane, Confunisco punta a radicarsi sul territorio irpino e a sostenere la nascita di altre sedi, come quella ligure.


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Isabella Tammaro è la responsabile provinciale di Confunisco

 

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