Tropeano: «L’Ato Rifiuti è pronto a presentare il piano industriale»

Il presidente dell'organizzazione annuncia la convocazione dell'assemblea dei sindaci, ma sottolinea la rottura con il Comitato No al Biodigestore di Chianche: "Non siamo riusciti a trovare una alternativa, ma continuiamo a lavorare. L'azione denigratoria nei nostri confronti però non ci aiuta"

Ato Rifiuti. La sede dell'ente d'ambito di Avellino nel complesso della Regione Campania sulla Collina dei Liguorini

“Il piano industriale del ciclo integrato dei rifiuti è pronto e siamo in procinto di convocare i sindaci in assemblea per la presentazione generale”. Così Valentino Tropeano, presidente dell’Ato Rifiuti di Avellino, che annuncia importanti passi in avanti dell’Ato, e spiega il complesso lavoro dell’ufficio portato avanti nei mesi precedenti, per riammagliare l’intero territorio provinciale e fornire la soluzione ottimale su impiantistica e gestione. “Sulla pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti sono stati compiuti diversi passi in avanti ed è stato fatto un lavoro su più fronti, soprattutto di verifica di un’alternativa a Chianche per l’installazione del biodigestore” argomenta Tropeano. “Purtroppo, al termine di un lungo lavoro di verifica da parte dell’Ato sono costretto ad affermare che non ci sono soluzioni alternative al momento, ma continuiamo a lavorare per trovare una soluzione ragionata e condivisa”.

Il Sindaco di Montefredane, Valentino Tropeano

ALTA TENSIONE TRA I SINDACI E L’ATO RIFIUTI SUL CASO BIODIGESTORE. Il presidente dell’Ato si espone infatti al termine di una stagione di proteste e mobilitazioni di associazioni, comitati e amministrazioni comunali contrarie alla costruzione del biodigestore a Chianche, mossi dallo spirito di salvaguardia e tutela dell’areale con classificazione DocG del Greco di Tufo. “Tutte le manifestazioni che ci sono state in queste settimane e le delibere di consiglio comunale, non fanno altro che renderci il lavoro più difficile” tuona il presidente. “Mi sarei aspettato dalle associazioni un contributo diverso, teso alla valutazione delle caratteristiche migliori di un impianto, alla scelta più opportuna per il territorio, ma non di arrivare ad uno contro. Oggi dopo diversi colloqui con il comitato No Biodigestore, apprendo di continue richieste di mie dimissioni, ma io vado avanti”. Tropeano auspica insomma una campagna informativa differente rispetto all’impianto di trattamento rifiuti, che non deve essere demonizzato. “Tutto quello che sta sbandierando il comitato è già contemplato dalle leggi e dai nostri indirizzi di governo. Costruire il ciclo integrato dei rifiuti provinciale significa predisporre un piano industriale che già prevede il rispetto di determinati parametri ambientali. Intanto spero di trovare soluzioni alternative e declinare su un nuovo sito la premialità prevista per il Comune ospitante, la scelta sulla tipologia dell’impianto, la partecipazione nella gestione dell’impianto ed altri aspetti, utili a costruire un rapporto trasparente” puntualizza. Come preannunciato nei mesi precedenti, Tropeano ha verificato in prima persona le disponibilità di siti e capannoni nelle aree industriali, senza però avere riscontro. “Ho visitato 5 stabilimenti, ovvero opifici abbandonati che però non sono di proprietà Asi, nè dei Comuni, ma sono sotto curatela fallimentare, su cui non è possibile intervenire a causa delle procedure complesse e lunghe. Non è ipotizzabile nemmeno sbandierare la tutela dell’areale del Greco, perchè altri territori lavorano per la salvaguardia di altre produzioni, dalle nocciole alle castagne ed altri. In questo momento sto scontando anche il contrasto di quei sindaci che in prima battuta si erano fatti avanti per ospitare il biodigestore, ma che alla luce delle manifestazioni dei Comitati, hanno desistito e si sono tirati indietro. Nessuno considera che l’impianto che si vuole realizzare garantisce la massima sicurezza ed efficacia, e ambisce ad emulare il nord Europa per l’efficienza, e che dovrà essere visitabile da altre regioni” spiega il presidente. I deliberati ratificati da diversi consigli comunali intanto, con cui i Comuni bocciano la costruzione dell’impianto a Chianche, sarà uno temi affrontati nella prossima assemblea.

L’ingresso alla sede della Regione Campania, a Napoli

DA NAPOLI ARRIVANO I RINFORZI. La Regione Campania invece, ha mosso in primi passi per potenziare l’ufficio di presidenza dell’Ato Rifiuti: da lunedì ben due dipendenti saranno trasferiti da Napoli a Collina Liguorini per sostenere le attività dell’organo.


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