Altavilla Irpina, la minoranza: soldi finiti, al Comune serve una strategia

Il gruppo "Rinascita Altavillese" replica al Sindaco Mario Vanni: «Esaurita la spinta finanziaria arrivata dai progetti del passato, ora attendiamo i nuovi obiettivi». E sul Puc avverte: «La minoranza sarà vigile»

Altavilla Irpina, scorcio del centro storico

Bagarre politica ad Altavilla Irpina, dove la minoranza replica al Sindaco dopo il consiglio comunale. Con una nota il gruppo di Rinascita Altavillese replica alle dichiarazioni rese in consiglio dal Sindaco Mario Vanni, incalzandolo. «Ad Altavilla Irpina soldi finiti, serve una strategia», si legge in una nota, chiedendo una svolta per la programmazione futura. Il messaggio è contenuto in un intervento firmato dalla compagine. «È finito il tempo delle facili promesse, la campagna elettorale che ci siamo lasciati alle spalle chiarisce ruoli e responsabilità di ognuno di noi» e «i cittadini hanno scelto democraticamente chi dovrà governarli per il prossimi cinque anni e chi, legittimamente, dovrà rappresentarli dai banchi dell’opposizione», premette.

Il borgo antico sulle mura medievali di Altavilla Irpina

Ma «adesso è il tempo di passare dalle parole ai fatti» e per questo motivo riteniamo doveroso portare a conoscenza della comunità altavillese le posizioni che assumeremo in questo nuovo percorso amministrativo, a partire dalla seduta del consiglio comunale del 26 luglio 2019». Ma prima di entrare nel merito, il Gruppo Rinascita Altavillese chiarisce le ragioni delle sue scelte in aula. «In prima battuta, ci teniamo a chiarire che il nostro voto contrario al regolamento comunale del “Gruppo volontari di protezione civile Altavilla Irpina – Massimo Ciccone” non è sicuramente rispetto al nostro concittadino Massimo, stimato e amato da tutti noi ma, piuttosto, perché la maggioranza ha ritenuto opportuno votare un regolamento facendo riferimento ad una legge abrogata, non più valida». Quanto alla vicenda della nuova programmazione, parte da una considerazione di fondo. «Siamo un piccolo paese dell’entroterra irpino, abbiamo bisogno di un piano strategico che abbia l’obiettivo di valorizzare i pregi e di migliorare i difetti» e «una programmazione che si rispetti non si limita a guardare all’oggi, ma getta le basi per rendere migliore il futuro di un’intera comunità e non dei singoli». Per questo «bocciamo le linee programmatiche dell’Amministrazione Vanni, di un’Amministrazione in carica da oltre cinque anni e che, almeno oggi, avrebbe dovuto dirci chiaramente cosa vuol fare per la nostra comunità. L’Amministrazione Vanni ha avuto la fortuna di ereditare finanziamenti che hanno permesso di concludere importanti opere pubbliche, ora dovrebbe dirci come ha intenzione di reperirne altri». E fa un esempio: «Il fallimento registrato in merito alla vicenda del Palazzo Comitale, dove non è stato più intercettato neanche un euro, è emblematico».

Il gruppo di Rinascita Altavillese, che ha sostenuto Alberico Villani candidato sindaco

LA PROPOSTA. Per Rinascita Altavillese «politiche giovanili e politiche sociali dovrebbero essere il cuore pulsante di un’azione amministrativa capace di guardare al benessere dei cittadini più giovani e di quelli con evidenti difficoltà. Dobbiamo, invece, continuare ad accontentarci dell’alternanza scuola-lavoro e di una mancata programmazione sui servizi sociali». In questo contesto «la ‘New Incea’, il lavoro, lo sviluppo saranno i temi al centro della nostra esperienza consiliare, seppure dai banchi dell’opposizione. Saremo controllori della legalità, della trasparenze, difenderemo i diritti di ogni cittadino coinvolto». Infine, «sport e ‘tempo libero’ sembrano lasciati al caso, come se si stesse parlando delle varie ed eventuali di un banale ordine del giorno, come al caso è lasciata la gestione del decoro urbano, del commercio e delle iniziative da promuovere su scala regionale. Su questo e su molto altro saremo impegnati per i prossimi cinque anni: lo faremo trasferendo tutto, in maniera diretta e trasparenti, ai cittadini altavillesi». La questione al centro resta quella urbanistica. «Partendo proprio da quel PUC approvato a campagna elettorale inoltrata, verificheremo che non ci siano stati favoritismi e scelte urbanistiche operate con criteri di natura personale e non nell’interesse generale».


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