In occasione della 28esima Giornata di Azione per i fiumi, ad Avellino si riuniscono a Villa Amendola esperti e rappresentanti istituzionali per un confronto nel merito, in programma sabato 15 marzo dalle ore 10. «Il 14 marzo, le comunità di tutto il mondo celebrano la Giornata di Azione per i fiumi» per «sensibilizzare sull’importanza dei fiumi nel contesto ambientale», scrive uno dei promotori, il geologo Sabino Aquino, docente di Geologia Applicata all’UniPegaso, relatore d’apertura del convegno. Interverranno: Salvatore Cucciniello, Comitato spontaneo di tutela del Fenestrelle; Antonio Di Gisi, Legambiente Avellino Alveare; Pasquale Luca Nacca, Insieme per Avellino e l’Irpinia; Mirella Napodano, Comunità Laudato si’ – San Ciro Avellino; Giorgio Osti, docente di sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Padova; Paolo Vegliante, architetto e ambientalista; Anna Maria Zaccaria, docente di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Napoli Federico II; Laura Nargi, Sindaco di Avellino. «I Nostri fiumi sono il futuro» è il sottotitolo del convegno, attraverso il quale si punta a restituire una fotografia aggiornata e precisa della difficile condizioni nella quale versa il sistema idrofluviale della provincia di Avellino, come spiega Sabino Aquino nella presentazione che segue: «Le civiltà sono cresciute e sviluppate attorno ai fiumi che risultano essenziali per l’ambiente. L’Irpina terra d’acqua è solcata da un complesso ed articolato reticolo idrografico costituito dalle aste fluviali del Calore, del Sele, del Sabato e dell’ Ofanto. Purtroppo queste ‘arterie terrestri’, da conservare e valorizzare, sono state interessate, soprattutto nell’ultimo trentennio, da una massiccia manipolazione antropica e da ricorrenti crisi idriche, determinate dall’imprevedibile successione di diversi anni di scarsa piovosità ed assenza completa di cospicue precipitazioni nevose che hanno causato magre storiche delle principali sorgenti e preoccupanti abbassamenti delle falde idriche alimentate dagli acquiferi profondi. Ciò ha gravemente compromesso le forme di vita presenti negli ecosistemi fluviali. Sicuramente, l’attuale degrado del sistema fisico è frutto di una sostanziale inadeguatezza infrastrutturale e programmatica del territorio, oltre che dall’oramai consolidata tendenza di fronteggiare l’emergenza, in assenza di qualsiasi pianificazione di base che scaturisce da un preventivo Bilancio Idrico complessivo tra il fabbisogno, i prelievi possibili e la risorsa idrica disponibile. L’acqua, da abbondante ricchezza, è diventata un problema che richiede risposte non più rinviabili anche in Irpinia. Come affrontarlo? Come mettersi nelle condizioni di prevenire il ripetersi di “emergenze naturali” ormai prevedibili? Il convegno intende mettere a disposizione un quadro accurato delle conoscenze in materia di conservazione e valorizzazione dei corsi fluviali e avanzare al confronto alcune proposte di lavoro».
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Giornata di Azione per i fiumi, ad Avellino esperti e istituzioni a confronto
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