Il Sindaco Manganaro scrive al Presidente della Regione De Luca offrendo la disponibilità di invaso naturale a Volturara Irpina nella Valle del Dragone contro la siccità in Campania.

«PRONTI A RENDERLO DISPONIBILE PER TUTTA LA CAMPANIA». Il primo cittadino irpino accoglie con favore il progetto del Presidente della Regione di creare bacini per affrontare il problema della carenza idrica. «Abbiamo particolarmente apprezzato il suo progetto di elaborare un piano per la realizzazione di invasi collinari funzionali alla soluzione del problema relativo alla disponibilità di acqua nella nostra regione. Volturara Irpina presenta le caratteristiche migliori per essere una delle realtà nelle quali vengono realizzati questi invasi. Se non altro perché un invaso naturale è già presente e, con interventi limitati e poco onerosi, va soltanto adeguato e reso funzionale all’obiettivo che lei ha indicato», scrive il Sindaco di Volturara Irpina, Nadia Manganaro, in una missiva indirizzata al Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

«A Volturara è presente uno dei più importanti bacini idrogeologici dell’Appennino Meridionale, che serve ad approvvigionare di acqua molte delle province limitrofe e la regione Puglia, alimentando le sorgenti che confluiscono in tre importanti acquedotti come l’Arin di Napoli, l’Acquedotto Pugliese e l’Alto Calore», scrive nella lettera il Sindaco. «È evidente che si tratta di una delle aree più strategiche – se non la più strategica – da inserire in un piano funzionale ad evitare le carenze che registriamo in questi giorni e assicurare, non solo alla Campania, quella autonomia che Lei opportunamente ha auspicato». Nadia Manganaro, quindi, chiede al Governatore De Luca di valutare l’opportunità l’inserimento di Volturara Irpina nel Piano al quale sta lavorando insieme all’Assessorato regionale all’Ambiente, all’l’Autorità di Bacino dell’Appennino meridionale e ai vari consorzi di bonifica interessati. Il Sindaco conclude offrendo la disponibilità «a partecipare con i nostri uffici tecnici alle riunioni che si dovessero rendere necessarie per valutare adeguatamente la realizzabilità dell’opera».

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