Provincia, Biancardi: a Vignola i cocci del Pd, io unico garante

Il sindaco di Avella si propone come punto di equilibrio tra gli schieramenti politici. Critiche all'indirizzo dell'avversario. Nessun problema con la lista Proposta civica per l'Irpinia.

Il sindaco dai Avella, Domenico Biancardi, candidato alla presidenza della Provincia di Avellino

«Il mio obiettivo è rappresentare tutte le istanze del territorio, al di là delle appartenenze politiche dei sindaci». E’ la sfida che il primo cittadino di Avella, Domenico Biancardi, candidato alla presidenza della Provincia, lancia al suo avversario, Michele Vignola.

Sindaco, come procede la campagna elettorale?

«Sono abbastanza ottimista. Sono giornate intense di incontri con gli amministratori locali a discutere di problemi e di opportunità da cogliere. Sto riscontrando notevole interesse per il mio progetto politico. Non mi tiro indietro rispetto alle sollecitazioni».

Che cosa le chiedono i sindaci irpini?

«Chiedono innanzitutto equilibrio. C’è bisogno di un ente capace di fare sintesi tra le diverse esigenze del territorio e tra le differenti posizioni politiche. Da parte mia provo a rassicurarli che andrò in questa direzione, garantendo una continuità con l’ottimo lavoro svolto dal presidente della Provincia uscente, Domenico Gambacorta, anche se ovviamente proverò a mettere la mia impronta originale».

D’altra parte lei si era proposto come candidato delle larghe intese. In caso di elezione, proverà a governare insieme al Pd, come ha fatto Gambacorta?

«Bisogna vedere quali saranno i risultati elettorali e i rapporti di forza. Sono, comunque, intenzionato a coinvolgere il consiglio, ascoltando tutti, compreso il Pd».

Anche se lei si presenta come un sindaco fuori dagli schemi politici, il centrodestra rivendica la sua candidatura.

«Non può che farmi piacere. E’ un attestato di stima. La mia candidatura, comunque, nasce dal basso, raccogliendo le spinte del territorio. Mi rivolgo a chiunque sia deciso a votare un uomo libero, capace di andare oltre le appartenenze politiche».

Che ne pensa del suo avversario Vignola? Cosa teme di lui, sotto il profilo elettorale e politico?

«La sua candidatura è stata decisa in extremis. Una scelta imposta dagli alleati, che hanno mortificato il Pd. Non avrà un compito semplice: dovrà mettere assieme i cocci. Non penso che potrà garantire l’equilibrio istituzionale di cui si avverte il bisogno. Resta un rappresentante di parte».

In giro si dice che la lista Proposta civica per l’Irpinia, che annovera diversi candidati di area moderata del centrosinistra, anche se ufficialmente schierata con lei, alla fine potrebbe dare una mano al sindaco di Solofra. Non teme brutti scherzi?

«Non mi risulta che sia così. Il consigliere regionale, Vincenzo Alaia, promotore della lista, si sta impegnando a mio favore. Spero che per tutti i candidati io possa rappresentare il cambio di passo tanto auspicato. Ce la metterò tutta».

 

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