‘Le sei notti di Venere’, festival di musica popolare con la seconda edizione Avellino si propone come riferimento della danza e della musica popolare. Dopo la “Notte della dea che balla”, prosegue con due concerti la rassegna affidata alla direzione artistica di Ambrogio Sparagna, già maestro concertatore della “Notte della taranta”, con la collaborazione di Pasquale Zuccarino. Oggi 21 agosto Erasmo Treglia dirige la “La Notte luminosa”.
Si parte alle 19 nei labirintici Cunicoli longobardi con “I fiati dell’Appennino” la prima ensemble guidata dal polistrimentista Erasmo Treglia che, sfruttando il naturale riverbero dei camminamenti della Avellino Sotterranea, renderanno uniche le musicalità dei flauti a becco, degli armonici, delle ance semplici e battenti che ancora accompagnano le tante feste e i rituali nelle culture musicali tradizionali degli Appennini. Si prosegue a Mezzanotte nella Cripta del Duomo con “Campus Stellae” dove Treglia, ricercatore e interprete storico della musica popolare italiana, e con lui alcuni compagni di cammino fra cui anche Ambrogio Sparagna, proporranno uno spettacolo originale dedicato alle antiche veglie sonore tipiche delle “notti luminose” degli Appennini in un concerto fuori dall’ordinario caratterizzato da canti sacri e suoni naturali per mettersi in ascolto in quell’ora speciale in cui, un tempo, i tanti viandanti dell’Appennino si avvicinavano al sacro, colorando l’attesa di voci e suoni di preghiera.
INAUGURAZIONE DOMENICA SCORSA. Nell’appuntamento inaugurale di domenica sono saliti sul palco i musicisti dell’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, guidati dal maestro Sparagna, accompagnata da artisti d’eccezione come Toni Esposito, Peppe Servillo, Ziad Trabelsi e i Solisti di Montemarano. Ecco il programma della kermesse.
Il cartellone
- Il 20 agosto alle ore 22, si parte con la “Notte della dea che balla”, in via Matteotti. Il grande concerto partirà con “Attaranta”, produzione originale composta da Sparagna proprio per il Festival, in prima esecuzione assoluta. Sul palco saliranno i “Solisti di Montemarano”, che proporranno la celebre tarantella irpina, con il suo ritmo vertiginoso e l’impianto melodico caleidoscopico, per fare d’apertura all‘Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, una grande compagine sonora, unica nel suo genere, composta dai più importanti virtuosi di strumenti della tradizione popolare nazionale. Nello spettacolo, di forte impatto sonoro, la musica vertiginosa accompagnerà il Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica, nelle sue virtuosistiche evoluzioni coreutiche e inonderà la piazza con grande energia, invitando il pubblico ad una liberatoria festa popolare sul ritmo della Taranta. Toni Esposito con i suoi pirotecnici tamburi arricchirà la trama ritmica dell’Orchestra, generando una continua pulsazione sonora su cui si innesteranno i virtuosismi del liuto arabo-andaluso di Ziad Trabelsi e la voce ammaliante di Peppe Servillo.
- Il 21 agosto, nei Cunicoli longobardi, alle ore 19, ecco “La notte luminosa”, con i Fiati dell’Appennino. Alle 24, nella cripta del Duomo, il “Campus Stellae, dedicati ai suoni arcaici della tradizione contadina dell’ Appennino.
- Martedi 22 Agosto sarà la volta de “La notte finibusterrae”. Alle 19, presso la chiesa del Carmine, ecco la “Paranza r’o lione e la tammurriata per Marcello Colasurdo.
- Venerdì primo settembre, dalle ore 18, nei Cunicoli longobardi, spazio a “La notte armonica”, mentre alle 19, nella Cripta del Duomo, “Suoni Pellegrini” e “Polifonia Aurunca”.
- Il giorno dopo, sabato 2 settembre, Villa Amendola ospiterà “La notte sospesa”, con “Circo diatonico”.
- Il 3 settembre, infine, “La notte dell’Appennino”, alle ore 19, presso la Chiesa del Carmine, con “Raffaello Simeoni Trio”.
NARGI: CON ‘LE SEI NOTTI DI VENERE’ AVELLINO ENTRA NEL CIRCUITO NAZIONALE DELLA MUSICA POPOLARE. «Con ‘Le sei notti di Venere’ Avellino entra con forza nel circuito nazionale dei festival di musica popolare ed amplia ulteriormente la sua variegata offerta turistico-culturale», dichiara la vice sindaco con delega al Turismo, Laura Nargi. «Così valorizziamo le nostre tradizioni e le radici culturali in cui affondano, sulla base di una precisa strategia incentrata sulla promozione delle nostre bellezze e della nostra storia. Le “Sei notti di Venere”, giunto così alla seconda tradizione, è diventato ormai un appuntamento strutturale della nostra programmazione. Un vero punto fermo dell’offerta turistica di una città che ha ricostruito un forte appeal per i visitatori».
La conferenza stampa
- AMBROGIO SPARAGNA. «Nel corso degli anni, ho un instaurato un rapporto continuativo e di grande affetto con questa parte dell’Italia. – dichiara il direttore artistico, Ambrogio Sparagna – Le aree interne hanno anche bisogno di eventi che vadano a concentrarsi in un progetto di respiro quantomeno nazionale. La cultura musicale che viene espressa in questi territori non ha eguali». Sul modello della “Notte della Taranta”, Sparagna guarda ad un’idea progettuale di «utilizzo e rielaborazione del canto popolare». «Voglio portare qui questa esperienza. – aggiunge – Il fatto che Avellino organizzi questo Festival, proietta automaticamente la città in una dimensione nazionale. Avellino e l’Irpinia devono diventare un centro di grande diffusione. Dobbiamo sottolineare che, in questo luogo, questa musica incarna un’espressione assoluta, che vale per tutti, non solo per gli addetti ai lavori. E’ un sentire comune». Sparagna rimarca la portata dell’iniziativa, che sarà aperta dal concertone del 20 agosto prossimo: «Sarà l’evento di apertura di una grande festa popolare sul ritmo della tarantella – assicura – dove l’area interna diventerà protagonista».
- PASQUALE ZUCCARINO. Per Pasquale Zuccarino, collaboratore del direttore artistico, un messaggio chiaro all’intera comunità: «Qui ci sono tutte le condizioni perché il Festival cresca nel tempo. L’intera Irpinia ha una grande occasione. Dobbiamo voler bene a questo Festival, che rappresenta un atto d’amore verso il territorio».
IL PROGRAMMA
- Domenica 20 Agosto
LA NOTTE DELLA DEA CHE BALLA
Via Matteotti – h. 21.30
ATTARANTA
diretta da
AMBROGIO SPARAGNA
con ospiti speciali PEPPE SERVILLO,
TONI ESPOSITO, ZIAD TRABELSI
e CORPO DI BALLO POPOLARE
Produzione originale del Festival
Il Festival comincia con il concertone di Domenica 20 Agosto in via Matteotti, con “ATTARANTA”, una grande produzione originale composta da Ambrogio Sparagna per il Festival in prima esecuzione assoluta. Nella “NOTTE DELLA DEA CHE BALLA”, saliranno sul grande palco di via Matteotti, a partire dalle 21.30
l‘Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, una grande compagine sonora, unica nel suo genere, composta dai più importanti virtuosi di strumenti della tradizione popolare nazionale, che accompagnerà il Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica. Nello spettacolo, di forte impatto sonoro e coreutico, la musica vertiginosa che Ambrogio Sparagna ha composto per il Festival inonderà la piazza con grande energia, invitando il pubblico ad una liberatoria festa popolare sul ritmo della Taranta. Toni Esposito con i suoi pirotecnici tamburi, arricchirà la trama ritmica dell’Orchestra generando una continua pulsazione sonora su cui si innesteranno i virtuosismi del liuto arabo- andaluso di Ziad Trabelsi e la voce ammaliante di Peppe Servillo.
- Lunedi 21 Agosto
LA NOTTE LUMINOSA
Cunicoli Longobardi – h. 19.00
I FLAUTI DEL MONDO
Cripta del Duomo h. 24
CAMPUS STELLAE
Nella “NOTTE LUMINOSA” del 21 agosto, due diversi ensamble musicali guidati da Erasmo Treglia animeranno i due spettacoli: il primo, nei suggestivi e affascinanti Cunicoli Longobardi; il secondo, a partire dalle 24, nella Cripta del Duomo, dedicato ai suoni arcaici tra flauti di corteccia, conchiglie, flauti di zucca e tanti altri strumenti della tradizione contadina italiana.
- Martedi 22 Agosto
LA NOTTE FINIBUSTERRAE
Chiesa del Carmine – h. 19.00
RACHELE ANDRIOLI
Nella “NOTTE FINIBUSTERRAE”, l’affascinate voce della cantautrice salentina Rachele Andrioli, una delle rivelazioni della scena musicale italiana, pluripremiata nell’ultima edizione del Festival nazionale di Loano, accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio sonoro tra tradizione e sperimentazione. Nel concerto nella Chiesa del Carmine, Rachele accompagnerà la sua voce con una serie di tamburi a cornice, flauti armonici, scacciapensieri, strumenti a corde facendo un uso originale di supporti elettronici.
- Venerdì 1 settembre
LA NOTTE ARMONICA
Cunicoli Longobardi – h. 18.00
SUONI PELLEGRINI
Cripta del Duomo h. 19.00
POLIFONIA AURUNCA
Nella “NOTTE ARMONICA”, l’ensemble “Suoni Pellegrini” proporrà all’interno dei Cunicoli Longobardi una serie di antichi strumenti sonori, legati all’esperienza di ricerca spirituale dei pellegrinaggi, che ancora animano la vita di molte comunità dell’Appennino. A questo tema, sarà collegato anche lo spettacolo del gruppo “Polifonia Aurunca”, diretto da Anna Rita Colaianni, che lega la laude della tradizione francescana a quelle cinquecentesche di San Filippo Neri ed alle canzoncine spirituali settecentesche di Sant’Alfonso M. dei Liguori.
- Sabato 2 settembre
LA NOTTE SOSPESA
Villa Amendola – h.19.00
CIRCO DIATONICO
Nella “NOTTE SOSPESA”, Clara Graziano con il suo gruppo, fra cui spicca il jazzista Gabriele Coen, guiderà il pubblico nell’affascinante mondo del circo e dello spettacolo viaggiante, fra ballate, canzoni e marcette con echi balcanici, influenze jazz e richiami alla musica popolare e alle bande e fanfare di paese, per un concerto intriso di atmosfere di stile felliniano e arricchite sulla scena dalle giocolerie e dagli interventi ad effetto dal clown/giocoliere “Saporito”. Un originalissimo repertorio e uno spettacolo di grande effetto, pieno di bella musica e “numeri” strabilianti.
- Domenica 3 settembre
LA NOTTE DELL’APPENNINO
Chiesa del Carmine – h. 19.00
RAFFAELLO SIMEONI TRIO
Con “La NOTTE DELL’APPENNINO”, la musica di Raffaello Simeoni, uno dei musicisti più importanti della world music italiana, si conclude il programma del Festival. Ricercatore e prolifico compositore, Raffaello Simeoni assomiglia ad un bardo moderno, capace di suonare tutti gli strumenti del mondo, di modificarli e inventarne di nuovi, di incrociare la sua straordinaria voce con lingue moderne e popolari, come l’antico sabino della sua terra d’origine al centro dell’Appennino.
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‘Le sei notti di Venere’ ad Avellino. Nargi: un festival nazionale di musica popolare
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