Dopo l’Agenzia Standard & Poor’s, l’Ufficio Bilancio del Senato, l’Università Cattolica di Milano e la Commissione Europea, anche Bankitalia Bankitalia averte il Governo sull’Autonomia Regionale disegnata dal progetto di legge Calderoli.Sui conti pubblici l’Esecutivo deve ponderare l’impatto delle riforme che cambieranno le regole sulle entrate dello Stato, dal Fisco all’autonomia differenziata.
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, a Palazzo Koch, ha tirato le somme dei suoi 12 anni al vertice dell’istituto, a pochi mesi dalla fine del mandato, lasciando una analisi asettica e puntuale sulla situazione attuale, calandola nel contesto che i cambiamenti in cantiere possono generare sul flusso di cassa. L’autonomia di Veneto e Lombardia su 23 materia oggi statali priverebbero i conti pubblici nazionali di risorse. Calerebbero le entrate, ma non il debito pubblico, ha avvertito Visco. La conseguenza logica è semplice: le riforme non sono a costo zero e vanno individuate le coperture, che devono essere «strutturali adeguate e certe», si legge testualmente nella nota. Per quello che riguarda sul progetto di Autonomia regionale differenziata, però, il testo di legge proposto si limita ad attivare le prerogative regionali, ma non segnala né prevede la necessità di coperture integrative. Questi rilievi peseranno nella Commissione Clep, che con un gruppo di 61 esperti dovrà stabilire la formula per i livelli essenziali di prestazione nazionale, le clausole indispensabile a mantenere unitario il Paese dalle Alpi alla Sicilia sotto il profilo della cittadinanza.
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Bankitalia averte il Governo sull’Autonomia Regionale: servono coperture certe
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