«Patrimonio forestale e idrico irpino a rischio», Agronomi: va difeso

La riflessione di Antonio Capone, presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino

L’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino in campo per tutelare il patrimonio forestale e idrico irpino, a rischio se non si prevengono i dissesti idrogeologici. È il senso della riflessione che il Presidente irpino dell’Ordine ha diffuso in occasione della Giornata Nazionale delle Foreste e dell’Acqua, oggi rilanciata attraverso una nota stampa. Ecco il testo.


Gli agronomi irpini in campo per tutelare il patrimonio forestale e idrico irpino

Dichiarazioni di Antonio Capone | presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino

Antonio Capone, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino

Su tutela dei boschi e della risorsa idrica siamo in perfetta sintonia con i Carabinieri Forestali. Al netto degli elogi e la loro superlativa attività di prevenzione e repressione dei reati apprezziamo non poco quanto sostenuto nel corso dell’ultima iniziativa presso Colline Liguorini alla quale abbiamo partecipato e concesso il patrocinio. Un confronto proficuo tra tutti gli attori coinvolti che ci vede i principali attori del verde. L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali farà la sua parte. Lungo questo solco ci siamo già avviati da tempo. Ribadiamo la nostra volontà alla massima collaborazione con tutti gli organi competenti. Un incontro necessario per scuotere le coscienze di tutti per comprendere l’importanza delle scelte che ognuno di noi compie ogni giorno e che hanno delle ricadute enormi sul futuro del pianeta. E’ ormai evidente come il cambiamento climatico sia in atto con azioni estreme, incontrollabili ed imprevedibili, bisogna prenderne coscienza ed agire per provare a mitigare il clima, partendo dalle azioni di ognuno di noi. La Campania, con i suoi 500 mila ettari di boschi e con il 36 % di superficie, è una regione con tantissime opportunità da cogliere sia dal punto di vista ambientale, di accoglienza e turismo e dal punto di vista energetico. Una regione con una lunga tradizione nella gestione, tutela e pianificazione dei boschi. Oggi importa legno da ardere, cippato, pellet. Il bosco svolge un ruolo fondamentale come volano per il contenimento e mitigazione termica, per la salubrità e la qualità dell’aria, per la riduzione dell’anidride carbonica responsabile dell’effetto serra, come fonte di approvvigionamento energetico, come prevenzione ai dissesti idrogeologici, come luogo vivo per la biodiversità e preservare micro flora e fauna. Il bosco è anche da considerare come la più importante industria di produzione dell’ acqua, che viene trattenuta dal suolo, che svolge azione di spugna, filtrata, arricchita di microelementi, viene poi captata nei bacini sotterranei e convogliata per giungere ai nostri rubinetti. La funzione ed il valore dei boschi è inestimabile, un luogo fisico molto spesso ritenuto lontano da tutti noi, sembra che non ci appartenga, che non ci riguardi, da cui però intimamente dipendiamo e di cui non possiamo non prenderci cura. Attualmente abbiamo una PAC che è ad altissima richiesta ambientale e con un più elevato grado di difficoltà operativa con una riduzione di fondi sugli interventi forestale del 15 % rispetto al 2014-2022 e che impone maggiore senso di responsabilità e di competenze tecniche e professionali di alto profilo e formazione. E’ necessario un approccio sinergico ed integrato volto a creare una vera architettura del verde capace di generare reddito e quindi interesse ed opportunità per chi lavora con i boschi anche per fronteggiare agli spopolamenti ed abbandono da parte dei giovani delle aree interne. Il Patrimonio Forestale va difeso e preservato come obbiettivo primario del paese per la sua alta importanza economica, ambientale e sociale.


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