Stellantis e Iveco CnhI Ferrari, siglato il contratto: aumento dell’11% in due anni

«ERA IL PRIMO RINNOVO IMPORTANTE IN PERIODO DI ALTA INFLAZIONE». Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal: tutelato con la crescita delle retribuzioni base il potere d’acquisto dei lavoratori. Il sistema partecipativo paga

È stato siglato a Roma il contratto per Stellantis e Iveco CnhI Ferrari, con un aumento delle retribuzioni stabilito nell’11% in due anni, «pari a oltre 207 euro mensili sulla media», sottolinea Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal. «Era il primo rinnovo importante in periodo di alta inflazione e il potere d’acquisto dei lavoratori è stato tutelato con la crescita delle retribuzioni base».

FCA di Avellino. Nella foto lo stabilimento della Fca a Pratola Serra

L’ACCORDO. Il premio di risultato sarà tassato al 5% e non a tassazione corrente. Inoltre, «per Stellantis è stato introdotto un premio legato alla redditività, che dovrebbe far aumentare il vecchio premio di circa 200 euro l’anno», continua Di Maulo. «È stato migliorato il premio di efficienza per CnhI e Iveco ed è stato confermato l’importante premio Ferrari». Sempre per quanto riguarda la retribuzione è stata convenuta un’erogazione di una tantum contrattuale di circa 400 euro per tutti i lavoratori (200 erogati ad aprile e 200 a luglio), e per i lavoratori Stellantis che svolgono l’attività in smart working un ulteriore indennità di 200 euro a fonte di alcune spese specifiche. Infine, per i recuperi produttivi svolti il sabato e la domenica, è stata aumentata l’indennità già presente.

«QUESTO RINNOVO DEL CCSL COSTITUISCE UN BENCHMARK PER I FUTURI RINNOVI CONTRATTUALI A PARTIRE DA QUELLI METALMECCANICI PRIVATI». Con riferimento alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori, rimarca Fismic, «possiamo affermare, senza possibilità di smentita, che l’impianto del Ccsl svolge più efficacemente il compito rispetto alla tradizionale contrattazione confindustriale che vincola gli aumenti della paga base rispetto all’inflazione alla rivalutazione definita dall’indice Ipca depurata dall’importazione di beni energetici», osserva Di Maulo. «L’impianto della rivalutazione della retribuzione definita dal rinnovo del Ccsl costituisce un benchmark per i futuri rinnovi contrattuali a partire da quelli metalmeccanici privati». Inoltre, «il rinnovo aveva già definito degli importanti miglioramenti dell’impianto normativo rafforzando i compiti delle Rsa e Rls nei luoghi di lavoro, dando nuovo impulso al sistema partecipativo a livello di stabilimento e anche a livello nazionale, come dimostrato dall’attenzione data all’illustrazione dei piani industriali dal management di CnhI Iveco Ferrari e Stellantis», prosegue Di Maulo. «Ampi i miglioramenti al sistema normativo tra i quali il rafforzamento dell’istituto salute e sicurezza, più coinvolgimento dei lavoratori e benessere nei luoghi di lavoro. Migliorato lo smart working, la formazione professionale e particolare attenzione è stata data all’annosa questione dei recuperi produttivi effettuati di sabato». In conclusione, per il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo. «l’impianto del Ccsl nato 13 anni fa con l’accordo di Pomigliano si avvia con questo rinnovo al raggiungimento della maggiore età» e «si smentiscono palesemente tutti gli uccellacci del malaugurio che avevano pronosticato la sua morte fin dalla nascita».


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