“Il velo dentro” di Rosanna Maryam Sirignano

Un racconto di vita, che da personale acquista un significato sempre più profondo, toccando i principi di una religione che diventa percorso di conoscenza interiore e di ricerca spirituale

“Il velo dentro” di Rosanna Maryam Sirignano. Un racconto di vita, che da personale acquista un significato sempre più profondo, toccando i principi di una religione che diventa percorso di conoscenza interiore e di ricerca spirituale. Molto impegnativa era la ricerca della propria strada, attraverso la frequenza della Facoltà di studi islamici, anche se si rende conto che la sua mente non è abbastanza aperta per accogliere e vedere l’altro com’è.

Durante la sua infanzia, aveva provato difficoltà nell’ assistere alla preparazione della
recita natalizia senza poterne prendere parte perché la sua religione, quella praticata da
tutta la sua famiglia, i Testimoni di Geova, non lo permetteva. Si era sentita sempre
diversa, ma era rimasta ferma nella sua determinazione. Alla fine del percorso di conversione, la scelta del nome era diventata una promessa e Maryam, la madre di Gesù, che era “felice senza sorridere e triste senza versare una lacrima”, la rappresenta e si collega anche con il nome di sua nonna, con cui aveva un rapporto speciale.

Percepiva la propria essenza, quella di una persona in dialogo tra due mondi religiosi e la preghiera islamica rappresentava per lei “l’incontro con il mio io più vero e profondo, con la mia anima”. La Siria diventa per lei la terra con cui ha un legame molto profondo, che rimarrà per sempre e in cui avrà la consapevolezza di far parte di una comunità, perché lì nessuno sembra aver paura di perdere la propria identità, anche in occasione di festività di altre religioni. Di qui “Il velo dentro”.

Lo studio intenso sull’interpretazione delle Sacre Scritture la porta a un lavorio incessante
per comprendere i principi dell’ Islam, che diventa per lei, in un periodo difficile della sua
vita, “un balsamo per le ferite e un rifugio”. Il lavoro in un centro interculturale e il
confronto con gli altri l’ha resa consapevole che il cammino di fede è lungo e ognuno deve
intraprendere il proprio e le fa capire la necessità di impegnarsi in prima persona e lottare
per il rispetto delle differenze, perché il dialogo può avvenire solo se l’ascolto sia reciproco
e autentico, che la mente sia aperta e il cuore sia in pace, perché si deve ascoltare,
conoscere e rispettare con il cuore senza pregiudizi.

L’autrice è convinta che la sua più grande sfida come musulmana consiste principalmente
“nel mantenere viva la fede e rendere l’essere umano umile e in pace con se stesso”. “Il
velo dentro” che indossa si è trasformato nel corso degli anni. Puo’ rappresentare una protezione e una richiesta di rispetto da parte degli uomini, ma rimanere saldo sul suo capo, anche in un giorno per lei importante, ma in cui non poteva rinunciare a se stessa. Il velo ha cambiato forma nel corso degli anni, ma la aiuta a tenere lo sguardo al centro e il passo puntato in avanti, fino a diventare un foulard avvolto a forma di turbante, che separa il mondo materiale da quello spirituale.

​”Il velo dentro” diventa quindi l’immagine profonda di qualcosa che pian piano diventa
parte di noi, esseri in continuo mutamento, che implica tuttavia la necessità di essere
libera in un mondo che continua a giudicare gli altri, per affermare la propria diversità che
è soprattutto unicità.

A cura di Ilde Rampino

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