Ristori idrici all’Irpinia dalla Puglia per 98 milioni

RIPARTO 2020-27 (RETTOATTIVO). Pubblicata la delibera regionale numero 565 del 3 novembre 2022 con cui si girano le quote all'Alto Calore e ai Comuni di Caposele e Conza della Campania

I ristori idrici all’Irpinia dalla Puglia fino al 2028 sfiorano i 100 milioni di euro. L’accordo di programma sull’utilizzo delle sorgenti idriche dell’Irpinia siglato tra Campania e Puglia porterà alla provincia di Avellino complessivamente 98.169.676 euro in 5 anni. L’importo comprende le somme retroattive per il triennio 2020-22, per quasi 38 milioni. L’«Accordo di programma per la regolamentazione del trasferimento idrico interregionale tra Campania e Puglia e per la gestione della Galleria Pavoncelli bis» è stato siglato dal Vicepresidente della Campania, Fulvio Bonavitacola, lo scorso 6 settembre. Nella tabella, pubblicata nella delibera regionale numero 565 del 3 novembre 2022, il dettaglio degli importi per anno (2020-7).


Il riparto

Ristori idrici all’Irpinia dalla Puglia. Accordo di programma Regioni Campania Puglia del 6 settembre 2022

In base all’accordo, il riconoscimento da parte dell’Acquedotto Pugliese dei ristori a favore dei Comuni sede sorgentizia o di infrastrutture idriche collegate al trasferimento delle acque, destina alla Regione Campania oltre 98 milioni, che la delibera gira per il 50% all’Alto Calore Servizi e per un parte equivalente a quella già versata annualmente (1 milione e mezzo circa) a Caposele e Conza della Campania (sede dell’invaso omonimo). La parte restante sarà impegnata con un successivo provvedimento.

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania

RISTORI: FISSATO IL COSTO AMBIENTALE E DELLA RISORSA UNITARIO (ERC). I ristori idrici all’Irpinia dalla Puglia sono calcolati sul costo ambientale e della risorsa unitario (ERC), stabilito in via provvisoria “nelle more della sua definizione da parte delle autorità competenti” in 0,06 €/m3. Include “il 50% dei canoni di derivazione spettanti alla Regione Campania per l’anno di riferimento, rinviando per eventuali conguagli alla definizione dello costo ambientale da parte delle autorità competenti”. Il riconoscimento dell’ERC ha una retroattività di 2 anni ed avverrà con decorrenza dal 01/01/2020. L’ERC è dovuto per tutti i volumi idrici “eccezion fatta per quelli destinati all’approvvigionamento idrico di comuni campani”. La quantificazione dell’importo totale del costo ambientale e della risorsa è definita nell’ambito del Tavolo Tecnico “anche al fine di assicurare il necessario coordinamento con i procedimenti di approvazione delle tariffe del SII (Servizio Idrico Integrato) per le gestioni di AQP in Puglia e Campania”. La Regione si impegna, con separati atti d’intesa da stipulare entro l’anno corrente, a regolamentare i rapporti con i beneficiari dei ristori di convenzioni previgenti. “Gli importi per la componente ERC saranno aggiornati, sentito il Tavolo Istituzionale per il formale assenso, secondo il tasso di inflazione programmata”.

L’ACCORDO DI PROGRAMMA. Nel merito, come spiegato da Fulvio Bonavitacola ad Avellino nel corso di una conferenza stampa nel settembre scorso, l’intesa stabilisce una road map che porterà entro cinque anni a rovesciare l’attuale ripartizione dei prelievi alla fonte con due step stabiliti nel 2023 e nel 2026. Al termine del quinquennio il 90 per cento delle acque sottratte al sistema ecologico resteranno in Irpinia. Nel biennio 2023-24 sarà potenziato il trasferimento alla provincia di Avellino, diminuendo il trasferimento extraregionale. La chiave dell’intesa riguarda l’utilizzo della Galleria Pavoncelli bis, che passa dal gestione provvisoria in capo alla Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale all’Acquedotto Pugliese.

UN ACCORDO SULLE SORGENTI IDRICHE DELL’IRPINIA CHE VIENE DA LONTANO. Questo Accordo di Programma Unico per il trasferimento della risorsa idrica non nasce oggi, ma ha preso forma dopo il 2017. Rappresenta il compimento di un atto aggiuntivo (Addendum) al Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, siglato con un ‘Documento comune d’Intenti’ dalle Regioni il 6 aprile 2012, appunto, rivisitato nel 2017 in occasione della crisi idrica consumata nell’estate di quell’anno. Allora i rischi di tenuta del sistema idrico, per dieci anni indicati dagli enti locali irpini, si palesarono a tutti. A margine dell’Osservatorio distrettuale per gli utilizzi idrici, è stato istituito nel 2017 un Tavolo Tecnico per la ripartizione delle risorse idriche tra le Regioni Campania e Puglia, relativamente allo schema Sele-Calore, oggi recepito nell’Accordo di programma.

«IDROPRELIEVI SOSTENIBILI DALL’ECOSISTEMA»: LO STUDIO DELL’AUTORITÀ DI BACINO. L’assetto e le quantità dei trasferimenti idrici interregionali sono stati individuati e fissati «nell’ambito del Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale» con l’obiettivo «di assicurare l’equilibrio tra risorse idriche disponibili e fabbisogni». Stabiliti i limiti (il cosiddetto minimo deflusso vitale), le Regioni Campania e Puglia hanno trovato un accordo per regolamentare i trasferimenti e il controllo della portata. L’Accordo stabilisce un protocollo definitivo, elaborato per dare le garanzie necessarie sull’effettivo quantitativo d’acqua in transito idrico. Nella sostanza, le autorità regionali controlleranno in tempo reale quanta acqua viene portata in Puglia (dalle Sorgenti idriche dell’Irpinia di Cassano Irpino e Caposele, sbocchi degli acquiferi carbonatici del Terminio-Tuoro e di Monte Cervialto) attraverso il nuovo tunnel di valico realizzato tra il 2012 e il 2018 a Caposele. Il “Sistema di protezione e sorveglianza dei grandi acquiferi-sorgenti di Cassano Irpino” promosso dall’Autorità di Bacino consentirà di monitorare l’andamento ecologico delle sorgenti e dei corpi idrici. Di seguito le cifre del cronoprogramma relativo ai trasferimenti idrici con la ripartizione tra Campania e Puglia.

Il bivio di via Catapano che conduce al Vallone delle Brecce, oltre il cantiere della galleria di valico Pavoncelli bis

IL NUOVO PIANO

Scenario

Risorsa destinata alla Campania (sistemi Acquedotto della Normalizzazione (Norm) + Alta Irpinia (AI)

Totale Campania

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Risorsa destinata alla Puglia (inclusa fornitura Basilicata)

Tempi di attuazione previsti

 

NEL BREVE TERMINE

1200 l/s (Norm) +
250 l/s (AI)

1450 l/s

750 l/s
+ 1000 l/s dall’invaso di Conza

2023

 

NEL MEDIO TERMINE

1400 l/s (Norm) +
250 l/s (AI)

1650 l/s

550 l/s +1100 l/s dall’invaso di Conza

A partire dal 2024 (verifica di fattibilità annuale a cura del Tavolo Tecnico Permanente)

 

NEL LUNGO TERMINE

1600 l/s (Norm) +
250 l/s (AI) (proposta Puglia)

1800 l/s (Norm)
+
250 l/s (AI) (proposta Campania)

1850 l/s (proposta Puglia)

2050 l/s (proposta Campania)

350 l/s (proposta Puglia)

150 l/s (proposta Campania)
+ 1200 l/s dall’invaso di Conza

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A partire dal 2026 (verifica di fattibilità annuale a cura del Tavolo Tecnico Permanente)


Fonte: Accordo di programma tra regione Campania e regione Puglia e Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale per la regolamentazione del trasferimento idrico interregionale tra Campania e Puglia e per la gestione della Galleria “Pavoncelli bis” propedeutico all’accordo di programma unico per il trasferimento della risorsa idrica di cui al piano di gestione delle acque.

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