Russo-Anzani, «irrisolta la frana sulla strada di Ariano senza nome»

Il Coordinatore del Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio) interviene sulla situazione della bretella inaugurata nel 2006 «con un albero al centro della carreggiata»

Il Coordinatore del Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio) interviene sulla situazione della bretella Russo-Anzani. inaugurata nel 2006. Aleandro Longhi fa il punto sulla frana irrisolta, ricordando che recentemente una betoniera è sprofondata in una voragine apertasi al suo passaggio. Di seguito la nota.

Russo-Anzani, «il caso della strada di Ariano senza nome»

La Russo-Anzani, una strada nata male e cresciuta peggio

nota di Aleandro Longhi | Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)

La bretella, inaugurata nel 2006, è nata con un albero al centro della carreggiata, che l’allora amministrazione comunale non aveva il coraggio di rimuovere a causa dell’opposizione di qualche cittadino. Fin dal suo concepimento, ci sono stati contenziosi con le imprese che si erano aggiudicate i lavori, il progetto era carente, ma, nonostante ciò, i lavori sono andati avanti fino a realizzare una strada non a norma. Si è costruita con barriere architettoniche che impediscono che possa essere dichiarata agibile: i marciapiedi sono stretti, non ci passa una carrozzella per disabili e forse nemmeno una per bambini, mancano gli scivoli. Da tempo, in alcuni tratti, il marciapiede è inclinato verso la carreggiata ed il cordolo è più basso del marciapiede stesso, alcune lastre della pavimentazione si muovono fragorosamente al passaggio delle auto e persino dei pedoni, a rischio di infortuni. Il 4 aprile scorso (2022) si è verificato il fattaccio della betoniera sprofondata in una voragine apertasi al suo passaggio. Da quel dì la strada è chiusa e il Comune gioca a scaricabarile con l’impresa costruttrice che, a quanto si è letto, sarebbe in amministrazione controllata. L’interruzione imprevista di una strada è un caso di scuola nei lavori pubblici: è uno dei pochi casi in cui si possono assegnare i lavori con un “appalto di somma urgenza”, ovvero senza una gara pubblica, utilizzando la trattativa privata. La giunta Franza non è riuscita a fare neanche questo: la strada è ormai chiusa da troppi mesi. Il Comune si giustifica affermando che la responsabilità sarebbe dell’impresa esecutrice dei lavori. Non si sa se sia realmente così, ma in ogni modo la giunta avrebbe potuto e può ancora fare un “appalto di somma urgenza in danno dell’impresa costruttrice”: sarà la magistratura a decidere se il Comune dovrà essere rimborsato o meno. Nel frattempo sono state eliminate le transenne provvisorie che indicavano l’interruzione della strada, sostituite da cartelli fissi indicanti “strada interrotta” e “divieto di circolazione ai camion”, senza che ne sia specificato il peso massimo consentito. I camion continuano a transitare nella bretella, anche perché i divieti ad Ariano sono come le grida di manzoniana memoria, visto che nessuno controlla. La strada è nata senza nome e gli Arianesi l’hanno chiamata Russo – Anzani poiché collega la prima alla seconda. Alcuni anni fa, finalmente le è stato conferito il nome di Girolamo Angeriano, ma stranamente alla strada sono state affisse due targhe col nome, una all’incrocio con Via Russo e l’altra poco prima della piazzetta, intitolata in tempi recenti a Ettore Scola. Dopo la piazzetta, la strada è rimasta senza nome: ci si chiede se la Commissione toponomastica si sia attivata per risolvere queste carenze. Al di là del nome, sono ormai sei mesi che gli Arianesi non riescono a utilizzare la Russo ¬Anzani per l’inefficienza dell’attuale giunta: nella voragine riempita di terra, nel frattempo sta prosperando una folta vegetazione.


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