Fiano di Avellino spumante metodo classico presentato da Vini Contrada

L'Azienda vitivinicola di Candida lo proporrà nelle sue cantine domenica 18 settembre, alle ore 18. Il profilo del nuovo prodotto 

Fiano di Avellino spumante metodo classico presentato da Vini Contrada

Fiano di Avellino spumante metodo classico «è una novità assoluta nel panorama vitivinicolo irpino e nazionale presentata da Vini Contrada». È il primo Fiano Spumante di qualità Metodo classico, fa sapere l’azienda “Vini Contrada” di Candida, che lo ha prodotto.

LA PRESENTAZIONE DOMENICA. Domenica 18 settembre, alle ore 18, presso le cantine site in Via Contrada Taverna n. 31, lo presenterà dopo 24 mesi di affinamento, che lo rendono uno spumante di grande pregio.

Fiano di Avellino spumante metodo classico presentato da Vini Contrada. Nella foto le Cantine Contrada

«Dopo un attento e paziente lavoro di sperimentazione, dunque, finalmente vede la luce la nuova creatura di un’azienda, nata nel 2003, tra le verdi colline della provincia di Avellino, che in questi anni si è distinta per la cura posta nell’attività di coltivazione dei vitigni e nella produzione enologica», fa sapere l’azienda “Vini Contrada” di Candida. «Un percorso che viene da lontano, con un stretto legame familare con la terra, sin dal 1900, ed il progetto imprenditoriale che ha visto protagoniste, nel nuovo millennio, le ultime generazioni dei Contrada, coinvolgendo diversi collaboratori, tutti accomunati dalla passione e dell’amore per il progetto». Il Fiano di Avellino spumante unisce «tradizione e innovazione, rispettoso della natura e dell’ambiente, fortemente connesso al territorio e al mondo rurale, insieme al prezioso sapere che custodiscono, ed allo stesso tempo aperto alle novità e proiettato nel futuro. Una filosofia che ispirato la realizzazione di una vasta gamma di prodotti: il Cru “Selve Corte” Fiano di Avellino docg, il Taurasi docg, il Greco di Tufo docg, l’Aglianico Irpinia, La Coda di Volpe Irpinia, il distillato “Ammarì”, amaro di Fiano, ed altri ancora».


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