«Crisi produttiva alla IIA di Flumeri», Fismic: autunno caldo in Irpinia

IL SEGRETARIO ZAOLINO: «OPERAI PREOCCUPATI, PRESTO LA VERTENZA IN VALLE UFITA». Riunito il direttivo: mille autobus in portafoglio e solo 41 prodotti in 10 mesi. Il sindacato: «Debitoria in forte crescita»

La Fismic Confsal lancia l’allarme in Valle Ufita per la «crisi produttiva alla IIA di Flumeri». Se ne è parlato questa mattina durante il direttivo riunito questa mattina a Flumeri.

Industria Italiana Autobus a Bologna e Flumeri

Il sindacato ha analizzato il momento industriale dell’azienda alla luce di alcune cifre: «Mille autobus in portafoglio e solo 41 prodotti in 10 mesi», mentre «la crisi finanziaria e la massa debitoria sono  in forte crescita. Per Giovanni Garofano, RSU e Vicesegretario Provinciale della Fismic, c’è «forte preoccupazione in fabbrica». Nel merito, ha spiegato, «viviamo un paradosso per cui abbiamo le commesse e non riusciamo a produrre. Le conseguenze le abbiamo sopportate con 16 settimane di cassa integrazione e un taglio della retribuzione del 30%. Bisogna fare chiarezza prima che sia troppo tardi».

Giuseppe Zaolino, Segretario della Fismic di Avellino

ZAOLINO: «PER L’IRPINIA L’AUTUNNO CALDO INIZIERÀ CON LA VERTENZA IIA». Il segretario generale Giuseppe Zaolino ha focalizzato la crisi produttiva alla IIA di Flumeri nel contesto storico aziendale. «Questa crisi viene da lontano. Il triennio 2019/20/21 doveva essere il tempo giusto per rilanciare la società dopo il tentativo fallito da Del Rosso. Trentuno milioni di euro per fare gli investimenti e organizzare la produzione con l’appoggio di Invitalia e Leonardo non son bastati per il rilancio della società». Invece, «i numeri parlano di un fallimento produttivo che non può essere nascosto. Per il 2022 erano previsti 750 autobus da produrre per raggiungere il pareggio di bilancio, invece ci siamo fermati a 41 e forse entro dicembre si pensa di arrivare a 200. Con questi numeri si rischia di andare a sbattere». Zaolino ha sottolineato anche la posizione dell’azienda. «L’ultima riunione con la direzione aziendale ha evidenziato ancora problemi con l’indotto. Ogni mese la società accumula massa debitoria e non sappiamo fino a quando Invitalia e Lenardo sosterranno finanziariamente la società. Con la caduta del Governo Draghi la situazione si è aggravata e qualcuno potrebbe pensare di scaricare la società privatizzandola e mettendo a rischio 600 posti di lavoro. Per l’Irpinia l’autunno caldo inizierà con la vertenza IIA e sarà anche il tema della campagna elettorale in corso».


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