Distretto Calore Irpino, Cisl: “No alla scissione, sì al Consorzio idrico”. Appello ai Comuni: fermatevi

«LA DIVISIONE DELL'AMBITO OTTIMALE SAREBBE UN ERRORE CHE PAGHEREBBERO LE COMUNITÀ LOCALI». I segretari generali dell'Irpinia Sannio Fernando Vecchione e Femca Venanzio Carpentieri intervengono alla vigilia del Consiglio lanciando un appello per il mantenimento del bacino ottimale attuale: i finanziamenti del PNRR e la gestione possono essere riorganizzati

Alla vigilia del Consiglio di Distretto Calore Irpino, convocato per oggi 20 luglio, la Cisl IrpiniaSannio e la Femca Cisl Campania intervengono per dire no al progetto di scissione. I i segretari generali Fernando Vecchione e Venanzio Carpentieri Femca ritengono che «l’Ambito distrettuale Calore Irpino debba mantenere l’assetto ed i confini attuali perché più idonei a favorire il governo delle risorse idriche nelle aree interne, da un lato, ma anche per definire finalmente le scelte in materia di gestione del Servizio Idrico Integrato», si legge in una nota congiunta.

Le cascate del Calore

La Cisl ricorda che i Distretti sono stati pensati per capitalizzare le risorse a vantaggio del territorio, «basta verificare i volumi idrici erogati da sorgenti come quella di Cassano e destinati a Comuni Sanniti…», si esemplifica. In questo senso, valutando comunque sussistente la necessità di trovare correttivi ai problemi di gestione in atto, la Cisl valuta utile accantonare l’ipotesi di scissione, scegliendo invece «la proposta del Presidente della Provincia di Avellino, che punta a creare un Consorzio tra i Comuni» per «aggirare le difficoltà che oggi impediscono la partecipazione ai bandi PNRR», per «gli investimenti sul miglioramento delle reti e del servizio, con particolare riferimento all’eliminazione delle dispersioni idriche». Nel merito, il Presidente Rizieri Buonopane propone di istituire un consorzio intercomunale (ai sensi dell’articolo 30 del Testo Unico Enti Locali) che potrebbe candidare i progetti per la depurazione, le fognature e le reti, da affidare sul piano realizzativo poi all’Alto Calore come braccio operativo. Si tratta di un tema già inserito nell’agenda dell’ente per una prossima assemblea dei 118 Comuni irpini. Di seguito la nota della Cisl.


Un errore dividere il Distretto Calore Irpino, la soluzione è consorziare i Comuni per un PNRR idrico

Nota dei segretari generali Fernando Vecchione Cisl Irpinia Sannio, Venanzio Carpentieri Femca Cisl Campania

Fernando Vecchione, segretario della Cisl IrpiniaSannio

Oggi mercoledì 20 luglio si riunisce il Consiglio di Distretto Calore Irpino per discutere la proposta di scissione dello stesso Distretto avviando, in pratica, le procedure per l’istituzione di due nuovi Distretti, i cui confini coinciderebbero rispettivamente con le Province di Avellino e Benevento. Può sembrare banale precisarlo, ma siccome una parte della politica tende a dimenticare, ci sembra opportuno ricordare che la legislazione regionale prevede che il perimetro degli ATO, in Campania, sia definito prioritariamente in base a criteri idrografici, avendo come riferimento bacini idrici nei quali esiste omogeneità e continuità tra le sorgenti e le reti di distribuzione. Questo criterio, nel Distretto Calore Irpino, ha reso possibili importanti esempi di integrazione: basta verificare i volumi idrici erogati da sorgenti come quella di Cassano e destinati a Comuni Sanniti, per citarne qualcuno. La Cisl IrpiniaSannio e la Femca Cisl Campania ritengono che l’Ambito distrettuale Calore Irpino debba mantenere l’assetto ed i confini attuali perché più idonei a favorire il governo delle risorse idriche nelle aree interne, da un lato, ma anche per definire finalmente le scelte in materia di gestione del Servizio Idrico Integrato. Insediati gli Organi dell’ATO Calore Irpino, la politica doveva individuare il modello gestionale più adeguato e doveva nominare il Gestore del servizio Idrico Integrato capace di garantire efficacia, efficienza ed economicità del Servizio. Tutto ciò non si è verificato solo per precise volontà politiche. Si è preferito mantenere vecchie consuetudini e modalità di gestione palesemente inadeguate con i risultati che conosciamo, tra massa debitoria e rischio di fallimento. E’ inammissibile che di fronte a tanti errori e a tanta incapacità, i politici ritengano che l’unica strada praticabile sia la scissione del Distretto, senza valutare tutte le conseguenze che si potranno generare. La Cisl IrpiniaSannio e la Femca Cisl Campania ritengono che il crescente fabbisogno idrico, i noti cambiamenti climatici e l’aumento dei costi energetici debbano suggerire alla classe politica di evitare scelte basate sulla frammentazione dei modelli gestionali, poiché pericolose ed anacronistiche. La scissione del Distretto Calore Irpino non risponde ai criteri su richiamati né all’utilizzo solidale delle risorse idriche, ma si basa sulle convenienze politiche e sugli accordi di potere. La conseguenza concreta è la mortificazione degli Enti locali che saranno espropriati del loro ruolo, tutelato dalla normativa vigente, in materia di governo delle risorse idriche perché si prefigura il trasferimento di tale compito alla Regione Campania. Al riguardo condividiamo le preoccupazioni della RSU di Alto Calore Servizi SPA. In questo quadro, la Cisl IrpiniaSannio e la Femca Cisl Campania esprimono forte preoccupazione per le conseguenze che si registreranno ai danni dei Cittadini e del sistema produttivo. La Cisl IrpiniaSannio e la Femca Cisl Campania ritengono, infine, che si possa approfondire la proposta del Presidente della Provincia di Avellino che punta a creare un Consorzio tra i Comuni interessati al fine di aggirare le difficoltà che oggi impediscono la partecipazione ai bandi per l’assegnazione delle risorse previste dal PNRR, quanto mai fondamentali per gli investimenti sul miglioramento delle reti e del servizio, con particolare riferimento all’eliminazione delle dispersioni idriche.


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