Inquinamento nella Valle del Sabato, rapporto del working group Onu

Il Comitato ‘Salviamo la Valle del Sabato’ diffonde stralci del documento redatto dopo la visita in Irpinia degli osservatori nel settembre 2021

È stato consegnato il rapporto del working group Onu sull’inquinamento nella Valle del Sabato. Lo fa sapere il Comitato ‘Salviamo la Valle del Sabato’, che ha diffuso un documento con alcuni stralci delle conclusioni a cui è giunta la delegazione di osservatori dell’Onu, giunta ad Avellino il 29 settembre 2021. Nell’occasione, una delegazione delle Nazioni Unite il 30 settembre 2021 ha incontrato presso il Circolo della Stampa di Avellino le Associazioni e i Comitati della Valle del Sabato per raccogliere informazioni relative all’inquinamento e allo sfruttamento del territorio. Gli alti funzionari dell’Organizzazione internazionale delle Nazioni Unite hanno ascoltato le testimonianze e ricevuto, al termine dell’incontro, un dossier documentato, consegnato alla Commissione centrale allo scopo di verificare se le Amministrazioni e le imprese operino nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali: “L’O.N.U. alla luce delle direttive emanate, annovera la tutela della salute e della salvaguardia ambientale  tra i diritti fondamentali dell’umanità”. Il Working Group dell’ONU ha consegnato in questi giorni la relazione conclusiva, rispettando i tempi fissati allora e comunicati attraverso una conferenza stampa il 6 ottobre dello scorso anno. Ecco uno stralcio su quanto rilevato in Valle del Sabato.


ONU AD AVELLINO, stralci del documento conclusivo dopo la visita nella Valle del Sabato (6.10.2021)

Nota del Comitato ‘Salviamo la Valle del Sabato’

L’area industriale di Pianodardine immersa nella Valle del Sabato

Dopo la visita del Working Group dell’ONU ad Avellino il 29 settembre 2021, è stata consegnata in questi giorni la relazione conclusiva. Ecco uno stralcio su quanto rilevato in Valle del Sabato. ”Il Gruppo di lavoro ha visitato diversi luoghi che hanno evidenziato uno scontro tra le priorità di sviluppo economico-industriale e il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.
47.​Ad Avellino il Gruppo di Lavoro ha ascoltato le gravi preoccupazioni espresse dalla comunità della Valle del Sabato in merito agli effetti dell’inquinamento ambientale dovuto allo sviluppo industriale a partire dagli anni ’70 del secolo scorso. Il gruppo di lavoro è stato informato che, fino a tempi molto recenti, le preoccupazioni della comunità erano rimaste inascoltate e che dovevano utilizzare le proprie risorse per condurre una valutazione di impatto ambientale che rivelasse l’intera portata dei problemi di inquinamento.
48.​Il Gruppo di lavoro è venuto a conoscenza dell’inquinamento e delle malattie causate da un impianto di amianto, Isochimica, che negli anni ’80 ha rimosso l’amianto dai vagoni ferroviari nel centro della città e, dopo la chiusura dell’impianto, ne ha mal gestito la rimozione. Circa 30 decessi, oltre a circa 185 casi di malattia persistente, sono stati attribuiti agli effetti del lavoro con l’amianto. Dopo la chiusura dell’impianto di amianto, i membri della comunità hanno descritto pratiche di scaricare l’amianto nel fiume, seppellire l’amianto in luoghi intorno all’impianto e altrove e mescolare rifiuti di amianto con cemento per formare cubi che sono stati lasciati a deteriorarsi nei luoghi pubblici. L’amministrazione locale, in un incontro con il Gruppo di lavoro, ha riconosciuto che la bonifica dell’amianto è stata solo parziale e che sono necessarie ulteriori misure.
49. I membri della comunità hanno anche espresso preoccupazione per l’inquinamento attuale e futuro delle fonti d’acqua, inclusi e-coli e metalli pesanti, e una serie di incendi legati all’industria a partire dagli anni 2000. Secondo il decreto 155/2010, il livello di inquinamento atmosferico può superare il limite di legge 35 volte l’anno. Una pubblicazione ufficiale dello “Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile” (SPES) ha mostrato che, nel 2020, l’aria ad Avellino era al di sopra dei limiti di legge 78 volte”. E poi: “La specifica configurazione morfologica del territorio e le condizioni climatiche dell’area non sono favorevoli alla dispersione aerea degli inquinanti emessi, fattori che dovrebbero essere presi in considerazione nella pianificazione delle misure di mitigazione dei rischi legati alle emissioni delle industrie.
50. ​Sebbene le licenze ambientali per le imprese che operano nell’area siano rilasciate in linea con le normative ambientali, il Gruppo di lavoro condivide le preoccupazioni della comunità in relazione all’effetto cumulativo sull’ambiente dei siti industriali attuali e previsti. Il gruppo di lavoro sottolinea l’importanza che le autorità pubbliche avviino consultazioni significative con le comunità colpite ad Avellino per concordare una via da seguire, anche per quanto riguarda la bonifica e la bonifica dei siti di amianto e garantire la responsabilità aziendale per aver causato o contribuito all’inquinamento ambientale.” Interessante leggere l’intero documento che contiene un’analisi impietosa su gestione dei migranti, sfruttamento del lavoro, discriminazione di genere, inquinamento. Importanti anche le raccomandazioni rivolte al governo italiano.


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