Piano di Recupero per il borgo medievale di Pratola Serra azzerato

La Commissione Straordinaria comunale lo ha annunciato con una nota: «Correggere la contrapposizione di fondo tra la dichiarata finalità di recupero e gli interventi proposti»

Il Piano di Recupero per il borgo medievale di Pratola Serra è stato azzerato. La Commissione Straordinaria comunale lo ha annunciato con una nota, attraverso la quale spiega le ragioni di tale decisione, che potrebbe portare anche all’eventuale revoca dell’incarico professionale.

Il Comune di Pratola Serra

L’esame approfondito del “piano di recupero”, «strumento urbanistico attuativo del PUC, ove erano state individuate, quali aree da sottoporre a recupero, quelle del centro di Pratola capoluogo (di epoca ottocentesca) e del borgo in frazione Serra (di epoca medievale)», si legge nella nota, «avrebbe dovuto perseguire recupero, tutela e salvaguardia del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente». Tuttavia, «è emersa una contrapposizione di fondo tra la dichiarata finalità di recupero» e «gli interventi proposti». Di qui, gli indirizzi «agli uffici comunali competenti di adottare tutti gli atti necessari, tra i quali anche l’eventuale revoca dell’incarico affidato, con conseguente nuovo affidamento, per la tutela delle esigenze illustrate». Di seguito il testo sul provvedimento che azzera e riconfigura il Piano di Recupero per il borgo medievale e del centro urbano di Pratola Serra.


Un nuovo “piano di recupero” per Pratola Serra

La Commissione Straordinaria di Pratola SerraTufariello, Bevilacqua, Mingione

Nel 2018, il comune di Pratola Serra aveva conferito incarico ad uno studio professionale per la redazione del “piano di recupero”, strumento urbanistico attuativo del PUC, ove erano state individuate, quali aree da sottoporre a recupero, quelle del centro di Pratola capoluogo (di epoca ottocentesca) e del borgo in frazione Serra (di epoca medievale).
Dall’approfondito esame degli elaborati tecnici e grafici presentati, oltre ad una serie di carenze ed errori frutto di un’analisi superficiale, peraltro non preceduta da un’attenta verifica delle effettive esigenze abitative attraverso la puntuale ricognizione delle unità occupate e non, è emersa una contrapposizione di fondo tra la dichiarata finalità di recupero, tutela e salvaguardia del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente – che il documento avrebbe dovuto perseguire – e gli interventi proposti. In particolare, questi ultimi si fondano su una diffusa applicazione dell’istituto della “ristrutturazione edilizia”, che interviene su edifici già oggetto di ricostruzione post sisma e travisa completamente le finalità sottese alla normativa di riferimento, la legge n. 457/1978, volte al recupero, alla riqualificazione, alla rigenerazione e alla valorizzazione del patrimonio cittadino. Ciò sembra evidente soprattutto nel caso del borgo medievale della frazione Serra, per il quale il piano presentato propone soluzioni di demolizione, anche senza ricostruzione – addirittura con riferimento all’edificio in cui è ancora presente parte della Torre Longobarda – o fondate su errori grossolani (nelle tavole del progetto la Chiesa di Santo Stefano, oggi Oratorio del SS. Rosario, viene riportata quale “residenza” anziché “edificio di culto”) che, se attuate, oltre e vanificare le esigenze di valorizzazione e di promozione turistico-ricettiva, rischierebbero di determinare la perdita irreversibile del tessuto medievale del borgo e, con esso, della memoria storica e dell’identità dell’intera comunità di Pratola Serra. Per tali motivi, con delibera del 6 giugno 2022, la Commissione Straordinaria ha dato indirizzo agli uffici comunali competenti di adottare tutti gli atti necessari, tra i quali anche l’eventuale revoca dell’incarico affidato, con conseguente nuovo affidamento, per la tutela delle esigenze illustrate.


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