Mattarella ricorda De Mita, riformatore della democrazia possibile

Il cordoglio del Presidente della Repubblica: agì «nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro»

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricorda De Mita a poche ore dalla scomparsa dello statista, diffondendo una dichiarazione. Delineandone brevemente un profilo, di De Mita in particolare Mattarella ricorda i valori culturali e il retaggio politico che ne hanno guidato l’agire nel partito della Democrazia Cristiana e nelle istituzioni della Repubblica, di cui è stato una delle massime espressioni negli ultimi decenni del Novecento. Ecco la dichiarazione.


Il cordoglio per la scomparsa di Ciriaco De Mita

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Sergio Mattarella e Ciriaco De Mita. Foto pubblicata dal sito del Quirinale

La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro. Il suo impegno politico ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita. Dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica. L’attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo, da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe dirigente. Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo, la sua visione internazionale e, in modo particolare, l’attenzione che ebbe per ciò che la leadership di Gorbaciov stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni Ottanta. Ai suoi familiari rivolgo, con intensità, il sentimento di cordoglio mio personale e della Repubblica.


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