Lavoratori in nero e un immigrato clandestino, sanzionate 3 aziende di Avellino

AL LAVORO NEI RISTORANTI PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino hanno stabilito la sospensione dell'attività di due autolavaggi e altrettanti locali. Denunciati i titolari

Lavoratori in nero e un immigrato clandestino sono stati scoperti in 2 autolavaggi e altrettanti ristoranti di Avellino dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Sanzionate le aziende per 55mila euro oltre alla sospensione dell’attività e alla denuncia dei titolari.

Controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro

I militari hanno contestato la presenza al lavoro di persone prive di regolare assunzione e violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza, al termine di controlli effettuati presso alcune attività imprenditoriali del capoluogo irpino. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino hanno operato congiuntamente col Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Napoli.

LE ISPEZIONI NEGLI AUTOLAVAGGI. Nello specifico, l’ispezione a due autolavaggi ha permesso di riscontrare la presenza di 4 lavoratori in nero, uno dei quali clandestino sul territorio dello Stato Italiano ed uno sprovvisto di idoneo permesso di soggiorno per lavoro subordinato, riferisce l’Arma. Oltre a sanzioni amministrative e prescrizioni per un totale di circa 55mila Euro, per i due autolavaggi è stato applicato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e, solo per uno, anche per gravi carenze in materia di sicurezza. Per Lavoratori in nero di cui uno con permesso di soggiorno non idoneo e un immigrato clandestino i responsabili di entrambe le attività sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.

AL LAVORO NEI RISTORANTI PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA. I Carabinieri hanno denunciato anche il titolare di due attività di ristorazione del capoluogo irpino, per aver impiegato 4 lavoratori privi di regolare assunzione, due dei quali percettori di reddito di cittadinanza. Anche in questo caso sono state contestate prescrizioni e sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 80mila Euro ed emesso provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa.

 

 

 

 

 

 

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