Ferdinando Cianciulli, solenne omaggio dell’Irpinia e della Campania

A Montella istituzioni, intellettuali e gente comune hanno ricordato la figura dell'esponente socialista, assassinato a soli 41 anni al culmine del suo impegno antimilitarista e liberarlo politico e civile

Ferdinando Cianciulli, solenne omaggio dell'Irpinia e della Campania. In platea il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola e il Presidente dell'Osservatorio Rifiuti, Enzo De Luca

Montella ha tributato un solenne omaggio a Ferdinando Cianciulli, a cento anni dal suo assassinio, al culmine del suo impegno antimilitarista e liberarlo politico e civile. Ieri sera al Teatro “Adele Solimene” per iniziativa del Comitato d’Onore, si è ricordato il profilo di un intellettuale e un uomo d’azione considerato di spicco nella storia d’Irpinia e del Partito Socialista Italiano di cui fu il massimo interprete sul territorio durante la sua breve vicenda umana. Con il Patrocinio morale del Comune di Montella, della Provincia di Avellino e del Centro di Ricerca Guido Dorso, la commemorazione voluta dal “Comitato d’onore per il centenario della morte di Ferdinando Cianciulli” ha visto la convinta partecipazione della comunità locale, accanto ai familiari Anna, Adriana e Raffaele Dello Buono, peraltro componenti del Comitato. Non hanno trattenuto la commozione nel ricordare l’illustre concittadino, presente attraverso le sue parole, affidate alla interprtetazione magistrale dell’attrice Melissa Di Genova, accompagnata da Annachiara Varallo al sassofono.

Ferdinando Cianciulli, solenne omaggio dell’Irpinia e della Campania

Hanno partecipato gli autori dei due volumi: Paolo Saggese, Giuseppe Iuliano, Cecilia Valentino, Generoso Picone e Mario Garofalo. In platea c’erano il vice gPresidente della Giunta Regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola ed Enzo De Luca, Presidente dell’Osservatorio regionale Rifiuti. I lavori sono stati moderati da Gianni Festa, direttore de “Il Quotidiano del Sud”, che ha ricordato quanto fosse importante la scrittura nei tempi in cui visse ed operò il Cianciulli, anche mettendo in luce il suo ruolo di pubblicista.

Gianni Festa e Generoso Picone

I VOLUMI. Due i volumi presentati. Il primo, “Ferdinando Cianciulli. Passione e ideologia. Scritti scelti”, curato interamente da Mario Garofalo che nel corso dell’evento ha incuriosito il pubblico con episodi significativi della storia che fino al 1922 ha portato Ferdinando Cianciulli a rappresentare i socialisti, non solo a Montella, ma in Irpinia. Il secondo volume presentato ieri a Montella è quello scritto e curato da Paolo Saggese e Giuseppe Iuliano dal titolo: “Ferdinando Cianciulli Martire del socialismo A cento anni dal suo assassinio (22 febbraio 1922 – 22 febbraio 2022) – con un omaggio a Giovanni Morrone”, che racchiude saggi di Generoso Picone, Francesco Barra e Cecilia Valentino. Proprio la Valentino si è concentrata, nel suo intervento al teatro di Montella, sulla figura di Giovannina Morrone, donna, maestra ed anche scrittrice. Sono stati infatti ricordati i suoi scritti sul giornale “Il Grido”, sul ruolo delle donne. Dello stesso tema, ma non solo, ha parlato anche Paolo Saggese, uno degli animatori del Comitato, che con la nipote di Ferdinando Cianciulli Anna Dello Buono, ha voluto fortemente questo omaggio. Possiamo tutti dire, come del resto è emerso ieri sera, che fosse un” omaggio dovuto” anche per la posizione assunta dal Cianciulli in quei tempi alla guerra e quindi il ruolo nel partito Socialista. Giuseppe Iuliano, altro componente del Comitato, ha omaggiato con una lettera il Cianciulli, in lui immedesimandosi e traendo orgoglio dal ruolo che ha avuto nell’aver contribuito con un suo saggio ad uno dei volumi Generoso Picone, componente anch’egli del Comitato d’onore, si è unito al discorso del ricordo aggiungendo anche una sua visione del contesto giornalistico dell’oggi, soffermandosi su come è cambiata l’informazione rispetto a quando Cianciulli ha svolto questa attività. Da remoto è intervenuto anche il prof. Nunzio Cignarella vice presidente del Centro di ricerca Guido Dorso, che nel 1986 aveva pubblicato un lavoro di Mario Garofalo su Ferdinando Cianciulli, ha riservato agli autori dei volumi parole di apprezzamento per il risultato realizzato dal Comitato con le pubblicazioni. Non a caso entrambi i volumi hanno ricevuto il Patrocinio morale del Centro.

BONAVITACOLA: L’ASSASSINIO DI CIANCIULLI HA PRIVATO L’ITALIA REPUBBLICANA E DEMOCRATICA DI UN SICURO PROTAGONISTA».  Le conclusioni sono state affidate al vice governatore della Giunta della Campania Fulvio Bonavitacola che da originario di Montella, alla cui comunità è rimasto sempre molto legato, ha voluto ricordare alcuni personaggi locali che pure erano stati evocati nei lavori di stasera ma che erano presenti anche nei racconti dei suoi nonni. Ha parlato di cosa ha rappresentato Cianciulli all’epoca e quale è il messaggio che può ancora trasmettere. «Se non fosse stato privato della vita da mano assassina a soli 41 anni si sarebbe certamente affermato come uno dei politici nazionali di maggiore spicco nell’Italia repubblicana»


Il profilo
  • Francesco Barra, professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno

    FERDINANDO CIANCIULLI. (La scheda di Vincenzo Barra pubblicata dal Centro Guido Dorso). Ferdinando Cianciulli Nacque a Montella il 14 aprile 1881. Maturò giovanissimo ideali di avanzato progresso sociale e politico, e nel 1897 s’iscrisse al Partito socialista italiano, del quale divenne in Irpinia il maggiore esponente. Nel 1901 costituì con Remigio Pagnotta la sezione avellinese del partito e promosse, sia pure con modesti risultati, la fondazione di sezioni anche in altri centri della provincia. Schierato in campo nazionale con l’ala massimalista del partito, strinse amicizia con Bordiga e svolse propaganda antimilitarista, opponendosi all’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale, alla quale comunque partecipò come semplice combattente. Il dopoguerra segnò un consistente rilancio della presenza socialista in Irpinia. Leghe contadine furono infatti fondate a Solofra, a Lacedonia e a Rocchetta. Nell’àmbito del mondo operaio, sorsero ad Altavilla la Camera del lavoro, forte di 800 iscritti, e a Solofra la Lega pellettieri, con 1.500 aderenti, mentre progredì con successo la penetrazione tra i ferrovieri. Nel giugno del 1921 si costituì ad Avellino il “Circolo di cultura proletaria”, cui aderirono studenti, operai, ferrovieri, postelegrafonici, e che ebbe un notevole ruolo nel rilancio della presenza socialista. Sezioni socialiste si formarono a Solofra, Ariano, Mirabella, Bonito, Atripalda, Luogosano, Calitri, Bisaccia, Lacedonia e Calabritto. Ma soprattutto risultò importante la creazione della federazione del partito, costituita a Montella il 17-18 luglio 1920 a iniziativa di C., in quello che risultò essere il 1° Congresso provinciale socialista. I risultati ottenuti dalla paziente e caparbia opera propagandistica, organizzativa e politica di C. furono confermati dalle elezioni politiche del 1921, che videro per la prima volta la presenza di una lista socialista, capeggiata dallo stesso C. Un colpo gravissimo allo sviluppo del socialismo irpino fu però arrecato dalla scissione comunista al Congresso di Livorno (1921), che privò il partito dei dirigenti e dei militanti più giovani ed attivi, e soprattutto dall’improvvisa scomparsa di C., che, vittima di una torbida trama paesana da lui denunciata, fu assassinato a Montella la sera del 22 febbraio 1922.


LEGGI ANCHE:

5 Stelle – De Luca, Sinistra Italiana: Ciarambino chiarisca

La Rivoluzione del 1799 nel Principato Ultra, da oggi in libreria

Positivi al coronavirus in Irpinia 599: l’elenco. In Campania: 6.627 casi e 12 morti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI