La narrazione di questo libro, “Dominus, il codice del destino” di Eleonora Davide, si inserisce nel periodo storico in cui profondo era il problema del contrasto tra Papato e Impero, legato alla lotta per le investiture. La trama si svolge su un doppio livello temporale e in due luoghi differenti: il castello medievale di Monte Forte e l’Abbazia del Goleto. San Guglielmo, fondatore del monastero femminile del Goleto, nel 1140 raduna le sue monache per raccontare loro una storia che le salverà dalla rovina e che tanti anni prima, nel 1116, vide protagonista Guglielmo il Carbone, signore di Monte Forte. Fondamentale, per la sua profonda spiritualità, è la figura di San Guglielmo, che attraverso le ammonizioni alle consorelle, trasmette loro il valore della preghiera.
Un elemento importante è il profondo rapporto tra Guglielmo il Carbone, signore di Monte Forte e sua moglie Genoveffa: i due coniugi erano molto uniti, condividevano i loro pensieri e si dedicavano con amore ai loro due figli ed alla saggia amministrazione del loro feudo. Guglielmo, costretto a partire, affida il Castello a sua moglie, di cui nutre profonda stima. Pregnante, nel racconto, è la figura di monna Genoveffa, che, mentre era intenta a leggere, sembrava essere illuminata da una luce interiore e consapevole della propria responsabilità verso il futuro. Durante l’assenza del marito, ella si dedica alla cura degli affari feudali e al miglioramento delle condizioni dei sudditi, credendo fermamente nell’importanza della cultura tra le sue genti. Il ritorno di Guglielmo nel suo castello, accolto da sua moglie Genoveffa, riporta un’atmosfera di stabilità ed entrambi verranno presto coinvolti nel rinvenimento di una preziosa e importante reliquia, occultata secoli prima ai piedi del maniero. Nel frattempo, all’abbazia del Goleto, l’annuncio di fra’ Guglielmo riguardo alla sua prossima partenza genera timore ed egli deve affrontare un clima difficile di contrasti e persino di calunnie nel monastero. L’incontro tra il Papa Pasquale e Guglielmo il Carbone è molto cordiale ed il Pontefice si affida fiducioso nelle sue mani per essere liberato ed essere condotto, dopo varie peripezie, a Roma. Il Papa, infatti, parve rasserenarsi alla vista della sicurezza che mostrava quell’uomo, di cui nutriva profonda stima e che gli sembrava sempre “un passo avanti rispetto ai suoi pensieri”. Si stabilì che chi avrebbe preso parte all’impresa si sarebbe inginocchiato davanti al papa e ricevuto l’incarico di proteggere la Chiesa come soldato di Cristo. Estrema importanza riveste la scoperta di un manoscritto, rinvenuto ai piedi del castello di Guglielmo il Carbone, scritto in un alfabeto particolare, costituito dalle “rune”, l’antico linguaggio normanno, in cui si ravvisava la presenza di misteriosi poteri dovuti alla volontà di Odino e al legame con la terra. Esso conservava un grande segreto che solo il prescelto poteva svelare per gettare le basi di un futuro duraturo per la sua gente. L’autrice, con estrema accuratezza, ci trasporta nell’atmosfera medievale, facendoci rivivere la vita claustrale monastica delle primitive abbazie benedettine e l’atmosfera cortese ed a volte cruenta che si viveva nei castelli e nelle corti medievali.
Ilde Rampino
La presentazione
Lo scorso 8 aprile è stato presentato presso il Circolo della Stampa di Avellino il romanzo storico Dominus, il codice del destino di Eleonora Davide, alla presenza dell’autrice. Hanno relazionato: Giovanna della Bella, studiosa di storia locale e Fiorentino Vecchiarelli, presidente dell’Accademia dei Dogliosi di Avellino. Paolo De Vito ha dato lettura di alcuni brani del romanzo. La serata è stata presentata dal giornalista Gianluca Amatucci.
L'autrice
Eleonora Davide. Napoletana, giornalista e geologa e laureata in discipline storico-musicali, dirige la testata giornalistica online WWWITALIA (www.wwwitalia.eu). Ha pubblicato con Rossoquadro i due romanzi storici Il Normanno (2019) e Dominus, il codice del destino (2021) dando vita alla Saga del Normanno. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo storico Il Fiore del Carso.
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