Venti di crisi sul Pd di Avellino. Pizza: verificherò l’intesa

LA REPLICA ALLE CRITICHE: «CONTRADDIZIONI INTOLLERABILI DA PARTE DI CHI DOVREBBE ESSERE AL FIANCO DEL PARTITO: COSÌ SI CALPESTA IL NUOVO CORSO». Il Segretario provinciale replica alla pioggia di critiche arrivata sulla segreteria dopo la sconfitta all'Ato Rifiuti

Spirano già venti di crisi sul Pd di Avellino e sull’accordo unitario sancito appena qualche settimana fa. Il segretario provinciale Nello Pizza annuncia che verificherà «se valgono ancora le premesse sui cui abbiamo fondato il nuovo corso e se restano intatte le condizioni rispetto a cui ho dato la disponibilità ad un impegno così gravoso».

Maurizio Petracca e Nello Pizza

Parole gravi, quelle del dirigente dei Democratici, accusato di scarsa collegialità nella gestione del partito e della sua linea politica. E proprio a chi ha scelto i media per esprimere il proprio dissenso, Pizza ha ricordato il contesto nel quale il suo impegno di segretario unitario è maturato: «Ho dovuto ascoltare parole che di fatto tradiscono quel nuovo corso che io sento fortemente di voler interpretare e su cui ho dato la disponibilità al mio impegno». Venti di crisi sul Pd di Avellino, dunque, che il segretario provinciale non smorza, anzi. Ripetendo più volte la parola ‘impegno’, sottolineando su quali basi lo ritenga fondato, lascia filtrare sul tavolo l’opzione di un disimpegno. Stavolta a decidere, però, non sarebbe il Nazareno. Stavolta i venti di crisi porterebbero a decidere gli organismi dirigenti sul Pd di Avellino.


CONTRADDIZIONI INTOLLERABILI DA PARTE DI CHI DOVREBBE ESSERE AL FIANCO DEL PD: COSÌ SI CALPESTA IL NUOVO CORSO

di Nello Pizza | Segretario provinciale del Partito Democratico di Avellino

Nello Pizza

L’unità del partito va praticata nei fatti e non solo declamata a convenienza. L’unità del partito necessita di un presupposto che è rappresentato da comportamenti lineari, coerenti, chiari. Oggi non è un giorno buono per il Partito Democratico irpino perché ho dovuto ascoltare parole che di fatto tradiscono quel nuovo corso che io sento fortemente di voler interpretare e su cui ho dato la disponibilità al mio impegno. Sul mio nome, d’altronde, si è registrata una convergenza come sintesi di una linea politica che deve necessariamente gire in discontinuità rispetto ad un passato caratterizzato da scontri ferocissimi, divisioni laceranti, paralisi dell’azione politica. Chi non perde occasioni, per farci ripiombare di nuovo in quel tempo grigio è nemico del Pd. Con espressioni decotte ed un politichese oggi non più tollerabile – aggiunge Pizza – ho dovuto ascoltare parole che altro non fanno se non alimentare confusione, insopportabili contraddizioni con l’obiettivo del piccolo cabotaggio, una navigazione a vista che non è quello che l’opinione pubblica ci chiede. Il nuovo Partito Democratico della provincia di Avellino – spiega ancora il segretario – dovrebbe caratterizzarsi per altro. Il modello di riferimento è quello che ha consentito a Rizieri Buonopane di essere eletto presidente della Provincia di Avellino. Le parole che ho invece ascoltato tradiscono questa impostazione che ci ha dato la possibilità di aprire finalmente una nuova stagione. Crescono esponenzialmente le contraddizioni quando si passa ad analizzare la vicenda dell’Ato Rifiuti dove l’esito della votazione per il presidente restituisce di fatto il tradimento di un accordo siglato in sede istituzionale e ratificato a livello politico dal partito. Chi oggi disconosce l’esistenza di quell’accordo da diritto di cittadinanza a chi non è capace di mantenere la parola data a chi non è in grado nemmeno di assumersi la paternità delle proprie azioni. Tutto questo mi è indigesto. L’apoteosi delle contraddizioni è quando ascolto posizioni totalmente incomprensibili sul Comune di Avellino, posizioni politicamente non accettabili. L’obiettivo sarebbe quello di far rientrare dalla finestra chi il Pd ha espulso dal portone principale, chi si è candidato contro il Pd, chi è il mandante del ricorso che vorrebbe defenestrare da palazzo Caracciolo il presidente Buonopane, ricordo presidente eletto espressione del Pd. Lo si fa poi in maniera scomposta con un attacco diretto al capogruppo del Pd in consiglio comunale, a chi, cioè, insieme ai consiglieri poi eletti, in un momento di difficoltà per il partito in città ha lavorato con dedizione nella costruzione di una lista da presentare alle Amministrative nel 2019 e quotidianamente lavora per portare avanti le nostre idee e le nostre proposte. Non è accettabile, ripeto. La mia elezione alla segreteria del partito è nata per l’esigenza di costruire il partito su basi nuove, con una forte identità perché potesse finalmente uscire dalle sabbie mobili da cui non riusciva a tirarsi fuori. Lavorerò ancora perché il Pd possa tornare ad essere quella la nostra gente vuole, il luogo delle idee, della proposta. Verificherò, perciò, se valgono ancora le premesse sui cui abbiamo fondato il nuovo corso e se restano intatte le condizioni rispetto a cui ho dato la disponibilità ad un impegno così gravoso. Una cosa posso, però, dirla da subito: non sono disponibile a prestare la mia figura ad accordi di facciata, né di mettermi al servizio di chi di fatto demolisce quanto viene faticosamente costruito con passione e impegno civile.


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