Ritorno al SUD: il Mediterraneo epicentro ed il Mezzogiorno baricentro!

L’intervento dell'Associazione Popolo e Territorio nel Museo Civico della Maiolica in Ariano Irpino, alla presentazione del libro scritto da Ernesto Galli della Loggia e da Aldo Schiavone

L’Associazione Popolo e Territorio ha partecipato il 19 marzo presso il Museo Civico della Maiolica in Ariano Irpino, con una propria delegazione, alla presentazione del libro scritto da Ernesto Galli della Loggia e da Aldo Schiavone, dal titolo: “La Profezia per l’Italia: ritorno al Sud”. Gli autori hanno partecipato alla Conferenza di presentazione del loro libro, promossa dal BioGeM – Istituto di Ricerche Genetiche “Gaetano Salvatore” presieduto da Ortensio Zecchino. L’Associazione era presente con: l’ufficio di presidenza, Sara Pannese e Domenico Marrucci; il comitato politico, Antonio Volpe e Giovanni Di Biasi; i comitati culturale e dei garanti, Raffaele Balestrieri ed Antonio Goldone; e, al margine dell’evento e dei saluti e confronti istituzionali, si sono riuniti convenendo in alcune riflessioni che sono emerse dal dibattito e, delle quali, si riportano, di seguito, alcuni spunti.


Ritorno al SUD: il Mediterraneo epicentro ed il Mezzogiorno baricentro!

Considerazioni dell’Associazione Popolo e Territorio

Una profezia per l’Italia. Ritorno al Sud di Ernesto Galli Della Loggia e Aldo Schiavone – Mondadori

L’Europa è sempre più baricentrica verso il Nord, e tiene aggrappata l’Italia del Nord alle Alpi, difatti, tuttora, ignorando ed escludendo il Sud ed il Mediterraneo; così come già l’Italia, a forte trazione settentrionale, ha dimenticato il Meridione e, in tal senso, anche il Mediterraneo. In questo momento, però, proprio il Mediterraneo rappresenta l’epicentro di tanti interessi geopolitici e geostrategici e, per questo, occorrerebbe riaprire degli spazi per discuterne, in modo tale che l’Italia ed il Mezzogiorno possono realmente ritagliarsi uno spazio diverso per la concreta crescita. Molto di questo dipende, però, dai nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, in particolare quelli del Sud, verso i quali, indubbiamente, si nutrono e vi sono dei seri dubbi di disponibilità, se non proprio di credibilità nella fattiva rappresentanza politica. In questo scenario è macroscopico il fatto che si debba investire ancora di più sulla Scuola e sulle Università senza le quali il Sud è, nei fatti, depauperato delle intelligenze migliori che migrano, poi, senza i necessari sbocchi professionali ed economici, cosicché la riscossa del Sud non potrà, nella sostanza, mai avvenire. La sicurezza nel Sud, del resto, si sa, è allo stato poco garantita e gli investitori fanno davvero molta fatica ad aprire delle attività o, se vogliamo, non ne sono certamente invogliati, Nel libro, purtroppo, di questo se ne parla poco, come se fosse scontato, ma non è affatto così; del resto anche nel PNRR sono state, in tal senso, destinate troppe poche risorse dal Governo attuale. Una scarsa attenzione di enorme rilevanza, perché? Un altro punto importante che è venuto fuori già durante la gestione della pandemia, si individua nel fatto che ogni Regione ha adottato misure diverse, causando disagio e confusione nelle comunità; tradotto in una crisi del cosiddetto regionalismo che ha comportato un maggiore scollamento tra Stato e Regione. Emblematico il caso, eclatante ma passato quasi in silenzio, della Campania dove il Presidente della Giunta ha modificato lo statuto per innalzare a tre legislature consecutive il mandato, cosicché abbiamo, ora: 5 anni per i Sindaci 7 anni per la Presidenza della Repubblica e, addirittura, 15 anni per la presidenza della nostra Regione. Una domanda è, al riguardo, d’obbligo: come si può concepire questo stato di cose? La politica di Roma con tanti difetti teneva, però, unita l’Italia.

Popolo e Territorio, il simbolo della Associazione

Dalla modifica del titolo V della Costituzione in poi, è stata progressivamente spogliata dalle sue competenze, con la rinuncia sulla Pubblica Amministrazione, così come per la Scuola che ha perso il Provveditorato agli Studi, sostituendolo con i Dirigenti scolastici regionali, lontani dai territori, e le Università sono diventate affari locali, dove i professori di Napoli insegnano alle Università di Napoli e quelli di Bari alle Università di Bari, senza contare nepotismi vari e logiche troppo politichesi ed affaristiche. Già negli Istituti scolastici, in effetti, se non vi è un intervento esterno, succederà sempre di più che che nei licei buoni vanno i figli di quelli che contano, in quelli meno buoni o poco blasonati vanno tutti gli altri. Il Sud deve tornare a contare, prima su se stesso e non troppo su gli altri, cogliendo l’occasione storica del PNRR, attraverso il quale non può e non deve mancare un vero riscatto della società civile, pretendendo di utilizzare le risorse economiche destinate al Mezzogiorno in modo diverso rispetto a quello del passato.” La Biogem rappresenta in tal senso, sicuramente, il Sud che vuole riscattarsi, dimostrandolo con esempi concreti: ove è, indubbio, che il riscatto avviene anche e soprattutto per la CONCRETA FUNZIONE CIVILE DEGLI INTELLETTUALI e, al riguardo di quanto, il Presidente Ortensio Zecchino ne è autentico emblema, tra i principali riferimenti per l’intero Mezzogiorno; un Mezzogiorno baricentro!


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