“I cento sensi segreti” di Amy Tan

Attingere ai “cento sensi segreti” per riuscire a capire tante cose, a ricercare il vero valore dell’anima, quello che la luce nasconde, dietro le lenti dell’apparenza e ritornare a ciò che eri prima, nel passato per ripercorrere tutto come un addio al mondo, attraverso cui gioisci delle sensazioni che nessuno comprende oltre te, ma che ti fa entrare in contatto con il vero senso della vita

“I cento sensi segreti” di Amy Tan. Attingere ai “cento sensi segreti” per riuscire a capire tante cose, a ricercare il vero valore dell’anima, quello che la luce nasconde, dietro le lenti dell’apparenza e ritornare a ciò che eri prima, nel passato per ripercorrere tutto come un addio al mondo, attraverso cui gioisci delle sensazioni che nessuno comprende oltre te, ma che ti fa entrare in contatto con il vero senso della vita. Olivia e Kwan, due ragazze figlie dello stesso padre, sembrano due facce diverse di una stessa medaglia: Kwan è nata in Cina ed ha dei poteri particolari, è convinta di “avere occhi yin” e di vedere e parlare con
coloro che sono morti, mentre Olivia e i suoi fratelli sono nati a San Francisco. L’arrivo di Kwan nella vita di Olivia, avviene alla morte del padre, quando lei aveva diciotto anni, mentre Olivia ne aveva appena quattro.

La sorpresa e il conseguente senso di gelosia di Olivia si stempera a poco a poco, quando lei si rende conto che “Kwan sarebbe stata oltre me, invece di me”: divide la camera con lei e impara il cinese perché lei parlava durante il sonno e apprende così che la madre di Kwan era morta per dare alla luce il suo bambino. Kwan ha comportamenti strani e viene addirittura internata in un ospedale psichiatrico, ma lei non le darà mai la colpa, anche se Olivia ha raccontato agli altri i suoi atteggiamenti che la rendevano diversa da tutti.
Kwan aveva posto la sua immaginazione nella vita di Olivia, vive anche in un mondo parallelo, a contatto con gli spiriti e persone immaginarie con cui ha rapporti che sembrano normali e Olivia doveva lottare con se stessa per non vedere il mondo come lo vedeva sua sorella.

Kwan la proteggerà sempre e si prenderà cura di lei, nonostante la sua indifferenza, vuole che lei non si senta mai sola e quindi non accetta che lei e Simon si siano separati e cerca sempre di fare in modo che si rimettano insieme, ma il rapporto di Olivia con lui non riesce ad essere chiaro e spontaneo, perché nel suo cuore vi sarà sempre Elza, una donna morta che egli considera ancora viva, tanto da parlarne al presente. Olivia non sopporta la situazione, ma avverte forti sensi di colpa per Simon e il suo dolore, nono stante i continui contrasti con lui, perchè non si sente compresa. Olivia e Simon decidono di partire per la Cina per scrivere una storia sulle tradizioni e le credenze antiche cinesi che pubblicheranno sul giornale per il quale lavorano e Kwan si offre di accompagnarli.

L’arrivo a Changmian, il piccolo villaggio in cui Kwan è vissuta, a cui la legano ricordi dolorosi, ma importanti, si rivela una tappa fondamentale di un viaggio che è anche interiore, per entrambe: è la prima volta che Olivia va in Cina, a cui in un certo senso sente di appartenere in parte, per il legame che ha con Kwan e ha paura di provare rimpianto se non avesse fatto quel viaggio. Kwan le confessa che i suoi desideri erano tre: avere una sorella da amare con tutto il cuore, tornare in Cina con lei e che sua nonna – la Gran
Ma – vedesse tutto ciò e dicesse che le dispiaceva di averla mandata via. Kwan vede lo spirito di sua nonna e subito dopo apprende la notizia della sua morte e rivela ad Olivia che ”le persone yin dopo un poco parlano il linguaggio del cuore, i cento sensi segreti”. Nonostante il dolore per i ricordi di un passato immaginario, Kwan parla con Gran Ma come se fossero due ragazzine e viene a sapere che possono rimanere nella casa della nonna.

Suggestiva è l’immagine della nonna da morta con quella “piega della bocca che ha sempre avuto” e i sette strati di vestiti che servivano per coprirla, seguendo la tradizione e i riti antichi. Kwan racconta a sua sorella la storia di Focaccina, la sua amica del cuore, che aveva perso la vita in un incidente, quando era ancora una bambina e che in fondo continua a rimanere in lei. ”Kwan è scomparsa due mesi fa”: le parole che pronuncia Olivia alla fine della storia, sono piene di dolore e rimpianto: sua sorella non è morta, perché lei non riesce a crederlo e le fa troppo male pensarlo: Olivia è consapevole che rimarrà sempre con lei e che il suo ricordo non scomparirà, perché ognuna è parte dell’altra, in un legame indissolubile.

A cura di Ilde Rampino

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