Al Museo Civico di Avellino apre la pinacoteca. Annuncio del curatore

L’ultimo piano di Villa Amendola ospiterà uno spazio espositivo permanente affiancata da una specifica biblioteca dedicata all’editoria d’arte. Lo storico dell'arte Iandoli: nel 2021 il Polo culturale cittadino si è consacrato riferimento. Il bilancio

Al Museo Civico di Avellino quest’anno sarà inaugurata la pinacoteca. L’annuncio del curatore, lo storico dell’arte Alberto Iandoli, introduce un bilancio dell’attività svolta dal polo culturale del Capoluogo irpino. Di seguito il testo.


IL MUSEO CIVICO DI VILLA AMENDOLA SI CONFERMA ATTRATTORE CULTURALE DI AVELLINO. E ORA LA PINACOTECA

di Alberto Iandoli | Storico dell’Arte e Curatore del Museo Civico di Avellino

Museo civico di Villa Amendola «teca della memoria avellinese». Alberto Iandoli, Curatore del Museo Civico di Avellino, accanto alla statua originale di Carlo II d’Asburgo, piccola figura in bronzo, realizzata nel 1668 dall’Architetto bergamasco Cosimo Fanzago, nota agli Avellinesi come il “Re di bronzo”, originariamente posta in cima all’obelisco di piazza Amendola

Da già mezzo mese ormai abbiamo detto addio al 2021, e abbiamo dato il benvenuto al 2022, e come per ogni anno che si congeda per dare spazio al nuovo, inevitabile credo sia per ognuno di noi fare un bilancio di ciò che è stato l’anno che è trascorso, ma al tempo stesso credo sia ugualmente inevitabile porsi in maniera propositiva verso ciò che ci si para innanzi, in questo caso il nuovo anno. Ebbene, volendo fare con ordine prima un bilancio di ciò che è stato il 2021 per il Polo Culturale di Villa Amendola, che come è noto a tutti ospita al suo interno il Museo Civico della città di Avellino, posso dire che il 2021 è stato senza dubbio un anno positivo in generale, con delle punte che ad onor del vero mi sento di affermare addirittura da considerarsi eccezionali, e ciò sia chiaro tenendo presente quello che purtroppo da due anni a questa parte Avellino, come del resto tutta Italia e più in generale tutto il mondo sta vivendo, e con ciò mi riferisco logicamente alla pandemia da Covid19. Innanzitutto va detto che non è mancato, come negli anni precedenti, anche nel 2021, l’apporto del Museo Civico agli istituti scolastici cittadini per ciò che attiene la conoscenza della città e del territorio, con incontri in presenza, quando l’emergenza Covid lo ha consentito, o con interventi in modalità da remoto, nei periodi di maggiore pericolosità del contagio. In entrambi i casi comunque il Museo è stato vicino, come sempre, con la sua sezione didattica, come meglio ha potuto, alle istituzioni scolastiche cittadine.

La targa d’ingresso al Museo di Villa Amendola ad Avellino

Detto ciò nonostante la pandemia, a differenza del 2020, nel 2021 l’Amministrazione Comunale è riuscita a garantire, nel massimo rispetto delle disposizioni tutte in materia di contenimento della diffusione del virus, l’apertura al pubblico di Villa Amendola tutto l’anno, non solo nei giorni e negli orari ordinari, ma anche nella maggior parte dei sabati e delle domeniche, visto che alcune attività pensate per Villa Amendola si sono svolte nei fine settimana. E per questo una menzione speciale ritengo meriti il Vicesindaco Laura Nargi, in qualità di Assessore al Personale, per essere riuscita, nonostante la carenza di personale ormai cronica al Comune di Avellino, a garantire una presenza fissa e costante di unità lavorative capaci di poter assicurare la regolare fruibilità di Villa Amendola in molti casi, come poc’anzi ricordavo, settimanalmente anche sette giorni su sette. La garantita apertura tutto l’anno del Polo Culturale di Villa Amendola non ha solo consentito, ai visitatori, la visita dell’esposizione museale permanente, ma ha fatto si che l’Amministrazione Comunale, ed in particolare il Sindaco Gianluca Festa, che detiene la delega Assessorale alla Cultura, e il suo Vice Laura Nargi, che ha tra l’altro anche la delega Assessorale al Turismo, potessero pensare per Villa Amendola tutta una serie di attività collaterali, o se si preferisce in aggiunta alla mission basilare e fondamentale del Museo che, come da normativa vigente in materia, come cioè il “Codice dei Beni Culturali” ci ricorda, è “una struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio”.

La facciata di Villa Amendola

Ed è così che nel 2021 Villa Amendola ha ospitato, tra l’altro, l’interessante mostra “Still Standing – sguardi un anno dopo”, ideata dalla fotografa e documentarista Paola Bruno, e allestita nei giardini del Polo Museale, così come ha ospitato l’altrettanto interessante mostra fotografica “Equilibrio Urbano”, di Massimo Tagliaferri, i cui scatti hanno dialogato con i cimeli di storia patria in mostra permanente nelle sale di Villa Amendola. Ma la fotografia non è stata l’unica forma d’arte che nel 2021 ha trovato asilo a Villa Amendola. Nel Polo Culturale di via Due Principati infatti è stata ospitata anche la mostra di sculture dal titolo “Riciclo” dell’artista Giuseppe Rubicco, che è stato il primo evento pensato per le Grotte di Villa Amendola, dopo la loro pulizia, la loro messa in sicurezza e la loro illuminazione, tutti interventi questi necessari prima dell’apertura al pubblico. E a tal proposito mi fa piacere ricordare, non solo, ma evidenziare che il 2021 è stato l’anno in cui l’Amministrazione Festa ha restituito alla città un altro tassello, o segmento della sua storia, e con ciò mi riferisco appunto alle Grotte di Villa Amendola, che oltre a costituire un luogo suggestivo da visitare, e una location adatta per esposizioni d’arte, costituiscono un significativo luogo della memoria collettiva, essendo state utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, in quello che lo storico britannico Eric Hobsbawm ha definito “il secolo breve”, quale rifugio antiaereo, consentendo così a tanti nostri concittadini di sfuggire altrimenti a morte sicura. E sempre per quanto riguarda la restituzione alla città delle Grotte di Villa Amendola, mi piace ancora ricordare la visita, a sorpresa ma più che gradita nelle cavità della collina di San Tommaso, compiuta, durante il primo giorno di apertura al pubblico, da una visibilmente commossa donna Giovanna Amendola, figlia di Francesco Amendola, illuminato Amministratore della città di Avellino nell’immediato dopoguerra, attento mecenate e animatore culturale del ‘900 nostro. Ebbene, donna Giovanna Amendola, ultima testimone diretta delle memorie paterne, accompagnata dalla figlia e dal nipote Giovanni Godas, nel ripercorrere dopo decenni le cavità sotterranee della villa, in veste non di semplice visitatore ma di improvviso, non previsto, ma prezioso e più che gradito “cicerone”, ha raccontato in quell’occasione, con straordinaria dovizia di particolari ai tanti accorsi a visitare le Grotte di Villa Amendola, tanti inediti aneddoti di storia della sua famiglia, le cui vicende in molti casi si intrecciano con quelle di un’intera comunità. Un evento nell’evento ! Davvero un momento bello da ricordare dell’anno appena trascorso !

Lo stemma di Avellino un tempo esposto sulla Fontana di Bellerofonte. Oggi si può ammirarlo nel Museo di Villa Amendola

Ma il 2021 è stato tanto altro ancora per il Polo Culturale di Villa Amendola. È stato infatti l’anno in cui negli spazi del Museo Civico è stata allestita, di concerto con l’Ufficio Missionario della Diocesi di Avellino, la Mostra Iconografica e Documentaria “Il tempo del Beato Padre Paolo Manna”, dedicata appunto a Padre Paolo Manna, nostro illustre concittadino, vissuto a cavallo tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900, morto in concetto di santità nel 1952, beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 2001 e ricordato, tra l’altro, per essere stato il fondatore dell’Unione Missionaria del Clero. Il 2021 è stato anche l’anno in cui Villa Amendola ha fatto da location al Concerto dell’Orchestra Giovanile del Conservatorio di Musica “Domenico Cimarosa”, dedicato al musicista e compositore Astor Piazzolla, nel centenario della nascita, così come ha fatto da location per l’omaggio promosso dai locali fans degli U2 per il trentennale di “Achtung Baby”. Non si può non ricordare che, sempre nell’anno appena trascorso, a conclusione dell’iniziativa del Corriere dell’Irpinia e del Quotidiano del Sud “Il Manifesto sullo sviluppo dell’Irpinia”, la Sala Conferenze del Museo Civico di Villa Amendola ha ospitato la due giorni dal tema “L’Irpinia e lo Sviluppo nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, che ha visto, alternarsi negli interventi, illustri relatori, tra cui il già Ministro della Pubblica Istruzione del VI Governo Andreotti, Gerardo Bianco. L’iniziativa promossa dal Corriere dell’Irpinia e dal Quotidiano del Sud è stata l’ultimo incontro pubblico a cui ha preso parte un avellinese innamorato della sua città, mi riferisco al compianto medico – cardiologo Gennaro Bellizzi, prematuramente scomparso appena qualche settimana dopo.

Villa Amendola, il percorso ai giardini della villa settecentesca

E che dire poi della presentazione del “Piano del Verde del Comune di Avellino”, illustrato alla stampa, e più in generale alla cittadinanza sempre a Villa Amendola ? Semplicemente che è stato un positivo confronto per raccogliere idee, proposte e contributi. Sempre nell’anno appena trascorso la Sala Conferenze del nostro Museo Civico ha ospitato la presentazione del romanzo “Le nostre vite” di Francesco Carofiglio, annoverato tra i maggiori scrittori contemporanei italiani. E ancora, la presentazione del volume “Raffaello Vaticano” di Antonio Damiano, promossa dalla sezione avellinese dell’Archeoclub d’Italia, presieduta dalla professoressa Ileana D’oria. Sempre nell’anno appena trascorso, Villa Amendola ha ospitato, con cadenza settimanale, tutti i sabati, la seguitissima Rassegna “Avellino Letteraria”, curata dalla professoressa Annamaria Piccirillo, che ha costituito un’interessante vetrina per gli autori locali, oltre che una stimolante occasione per discutere delle più diverse e variegate tematiche.

Statua della Fontana di Bellerofonte esposta a Villa Amendola

Un anno ricco di attività dunque quello appena trascorso per il Polo Culturale di Villa Amendola, tutte resesi possibili grazie alla sinergia tra l’Amministrazione Comunale e le realtà associazionistiche locali, oltre che frutto di un fattivo spirito di collaborazione con le altre istituzioni presenti sul territorio. Un anno positivo dunque il 2021 per il Polo Culturale di via Due Principati, nonostante la pandemia, che ha ceduto il passo a un nuovo anno che già si presenta ugualmente propizio per Villa Amendola. Sono infatti attualmente in corso, sotto la direzione dell’Arch. Vito Guerriero, i lavori di realizzazione di un ascensore esterno che consentirà la fruibilità dell’ultimo piano dell’edificio che, come è negli intenti dell’Amministrazione Comunale, ospiterà la pinacoteca civica che sarà affiancata da una specifica biblioteca dedicata all’editoria d’arte, i cui testi saranno a breve nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale, grazie a dei fondi concessi al Comune di Avellino dal Ministero della Cultura, nell’ambito degli interventi del fondo emergenza imprese, a sostegno del libro e dell’intera filiera dell’editoria libraria.


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