Edilizia scolastica, Confesercenti: Sud penalizzato nel PNRR

Il Vicepresidente Santoli: attribuite risorse su ipotesi demografiche dell'ISTAT per il 2035. Solo errore?

Confesercenti segnala una sorta di scippo statistico al Sud compiuto dal Ministero dell’Istruzione sull’edilizia scolastica nell’ambito del PNRR. Il Vicepresidente Gerardo Santoli spiega che sono state attribuite le risorse su proiezioni demografiche potenziali dell’ISTAT per il 2035. «Errore matematico?», si chiede Gerardo Santoli. Di seguito la nota.


PNRR, GRAVE ERRORE A SCAPITO DEL SUD NELLA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE PER L’ISTRUZIONE

di Gerardo Santoli | Vicepresidente nazionale di Confimprenditori

Gerardo Santoli, Vicepresidente di Confimprenditori

Un grave errore matematico, diciamo così, è stato commesso dal Ministero dell’Istruzione nella distribuzione regionale delle risorse per gli interventi di edilizia scolastica previsti dai bandi PNRR del dicembre scorso. In particolare nel bando asili nido, nonostante l’esistenza di un livello essenziale delle prestazioni inserito in legge di bilancio 2022, l’assegnazione è stata basata sulla proiezione ISTAT di abitanti per regione nell’anno 2035″ afferma Gerardo Santoli presidente di Confimprenditori e membro dell’Osservatorio Nazionale PNRR
Questa proiezione ISTAT è basata anche sulla migrazione interna da sud a nord, senza tener conto di alcun intervento correttivo, connaturato proprio al PNRR. Scompaiono dunque 50mila bambini meridionali che ricompaiono magicamente a nord tra Lombardia e Veneto, dove cioè tante famiglie meridionali sono già predestinate ad emigrare e dove troveranno, già pronto per i propri figli, un bell’asilo nido ad attenderli costruito però con i soldi per realizzarlo a Sud. La previsione di popolazione dell’Istat, che prefigura un futuro per il Sud simile a quello del decennio passato -e cioè di spopolamento- poteva essere utilizzata come un punto fermo di una quanto mai agognata inversione di tendenza. Portare cioè lo sviluppo dove manca, favorire le nascite, l’occupazione femminile e il benessere delle famiglie. Niente da fare, invece. Per il governo il Sud sembra proprio essere senza speranza. O forse sarebbe meglio dire che si fa di tutto per negargliela costruendo gli asili nido necessari non in base alla situazione attuale (450mila bambini meridionali su 1.271.000) bensì a quella futura (399mila su 1.261.000).


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