Letta rischia di perdere il Pd irpino. Rottura a un passo

Fumata nera al Nazareno dove le rappresentanze politiche del partito avellinese hanno incontrato il braccio destro del segretario nazionale. Non sono state accolte le proposte di mediazione avanzate dal territorio, che invoca lo sblocco del congresso (già alla fase finale in primavera)

Sembra ormai ad un passo dalla rottura il rapporto tra Enrico Letta e il Pd irpino. Assente all’incontro del Nazareno, dove alcuni riferimenti e rappresentanti istituzionali irpini ieri pomeriggio si sono recati per incontrarlo sul cosiddetto ‘caso Avellino’, è toccato al suo delegato, il coordinatore della segreteria nazionale Marco Meloni, raccogliere i cocci di una discussione infruttuosa.

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico

A quanto pare si sono infrante su un muro di gomma le richieste degli irpini di celebrare la fase finale del congresso, che pure era stato approntato sotto l’egida dell’allora segretario nazionale Nicola Zingaretti, per il tramite dell’ex commissario Aldo Cennamo. Riserbo sui contenuti della discussione, al termine della giornata, ma segnali che difficilmente si potrà ricomporre un clima di fiducia con questa segreteria nazionale. La fumata nera del Nazareno è arrivata dopo il tentativo di mediazione proposto dalla delegazione provinciale avellinese, dichiaratasi pronta anche a dar vita ad una gestione unitaria del partito irpino, pur di bloccare la sospensione democratica in atto dal giugno 2019. “Si vuole andare avanti con l’azzeramento del congresso anche rischiando una pioggia di ricorsi, perchè manca la volontà politica”, hanno osservato in serata alcuni amministratori locali, commentando le notizie arrivate nei circoli dalla Capitale. Alla riunione presso la sede nazionale del Partito Democratico hanno partecipato, tra gli altri, Rosetta D’Amelio, Enzo De Luca, Roberta Santaniello, insieme al consigliere regionale Maurizio Petracca e al deputato sannita Umberto Del Basso De Caro. Il neo commissario provinciale Michele Bordo è intervenuto – con il suo responsabile per il tesseramento, Donato Riservato – sostanzialmente per blindare il percorso da lui avviato, in antitesi con il suo predecessore. Per Bordo (quarta ondata della pandemia a parte) si deve concludere entro settembre il nuovo tesseramento azzerando la platea congressuale attuale, per poi eleggere gli organismi dirigenti a ottobre, più o meno in concomitanza con le scadenze elettorali delle amministrative. Quanto fatto per due anni ad Avellino direttamente dal partito nazionale per ripristinare gli organismi demicratici va evidentemente archiviato, a prescindere.

CADUTE NEL VUOTO LE PROPOSTE DI MEDIAZIONE. L’assenza di Enrico Letta e la ribadita volontà del commissario di non tenere conto della volontà espressa in più occasioni da riferimenti e amministratori locali del partito irpino, sembrano rendere l’incontro di ieri un epilogo definitivo. In serata è stato sottolineato che Bordo ha ignorato anche al Nazareno, dopo averlo fatto in via Tagliamento, il richiamo alle regole statutarie di un partito federale che a Roma ha rivendicato ancora una volta il rispetto democratico dei territori. Nè l’opzione della lista unitaria, nè l’integrazione del tesseramento 2020 con nuove iscrizioni nel 2021, perfino la disponibilità ad eleggere una segreteria con mandato ridotto in accordo con la scadenza congressuale nazionale, hanno fatto breccia. La linea resta azzerare le regole congressuali stabilite dal nazionale, l’anagrafe degli iscritti validara a Roma e superare le liste in campo con duecento candidati, per ricominciare tutto con un tesseramento 2021 aperto però solo fino a settembre. Insomma nessun dialogo. Gli irpini sono andati via da Roma senza aver ascoltato l’assente Enrico Letta, nè aver registrato una correzione di rotta da parte del suo collaboratore. In definitiva c’è però il dato politico. Ormai, ai più appare Letta il responsabile morale e politico di quanto sta facendo il partito nazionale ad Avellino, dove l’attuale segretario avalla scelte in contraddizione con il percorso stabilito dal suo predecessore.

La sede del Coordinamento provinciale del PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

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