Mario Cesa è morto. L’omaggio del Conservatorio al compositore

È scomparso a 81 anni di un protagonista irpino della musica a livello nazionale ed internazionale. IL PROFILO

È morto ad Avellino all’età di 81 anni Mario Cesa, compositore e musicista, già docente presso il Conservatorio Domenico Cimarosa. «Con la scomparsa di Mario Cesa l’Irpinia perde uno dei suoi figli migliori», scrivono in una nota il Presidente del Conservatorio, Achille Mottola, e il Direttore Maria Gabriella Della Sala, che «insieme al CdA, ai docenti e agli studenti del Conservatorio Cimarosa e al personale tutto, partecipano con profondo cordoglio al lutto che ha colpito la famiglia Cesa per la scomparsa dell’amato Maestro Mario».

Mario Cesa

Mario Cesa rappresentava un riferimento a livello nazionale e internazionale, ricordano. «Musicista di vaglia, raffinato intellettuale, grande animatore culturale e storico didatta del Conservatorio di Avellino, Mario Cesa è stato punto di riferimento per intere generazioni di musicisti. Fine compositore, le sue opere erano conosciute in tutto il mondo». Indissolubile il suo rapporto stretto con la città di Avellino e con l’Irpinia. «Artista luminoso, negli anni era riuscito a far diventare la rassegna internazionale d’orchestra “Musica in Irpinia”, uno degli appuntamenti più importanti della Campania e non solo», mentre «si era anche dedicato allo studio delle melodie popolari della sua terra».


Il profilo

Le note biografiche di Mario Cesa sono riportate sul sito ilsaxofonoitaliano.it. Nella pagina dedicata al compositore irpino sono riportate anche alcune delle sue opere, con stralci sonori e partiture (in pdf): https://www.ilsaxofonoitaliano.it/artisti/cesa-mario/

MARIO CESA Ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio S.Pietro a Maiella di Napoli e ha approfondito le problematiche legate alla composizione con Luigi Nono e quelle relative alla didattica della musica in Ungheria e Olanda. Studioso del folklore irpino ha classificato e trascritto le melodie popolari della sua terra, ma il suo interesse prevalente riguarda la composizione; la sua poetica si snoda attraverso il ripristino della ritualità collettiva e nell’allusione costante ai suoni della “festa” come fenomeno tipico della cultura popolare. Dal ’69 ad oggi ha prodotto più di cento opere che spaziano dal brano solistico all’ensemble, sino alla grande orchestra. Suoi brani sono stati eseguiti in concerti, festival e rassegne: Biennale di Venezia, Stati Uniti (New York Carnegie Hall), Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Argentina (Buenos Aires Teatro Colon), Germania (Monaco Gasteig), Cuba, Messico (Università di Puebla), Australia, Brasile, Canada, Cina oltre che trasmessi per Rai Radio Tre, Rai Uno, VRT Belga e diverse emittenti radiofoniche e televisive straniere. Famosi interpreti come Bruno Canino, Roberto Fabbriciani, Ciro Scarponi, Federico Mondelci, Carin Levine, Marco Fumo hanno in repertorio suoi lavori.
Ha pubblicato per Edipan, Berben, Stradivarius, Rugginenti e Mnemes ed ha al suo attivo diversi Cd monografici e antologici con Arts, Rainbow, Edipan, Stradivarius, Da Vinci classic. Diverse pubblicazioni si sono occupate della sua poetica tra cui Le possibilità del molteplice di Gianvincenzo Cresta con prefazione di Renzo Cresti – Rugginenti Editore, I linguaggi della musica contemporanea

L’auditorium del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino

 

 

 

 

 

 

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