All’arma dei carabinieri la gratitudine di Sant’Angelo dei Lombardi. “Scuola, presidio sanitario e stazione dei carabinieri sono presidi irrinunciabili in ogni comunità, soprattutto in condizioni di impoverimento e di gravi difficoltà come quelle che sono venute fuori con la pandemia”. Così il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Marco Marandino alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria all’arma dei carabinieri “per il contributo reso in occasione del terremoto del 1980”. “Oggi il sigillo istituzionale formale chiude un legame forte che non sarà mai compromesso. Non solo in occasione del sisma ma anche in questi lunghi anni, abbiamo toccato con mano la presenza dell’arma dei carabinieri, il loro impegno e la loro attenzione. Oggi i carabinieri svolgono una funzione sociale sul territorio, non solo di sicurezza per i cittadini. Ancora di più con la soppressione del tribunale nel 2013, l’arma dei carabinieri ha triplicato gli sforzi, insieme alle altre forze dell’ordine, per vigilare il territorio e concorrere alla costruzione di quel presidio culturale della giustizia” spiega il sindaco.
Il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi ha conferito la Cittadinanza Onoraria all’Arma dei Carabinieri, “insostituibile presidio a tutela della collettività, sempre più punto di riferimento per il territorio” cita testualmente la motivazione letta. La cerimonia (già prevista in occasione del 40° anniversario del terremoto ma rimandata a causa dell’evoluzione della situazione sanitaria legata al COVID-19) si è svolta stamattina nella splendida e suggestiva cornice dell’Abbazia del Goleto, nel rispetto delle restrizioni determinate dalla pandemia.
Oltre al Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Dott. Marco Marandino e a rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e dell’Arma dei Carabinieri, alla cerimonia hanno presenziato il Prefetto della Provincia di Avellino, Dottoressa Paola Spena, il Vice Direttore Vicario dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Angelo Agovino (che nell’immediatezza del sisma del 1980 assunse il comando della Compagnia Carabinieri di Avellino), il Comandante della Legione Carabinieri Campania, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi, in rappresentanza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, l’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pasquale Cascio, e altre Autorità civili, politiche, militari e religiose.
Con le musiche magistralmente interpretate della Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”, a scaldare il cuore di tutti i presenti sono stati i valori racchiusi nella “granata sormontata dalla fiamma” che, da sempre simbolo di tutti gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, richiama i concetti di lealtà, fedeltà e onore. Un servizio, quello svolto giorno dopo giorno dall’Arma, che più e più volte nel corso del tempo ha fatto rima con sacrificio, come quello fornito dall’Istituzione alle popolazioni colpite dal terremoto del 1980. In quel tragico evento, tra le 2.914 vittime ci furono anche 7 militari dell’Arma, tra cui il Comandante della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, Capitano Antonio Pecora e il Comandante della Stazione di Montoro, Maresciallo Maggiore Antonio Russo. Nonostante decine di Caserme fossero rimaste distrutte o danneggiate dal sisma, nonostante 29 familiari di Carabinieri fossero stati travolti e uccisi dalle abitazioni crollate, l’Arma era presente. I Carabinieri non ebbero il tempo di piangere i loro congiunti morti: sopraffatti dal dolore, guidati dai richiami dei sopravvissuti, scavavano anche a mani nude per soccorrere i loro concittadini.
Una cerimonia densa di emozione, con interventi ufficiali di Autorità e toccanti testimonianze dei sopravvissuti, che nel sisma persero i loro cari, come il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in congedo Antonio Angelo Rainone, all’epoca del terremoto Comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria di Sant’Angelo dei Lombardi, che perse la moglie Giuseppa e i figli, Elisabetta, di 11 anni e Giorgio, di 8 anni, e il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in congedo Ciro De Falco, all’epoca del terremoto comandante della Stazione di Morra de Sanctis, che perse la figlia Adelaide di 14 anni. L’attestato è stato consegnato dal primo cittadino al Comandante della Legione Carabinieri Campania, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi.
“Non ero presente durante il terremoto, ma ho ascoltato le parole di chi era presente, di chi ha messo la propria vita a disposizione della comunità” ha concluso il Comandante della Legione Campania Maurizio Stefanizzi. “Il legame dell’arma è forte con tutte le comunità italiane, non badiamo al consenso ma dobbiamo fare il nostro dovere a prescindere. La cittadinanza onoraria ci riempie di orgoglio. Queste attestazioni di stima, affetto e riconoscenza danno un senso al nostro sacrificio e alla scelta che abbiamo fatto. Il riconoscimento da parte della collettività degli uomini e delle azioni cementa la crescita collettiva. Promettiamo di essere gente onesta e pulita, questi sono i carabinieri. Una funzione sociale non solo di sicurezza”.
A concludere la cerimonia, un piccolo fuori-programma: il Generale Stefanizzi ha invitato sul palco i bambini dell’Istituto Comprensivo “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi che, accompagnati dalla Fanfara dei Carabinieri, hanno intonato l’Inno Nazionale tra gli applausi commossi di tutti i presenti.
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