Acqua bene comune, le Acli: difendere il referendum del 2011

L'Associazione domani sabato 12 giugno parteciperà alla manifestazione promossa davanti alla sede avellinese dell’Alto Calore Servizi. La nota del presidente Alfredo Cucciniello

Saranno in piazza 10 anni dopo il referendum per difendere l’acqua come bene comune. Le Acli irpine annunciano la presenza delle proprie rappresentanze in occasione del decennale della storica vittoria al referendum sull’acqua pubblica. Lo spiega il presidente Alfredo Cucciniello nella nota che segue.


Acqua bene comune, indietro non si torna

di Alfredo Cucciniello | Presidente Provinciale delle ACLI irpine

Il servizio idrico pubblico

Ci saranno anche le ACLI di Avellino, sabato 12 giugno, a festeggiare il decennale della storica vittoria al referendum sull’acqua pubblica e a rilanciare con forza la difesa dei beni comuni. Dieci anni fa, un’ampia e motivata coalizione di cui facevano parte anche le ACLI riportò una storica vittoria, con ben 27 milioni di SI ai referendum su acqua e servizi pubblici. A distanza di 10 anni, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e sull’affermazione dei diritti di tutti sui profitti di pochi, ha un significato più che mai attuale. Infatti, dallo scorso dicembre, l’acqua, così come una qualsiasi altra merce, è stata quotata in Borsa: un passaggio epocale, che apre alla speculazione dei grandi capitali e all’emarginazione di territori e popolazioni; si tratta di una minaccia grave ai diritti umani fondamentali. Inoltre, quanto emerge dal Recovery Plan, a proposito della riforma del settore idrico, sembra andare verso un obbligo alla privatizzazione, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. La versione odierna del PNRR appare in piena continuità con l’azione dei precedenti Governi, tutti impegnati a disconoscere e tentare di cancellare con un colpo di spugna l’esito del referendum; siamo pertanto in presenza di un ulteriore incentivo verso la gestione mercantile dei beni comuni e di uno schiaffo alla volontà popolare espressa in maniera così netta. Oggi, più di ieri, è essenziale riaffermare il valore universale dell’acqua come bene comune e la necessità di una sua gestione pubblica e partecipata, come argine all’immissione sul mercato delle nostre vite, delle nostre comunità, dei nostri territori, contrastando i processi di privatizzazione avviati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le riforme che seguiranno. Noi, come irpini, proprietari e custodi di grandi risorse idriche ed interessati alle vicende dell’Alto Calore non possiamo esimerci da una azione di lotta. Invito pertanto tutti i nostri soci, iscritti e simpatizzanti e le strutture di base alla mobilitazione e alla presenza alla manifestazione che si terrà sabato 12 giugno, in mattinata, al Corso Europa, davanti alla sede dell’Alto Calore.


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