“Le magnifiche invenzioni” di Mara Fortuna

La vicenda prende le mosse alla fine del 1800 a Napoli, quando si è appena spento l’eco del colera e il senso di precarietà si diffonde dovunque, in tutti gli strati della società

“Le magnifiche invenzioni” di Mara Fortuna è una vicenda che prende le mosse alla fine del 1800 a Napoli, quando si è appena spento l’eco del colera e il senso di precarietà si diffonde dovunque, in tutti gli strati della società. Gaetano vive con la sua famiglia in vico del Cavone e cerca di sbarcare il lunario prima come “ragazzo di fatica” che pulisce i pavimenti al teatro San Carlo e poi cominciando ad appassionarsi alla danza e a farsi strada come ballerino, scoprendo la sua vera passione.

“Le magnifiche invenzioni” di Mara Fortuna

La conoscenza con Germain, un maestro di danza amico della madre, lo aiuta ad introdursi nell’ambiente, ma in lui il desiderio di affrancarsi dalla tutela materna lo rende ambizioso e gli scherzi e le allusioni a volte cattive da parte dei suoi coetanei lo turbano, come quando gli scugnizzi lo chiamavano “femminiello” con voci di scherno, ma egli continuerà sempre a testa alta, non badando al giudizio degli altri. In passato Gaetano e suo fratello Tunino vivevano in una bella casa in via Toledo, erano benestanti, in seguito dopo la morte del padre avevano perso tutto ed erano stati costretti a trasferirsi in quella strada che trasudava miseria e ad accontentarsi di poco. Essi si erano in un certo senso adeguati alla loro nuova condizione, infatti Tunino lavorava a bottega da un ferraio, amico di suo padre, ma la loro madre, Rachelina, è piena di rabbia e non si rassegna, diventando a poco a poco piena di aggressività e lesinando persino sulla roba da mangiare. Un incontro importante è quello con il dottor Marey, uno scienziato francese e ideatore di un particolare apparecchio fotografico a forma di fucile che un giorno si era imbattuto nei due ragazzi e, avendo assistito all’esibizione di Gaetano, gli aveva proposto di fotografare i suoi salti. La passione di Marey per le invenzioni risaliva addirittura a quando egli era ancora un bambino e continuava a farlo:  ciò attraeva la curiosità di Tunino, che concepisce l’idea di inventare un uccello meccanico, un gabbiano bianco col becco rosso che spiccava il volo da solo e si perdeva nell’azzurro: qualcosa di particolare, ma era un modo per evadere dalla propria realtà che sentiva stretta e limitata. Una febbre improvvisa che colpisce Tunino e fa temere per la sua vita convince Gaetano a recarsi nella villa di Meyer, per cercare una medicina per il fratello, ma viene attratto da alcuni disegni di nuove invenzioni, nel laboratorio e li ruba pensando che possano servire a Tunino. Fortunatamente la medicina sortisce un benefico effetto e Tunino, colpito da quei disegni, comincia a fare delle sperimentazioni e poi li mostra a Meyer e a Philippe, il maestro di musica di sua figlia Francesca che ripone una fiducia sconfinata nelle sue possibilità e lo supporta nelle sue “magnifiche invenzioni”. Philippe comincia ad interessarsi alla politica e si avvicina alle idee anarchiche che poi lo porteranno all’arresto e poi alla morte e la sua fine rappresenterà un momento di tristezza per Tunino che aveva trovato in lui un amico, nonostante le profonde differenze culturali.  Interessante è il personaggio di Apollonia, la giovane cameriera di Marey, che assiste il padre malato ed è corteggiata da Philippe e Tunino: è una donna forte ed orgogliosa, è convinta che non si sposerà mai, perché la brutta esperienza del passato l’ha segnata e ha deciso che non vuole essere comandata da nessuno. Nel frattempo la carriera di Gaetano procede a gonfie vele e va ad esibirsi con la sua compagnia di ballerini al teatro Eden a Parigi: prova una forte emozione, perché pensa di entrare nel luogo sconosciuto dove si svolgeva l’altra parte della vita di Meyer, da cui comincia a sentirsi stranamente attratto. Intanto Meyer decide di portare le foto dei salti all’Exposition  Universelle e riscuote molto successo. Intanto a Parigi Gaetano frequenta i suoi colleghi che si travestono con abiti femminili e inizia a far parte di quel mondo, da cui è affascinato e turbato: ha una breve relazione con Guillaume, che lo allontana, per il terrore di essere scoperto e veder infangata la sua reputazione. Le vite dei due fratelli ormai hanno preso strade diverse, anche se entrambi vogliono sperimentare nuovi percorsi di vita e di lavoro. Gaetano comincia a disegnare e vorrebbe diventare coreografo, mentre Tunino,  per comprare la seta di San Leucio per le ali della sua macchina volante, ruba i soldi alla madre che ha un malore ed egli si sente in colpa. Va a trovare il fratello a teatro a Parigi, ma i loro rapporti sono freddi, perché capisce quale è la strada intrapresa da Gaetano e non accetta le sue scelte. La costruzione della macchina volante inventata da Tunino fallisce al primo tentativo ed egli cade nella disperazione, la tristezza invade il suo cuore e trova rifugio nell’alcol ed è costretto a dormire sui marciapiedi. L’incidente di Gaetano che cade dal balcone e si rompe una gamba e non potrà più danzare è l’occasione per i due fratelli di ricreare un rapporto affettivo tra di loro che porta a una collaborazione: progettano una lanterna magica girevole, una giostra visionaria, una sorta di fotografia in movimento. La voce si sparse e la loro invenzione ebbe un notevole successo con nuove storie che fiorivano nella mente di Gaetano che sentiva di aver trovato una nuova strada.  Il rapporto tra Tunino e Apollonia vive una profonda crisi, quando lei si accorge di essere incinta, ma vuole abortire: tuttavia il bambino nasce e lei decide di sposare Tunino. E’ una storia di forza e determinazione, di desiderio di dare una nuova consapevolezza alla propria vita e mette in evidenza l’impegno necessario per affrontare i cambiamenti e dare nuova linfa ai propri sogni. L’autrice ci prende per mano e ci fa entrare in un mondo in cui si guarda avanti sempre, verso una realtà che non si conosce e si trae forza da se stessi per darsi nuove possibilità. Suggestiva è l’ultima scena del libro in cui Tunino fa volare la sua macchina volante che ha chiamato “Apollonia” e non sente le urla emozionate della gente che lo guardava dalla spiaggia, mentre guarda negli occhi la sua donna in cui vi è l’inizio di una nuova vita e di una speranza futura.

A cura di Ilde Rampino


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