L'ingresso alla sede operativa del Consorzio Asi Avellino

Il Comune di Avellino rientra nell’Asi. È arrivato il via libera in Consiglio comunale il 26 marzo, dopo il sì dei Sindaci, riuniti il 31 gennaio 2020, 14 mesi fa, presso la sede di Pianodardine. Il consiglio comunale di Avellino ha votato sulla proposta del sindaco Gianluca Festa e della giunta, che il Consiglio Generale ha già accolto. Il provvedimento è passato con 16 voti a favore, 3 astenuti e 3 contrari. Da tempo l’attuale presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale, Vincenzo Sirignano auspicava il ritorno dell’ente capoluogo all’interno dell’Asi. Il Comune di Avellino rientra nel consorzio in un momento cruciale per le sorti delle politiche industriali in Campania, ma soprattutto per l’area di Pianodardine, per oltre la metà ricadente nel suo territorio.

Il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa

IL COMUNE DI AVELLINO RIENTRA NELL’ASI: L’AGENDA. Il Comune di Avellino si ritroverà impegnato – ma dall’interno – nei prossimi mesi in un confronto delicato con il Consorzio su temi urgenti. Dal riassetto della bonificanda area che ospitava l’ex Isochimica, alla programmazione degli interventi di re-industrializzazione di Pianodardine con la Zes, alla gestione del nuovo Piano Regolatore Industriale. Con il nuovo Prg l’Asi e i sindaci sono attesi ad una prova per certi versi storica. Dovranno rilanciare le attività produttive e logistiche, anche mediante la diversificazione con poli di ricerca, terziario, servizi e grande distribuzione, individuando un modello sostenibile dal punto di vista ambientale. È si troveranno a farlo nel pieno di una crisi economica e sociale provocata dall’emergenza sanitaria ancora in atto. L’inquinamento del comprensorio, ma anche la necessità di rafforzare le misure di sicurezza impongono ormai da anni un riassetto regolamentare che favorisca una forte innovazione tecnologica.

il Presidente del Consorzio Asi Vincenzo Sirignano

Prossimamente, questa discussione tra Asi e Avellino potrà riprendere nel merito all’interno del Consiglio Generale, in una condizione di compartecipazione, fermo restando la diversa funzione. Non ultima, c’è la questione della Zes, la Zona Economica Speciale, che proprio quest’anno vivrà il momento della verità. In una provincia di Avellino che vede favorite altre aree, dall’Ufita dell’alta capacità ferroviaria alla vicina Calaggio, Pianodardine dovrà superare le sue criticità soprattutto dal punto di vista ambientale, se vorrà cogliere l’opportunità. Con il credito di imposta nelle aree Zes in Campania attivo fino al 31 dicembre 2022 (dopo che l’allungamento dei termini è stato inserito nella Legge di Bilancio 2020), con benefici fino a 50 milioni per ogni progetto industriale, a Pianodardine è arrivato il momento di programmare, anche di concerto con i Comuni limitrofi, che in base all’intesa siglata a Venticano nello scorso settembre potranno ampliare i metri quadrati di superfici produttivi inesediabili.

La sede del Comune di Avellino e la Torre dell’Orologio, simbolo della citta capoluogo

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