Giornata nazionale delle vittime di Covid, Biancaniello: ora programmare il futuro

Il capogruppo di minoranza del Comune di Nusco condivide una riflessione sulla crisi prodotta dalla pandemia e sulla necessità di coltivare la speranza per ripartire e programmare il futuro

Giornata nazionale delle vittime di Covid, Biancaniello: ora programmare il futuro. Il capogruppo della minoranza consiliare di Nusco Francesco Biancaniello condivide una riflessione sulla attuale condizione sociale dettata dall’emergenza sanitaria in corso. In occasione della Giornata Nazionale delle vittime di Covid, l’avvocato Biancaniello del gruppo “Ricominciamo da Nusco” sottolinea la necessità di preservare la memoria di quanto abbiamo vissuto e ancora stiamo affrontando, ma anche di coltivare la speranza. “Programmare il futuro di sviluppo e crescita delle nostre aree interne partendo dall’esperienza del Covid-19” scrive.

“Nella giornata del 18 marzo 2021, ad un anno circa dall’inizio della pandemia da Covid19, come gruppo di minoranza “Ricominciamo da Nusco” – rivolgiamo con un commosso ricordo un sentito saluto a tutte le vittime ed alle loro famiglie. Ricordiamo e ricorderemo per gli anni a venire i drammatici momenti vissuti con angoscia, paura e senso di impotenza per quello che allora era un nemico subdolo e sconosciuto che mieteva vittime mettendo a dura prova non soltanto le strutture sanitarie al collasso ma l’intero stato nazionale, l’intera sua organizzazione, regionale, provinciale e comunale. Siamo ancora in emergenza ma ora abbiamo i mezzi per uscirne. Come e quando dipenderà anche da noi. Un anno fa c’era una situazione emergenziale gravissima da periodo di guerra ma si lottava contro un nemico che non si conosceva e senza strumenti adatti, inoltre ogni Nazione, ogni Stato, ogni comunità che ne è stata colpita e che ne ha subito gli effetti nefasti ha dovuto fare da sé. L’emergenza sanitaria ha sconvolto il mondo intero ed è stata pandemia! Nessuno Stato ha potuto aiutare gli altri. Sono saltate per quel lasso di tempo le alleanze, i blocchi, le aree di influenza socio-politica. Per la prima volta la macchina della solidarietà internazionale, negli iniziali momenti dell’emergenza, quelli più gravi e difficili, non c’è stata e non ci poteva essere. Ognuno per sé e Dio per tutti! Una situazione drammatica, vissuta drammaticamente, che ha però confermato, attualizzando una massima esperienziale e cioè “che dalle cose negative e dagli errori si trae sempre insegnamento” perché ci ha fatto riscoprire forte il senso di solidarietà familiare, vicinale, comunale, regionale e nazionale e, mettendo in evidenza tutti i limiti dello Stato, in tutti i suoi apparati compresi i Comuni, ha palesato che vanno fatte, urgentemente, riforme in campo sanitario, economico e sociale; riforme – sottolinea l’avv. Francesco Biancaniello – da sempre rimandate ma che ora sono divenute improrogabili ed imprescindibili per rimanere agganciati a logiche non solo di ritorno alla normalità e di uscita dalla crisi ma soprattutto di crescita e di sviluppo. In particolare la macchina amministrativa ha segnato un conflitto profondissimo tra governo centrale e regioni sulla questione sanitaria a cui dovrà essere posta subito mano da parte della politica, quella fatta però di merito, competenza e concretezza. Una politica dunque efficace ed efficiente che sappia creare coesione combattendo divisioni ed egoismi e guardando alle nuove generazioni. Già è in atto anche a livello europeo una programmazione che investe il campo economico e sociale perché le mancanze e gli errori ci sono stati non solo a livello dei singoli stati ma anche e soprattutto a livello comunitario. Una riforma dunque che amministri efficacemente il presente e che in prospettiva salvaguardi soprattutto il futuro ed i giovani. Una riforma “for the next generation” improntata alla solidarietà, resilienza, unità, sinergia e coesione. In tale contesto – prosegue  l’avv. Francesco Biancaniello – per le aree interne è necessario tenere alta l’attenzione per evitare che i piani già programmati di strategia nazionale vengano modificati in peius. E’ necessario invece che detti piani di sviluppo e di programmazione economica vengano attualizzati, potenziati ed armonizzati con le nuove programmazioni di sviluppo economico oggi messe in campo causa emergenza da covid19. Per fare ciò è necessario che gli amministratori dei Comuni delle aree interne parlino all’unisono, con una voce unitaria, forte ed autorevole, altrimenti se ci sarà divisione e logiche campanilistiche ed egoistiche sarà difficile ottenere le migliori condizioni di sviluppo per le nostre aree. Insomma – conclude F. Biancaniello –  bisogna passare da una politica personalistica ad una politica di condivisione fondata su dialogo e scelte comuni. E’ auspicabile che da una coesione teorica e limitata ad assecondare un requisito prioritario per partecipare alle varie programmazioni di sviluppo socio-economico e di strategia nazionale, si passi ad una condivisione e coesione di fatto, fondamentale per perseguire i fini di crescita e di sviluppo del nostro territorio. Insieme, dunque, per decidere e scegliere il migliore percorso da intraprendere per poter garantire alle nostre comunità e soprattutto alle nuove generazioni un futuro di normalità e sviluppo”.


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