Serino va al voto, Antonio De Feo: ripartire dalle forze migliori

L'esponente locale del Partito Democratico interviene auspicando una responsabilità diffusa per avviare la ricostruzione post covid. Il suo documento.

Serino va al voto in primavera in una fase cruciale per l’Italia e sul Mezzogiorno per le conseguenze delle emergenze sanitaria ed economica. In questo scenario, l’esponente locale del Partito Democratico, Antonio De Feo, interviene auspicando la mobilitazione di quelle che definisce «le forze migliori», chiamandole alla responsabilità della ricostruzione post covid. Mentre Serino va al voto, De Feo propone una fase nuova, che offra un laboratorio politico alla stessa provincia di Avellino.  Di seguito il suo documento.


Serino si prepari ad accogliere il suo futuro

Documento di Antonio De Feo | Partito Democratico Avellino

Antonio De Feo

Dobbiamo essere pronti a caricarci la responsabilità della ricostruzione post-covid. Il tempo è inclemente ma ci sono persone capaci di interpretare questa epoca e riempirla di contenuti e di possibilità. Nei prossimi mesi molti comuni irpini andranno al voto e tra questi anche Serino, una terra posta in un pezzo di Irpinia vivace, ricca di storia e di tradizioni, fervente terra di commerci e territorio dalla natura incontaminata. Chi amministrerà nei prossimi anni dovrà dare risposte immediate al mancato sviluppo degli ultimi venti anni, all’immobilismo che ha attanagliato la politica e all’incapacità di chi non ha programmato ma ha preferito vivere in maniera miope l’impegno pubblico. Non ci sono più scuse o attenuanti, ciascuno metta a disposizione le proprie conoscenze, le proprie competenze e crei spazi di collaborazione per dare vita ad un progetto di rilancio condiviso e vincente. La politica deve ritornare a immaginare l’idea di sviluppo che intende realizzare e la società civile deve contribuire sporcandosi le mani e scendendo in campo a sostegno di un programma di pacificazione e di risanamento sociale, culturale ed economico.

Serino

La nostra terra può diventare un laboratorio di idee e un esempio da seguire, se gli attori decideranno di aprire i recinti in cui si sono nascosti e di discutere di “cosa si vuole fare” e di “chi può fare”, libero da interessi personali o di parte. Dobbiamo, tutti, scendere in campo e portare le forze migliori, quelle che fino ad ora si sono disinteressate o allontanate perché illuse, a concepire l’impegno come forma di servizio e non di potere. Ciascun elettore diventi protagonista di un cambiamento e con il suo voto dia fiducia ad un impegno concreto e misurabile, che segni discontinuità e novità. Pochi sono i punti su cui bisogna concentrarsi: fuga dei giovani, sostegno all’economia agricola e a quella della ristorazione in crisi a causa del Covid, ma anche per il mancato sviluppo turistico, tanto invocato anche oggi. Bisogna inoltre incentivare l’associazionismo che è “l’orecchio” della comunità, capace di cogliere le fragilità e di sostenere i cambiamenti. Importante sarà anche pianificare importanti opere infrastrutturali pubbliche che sono alla base dell’interesse e collegamento ai servizi che bisogna moltiplicare se si vuole attrarre il turismo. L’attenzione al territorio, il risanamento dell’alveo del fiume Sabato e dei boschi invasi dai rifiuti, devono diventare l’obiettivo primario, insieme alla difesa dell’acqua, bene comune indispensabile, spesso sciupata e inquinata a causa dell’azione scellerata dell’uomo o dall’incapacità di mettere mano tempestivamente agli acquedotti. Tante cose, tante azioni che non devono essere solo promesse, ma impegno serio, che solo esperienza, capacità e competenze possono portare a termine.


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