Fiom promuove IIA “ma subito investimenti e commesse per il futuro”

La nota della Confederazione al termine dell'incontro virtuale: "Commesse garantite fino a maggio. C'è bisogno di interventi solidi e di un piano della mobilità nazionale per rinnovare il parco autobus"

La Fiom promuove la IIA ma avverte che “servono investimenti e commesse per il futuro”. Con uno slittamento di due giorni si è svolta in video conferenza con il Ministero per lo Sviluppo Economico la riunione sulla IIA, che coinvolge 521 lavoratori e due stabilimenti, a Bologna e Flumeri. All’incontro hanno preso parte le Regioni Campania e Emilia Romagna, Invitalia e i vertici aziendali. L’amministratore delegato ha presentato l’aggiornamento degli obiettivi del piano industriale e l’analisi della situazione attuale e sugli sviluppi futuri. “L’azienda è passata da una produzione di 28 veicoli nel 2018 a oltre 200 del 2020 guadagnando circa il 40% della quota del mercato italiano. Sono state messe in sicurezza le linee di credito attraverso gli accordi con gli istituti bancari e il prestito di circa 20 milioni garantito da Sace” comunica la Fiom nazionale in una nota congiunta firmata dai vertici nazionali e territoriali coinvolti.

IIA di Flumeri, interno dello stabilimento

Fiom promuove IIA per quanto fatto, ma ha sottolineato l’urgenza di proseguire sulla tabella di marcia. “Il riavvio delle produzioni negli stabilimenti italiani ha permesso la chiusura degli ammortizzatori sociali e nuove assunzioni in particolare di lavoratrici e lavoratori giovani. L’aumento della produzione ha sostenuto anche il relativo indotto che gira attorno ai due stabilimenti”. L’azienda è riuscita a fronteggiare l’emergenza grazie all’intervento delle istituzioni ma anche dei lavoratori e lavoratrici, e degli accordi sottoscritti dalle rappresentanze sindacali. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello relativo al Fondo Nuove Competenze. “Il rischio però all’orizzonte è che la strada del rilancio possa avere una pesante battuta d’arresto, infatti il portafoglio ordini garantisce la produzione fino a maggio di quest’anno e l’assenza di volumi produttivi avrà ricadute sull’occupazione e sulla liquidità necessaria anche agli investimenti sul piano tecnologico”. La Fiom a tale proposito ha chiesto “di far ripartire le gare pubbliche e di sfruttare al meglio tutti gli strumenti messi a disposizione dalle Regioni e dal Governo per investire e stare al passo con i cambiamenti del mercato sia dal punto di vista di prodotto, con la ricerca e lo sviluppo verso l’elettrico e l’idrogeno, ma anche sui servizi post vendita, attività sempre più fondamentale per poter competere nel mercato italiano e aprire spazi in quello europeo. Inoltre, deve concludersi in più rapidamente possibile la messa in sicurezza dello stabilimento di Bologna per garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sostegno delle Regioni Campania ed Emilia-Romagna non basta a garantire il rilancio dell’azienda, occorre una forte sinergia tra Stato, Regioni e Comuni affinché venga gestita la fase di transizione con i tempi giusti e vengano avviati bandi per la sostituzione delle flotte pubbliche, sostenendo la filiera italiana anche attraverso investimenti pubblici per riportare le produzioni in Italia”.

Busitalia

Per questo la Fiom ritiene necessario che si aprano tavoli di coordinamento tra azienda, Conferenza Stato-Regioni ed Anci, e tra Consip e Busitalia, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e valuta positivamente l’impegno del Mise in tal senso, ma occorre muoversi con estrema celerità. “Va mantenuta alta l’attenzione poiché i prossimi mesi saranno cruciali per il rilancio e il consolidamento dell’azienda che vede nel suo capitale la partecipazione pubblica e che deve essere supportata dalle istituzioni con le giuste sinergie. La strada intrapresa va nella direzione giusta ma c’è bisogno di stringere i tempi sugli investimenti e di maggiore condivisione e partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alle scelte strategiche”.


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