Ciao Nario Fittipaldi, farmacista-poeta dal cuore gentile

Ricordo del professionista di Lapio scomparso alla vigilia di Natale. Vicinanza alla famiglia

Ciao Nario Fittipaldi. Hai deciso di andartene via, in un mondo azzurro, alto e puro, proprio alla vigilia del Santo Natale, portando via con te tutte quelle virtù che hanno nobilitato la tua esistenza. Generoso, affabile, sempre cordiale e disponibile; un sorriso e una simpatia disarmanti che ti hanno accompagnato fino ai tuoi ultimi giorni che hai condiviso, giustamente, solo con chi ti sempre ha amato, la dolce Elvira, le tue figlie Monica e Barbara, gli adorati nipoti

Nario Fittipaldi

Quanti ricordi indelebili hanno segnato la nostra amicizia, quanti momenti pieni di gioia e spensieratezza, nell’arco di una vita anche periodi difficili e bui che ti hanno provato, ma che non hanno scalfito la tua grande voglia di vivere da protagonista, le tue energie positive hanno fatto da scudo prezioso e invalicabile. Il nostro primo incontro risale agli anni goliardici prima del sisma dell’80. All’epoca l’aperitivo o il caffè facevano tappa al Caffè Cammino al Corso di Avellino, e tu da Lapio arrivavi in netto ritardo col camice bianco e professionale da farmacista, capelli lunghi e ribelli, ma tutti ti aspettavano. Anche io ero lì, diventammo subito amici, due sagittari con la valigia piena di sogni ed emozioni. Da allora non ci siamo mai persi di vista, nel tempo mi hai fatto omaggio dei tuoi libri di poesia, la tua passione e vocazione; quelle frasi profonde, le parole toccanti che tuttora amo rileggere, ma che sentirle dalla tua voce calda e appassionata, con quel caratteristico accento lucano dalla tua terra natìa, è stata tutt’altra emozione. Purtroppo negli ultimi mesi, un destino malefico ha minato la tua salute fino a strapparti dall’affetto della tua famiglia, troppo presto, creando un vuoto profondo nell’anima di chi ti ha voluto bene. Ciao Nario, sei stato un valente professionista, un poeta geniale, ma soprattutto un amico vero.

di Alberto De Rogatis


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