Ristorazione e commercio in agonia, D’Ercole (Fdi): subito i ristori

L'esponente avellinese di Fratelli d'Italia interviene con una nota per evidenziare le conseguenze della nuova stretta anti coronavirus. Chiede che siano cancellati i tributi previsti per il 2020 e per il 2021 a carico degli operatori da Regione Campania e Governo nazionale

I settori di ristorazione e commercio sono in agonia a causa delle misure di contenimento dell’epidemia, scrive Giovanni D’Ercole, esponente avellinese di Fratelli d’Italia in una nota. D’Ercole chiede che siano cancellati i tributi previsti per il 2020 e per il 2021 a carico degli operatori di queste categorie, accelerando peraltro i ristori annunciati da Regione Campania e Governo nazionale. Di seguito il suo intervento.


Ristorazione e commercio in agonia per la schizofrenia di Regione Campania e Governo

di Giovanni D’Ercole | Fratelli d’Italia – FDI Avellino

Giovanni D’Ercole

Il commercio ed in particolare i settori ristorazione e somministrazione, sono costretti a pagare un prezzo ancora più salato alla pandemia, per effetto delle incertezze e della confusione che governo, regioni ed enti locali fanno a gara a cavalcare. In Campania la situazione è aggravata dalla delirante ossessione del governatore di emettere ordinanze in conflitto con il governo centrale. Al punto che a Napoli è esplosa la protesta dei ristoratori che, dopo aver fatto le provviste in relazione alle disposizioni del governo centrale che aveva collocato la regione in zona gialla, si sono visti piombare addosso l’ordinanza dello sceriffo con cui viene chiuso tutto, con conseguente necessità di buttare nella spazzatura tutte le forniture messe in frigo. Per non parlare della generosa concessione del governatore ai bar, che possono rimanere aperti dopo le ore 11, ma soltanto per vendere acqua! L’invito al senso responsabilità, spesso invocato in questi mesi di pandemia, non può imporre ad una forza politica di tacere di fronte alla drammatica schizofrenia di una classe dirigente che rivela ogni giorno di più la propria inadeguatezza, tutta appartenente ad un centrosinistra occupato perennemente a far la guerra a se stesso (vedi De Luca senior che attacca il governo sostenuto dal parlamentare De Luca junior) ed a distribuire incarichi e prebende (anche a condannati, come il neo capo della segreteria del governatore De Luca, sempre lui), ma totalmente estraneo ai problemi quotidiani del ceto produttivo italiano. Fratelli d’Italia, non può non stigmatizzare la schizofrenia dei provvedimenti, sprovvisti del tutto della minima e necessaria attività di coordinamento. Uccidendo il commercio, si uccide tutto il tessuto connettivo economico: quando le saracinesche chiudono, perdono valore gli immobili, si desertificano le aree metropolitane lasciando spazio esclusivamente al degrado ed all’insicurezza. La Destra, sia a livello nazionale, sia a livello locale, dichiara la piena, convinta e profonda solidarietà ai commercianti, ai ristoratori ed ai baristi, chiedendo a Stato e Regione di utilizzare gli stanziamenti disponibili, anche grazie agli spostamenti di bilancio approvati in parlamento con il determinante contributo del centrodestra, per offrire alle categorie così tartassate, non solo i doverosi ristori per i mancati introiti, ma anche l’annullamento dei tributi e delle tasse che gravano su quelle attività per l’anno che sta per chiudersi, nonché per i mesi che ancora ci dividono dalla ripresa delle attività a pieno regime.


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