A Caposele azionista della Popolare di Bari risarcito per 73mila euro

La decisione dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie istituito dalla Consob. La difesa assunta dall'avvocato Alfonso Sturchio del foro di Avellino ha dimostrato la violazione dei doveri di trasparenza e informazione per la mancata messa a disposizione di adeguate informazioni in merito alle caratteristiche e ai rischi delle azioni, con particolare riferimento alla loro illiquidità

A Caposele azionista della Popolare di Bari risarcito per 73mila euro. Con la decisione pubblicata lo scorso 16 novembre, la Banca Popolare di Bari dovrà risarcire interamente un azionista che aveva denunciato di essere stato indotto ad aderire all’aumento di capitale deliberato nel 2013 e 2014, sottoscrivendo titoli rappresentati da azioni e obbligazioni emesse dalla stessa banca per un investimento complessivo vicino ai centomila euro. Lo ha stabilito l’Arbitro per le Controversie Finanziarie istituito presso la Consob con la recente decisione pubblicata il 16 novembre. Il ricorso è stato seguito dall’avvocato Alfonso Sturchio del foro di Avellino, che ha avuto ragione sull’istituto commissariato lo scorso dicembre e i cui ex amministratori sono stati arrestati dalla magistratura barese per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza. Nella richiesta di risarcimento del danno – spiega l’avvocato Sturchio – l’azionista lamentava la violazione dei doveri di trasparenza e informazione per la mancata messa a disposizione di adeguate informazioni in merito alle caratteristiche e ai rischi delle azioni, con particolare riferimento alla loro illiquidità.
A sostegno del ricorso, inoltre, vi era la violazione dei doveri di diligenza e correttezza da parte dell’istituto barese, che aveva auto-collocato i propri strumenti finanziari senza considerare gli obiettivi di risparmio del cliente così come emergevano dalla profilatura di rischio.A sostegno della decisione di liquidare l’intero importo del capitale investito in azioni più la rivalutazione monetaria, mantenendo inoltre la somma investita per la sottoscrizione delle obbligazioni, il Collegio chiarisce che con la sospensione delle negoziazioni delle azioni BPB, la possibilità di poterle collocare sul mercato è, almeno a oggi, azzerata, e non sussiste, sempre a oggi, alcun altro mezzo per gli azionisti per recuperare almeno parte del valore investito.
Il Collegio ha quindi accolto il ricorso, respingendo le difese svolte dall’istituto bancario e ha fissato il termine per l’esecuzione in trenta giorni. “Deve essere sottolineato” aggiunge l’avvocato Sturchio “che finora la Banca Popolare di Bari, pur resistendo con i propri legali nel giudizio davanti all’ACF,  non ha voluto poi adeguarsi alle decisioni, costringendo il risparmiatore a intentare causa davanti al tribunale ordinario. E’ auspicabile che con il nuovo Consiglio di Amministrazione –  essendo state acclarate in sede arbitrale le responsabilità dell’Istituto di Credito – ci sia una cambio di rotta della banca, che vorrà darà esecuzione alle decisioni e risarcire i risparmiatori vittoriosi”.

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