De Luca manda a casa il Governo: avevo chiesto il lockdown 2 mesi fa

"CI ATTACCANO PER NASCONDERE I LORO DRAMMATICI RITARDI". Il Governatore della Campania denuncia lo sciacallaggio politico-mediatico nei confronti dell'emergenza a Napoli e replica con durezza al Ministro Di Maio: Quando spendevamo i soldi per le terapie intensive in estate ci attaccò parlando di spese inutili. Mancano i medici, l'affondo: "Ci hanno mandato 7 anestesisti".

Il Governatore De Luca manda a casa il Governo, accusandolo di ritardi nella adozione delle misure necessarie a contenere l’emergenza sanitaria. E denuncia lo sciacallaggio politico-mediatico nei confronti dell’emergenza a Napoli, replicando con durezza al Ministro Di Maio: «Quando spendevamo i soldi per le terapie intensive in estate ci attaccò parlando di spese inutili». Mancano i medici, l’affondo al Governo: “Ci hanno mandato 7 anestesisti quando siamo sotto di migliaia di unità”.

Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania durante il suo videomessaggio

Nel consueto appuntamento settimanale il governatore Vincenzo De Luca fa il punto sull’attività dell’esecutivo regionale e in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria. Ha parlato di sciacallaggio mediatico-politico senza precedenti riservato a Napoli e alla Campania elencando tutte le “falsità” emerse nel corso dell’ultima settimana. Dall’arrivo dell’esercito inviato dal Governo all’apertura dell’inchiesta da parte della Procura della Repubblica partenopea, dalle file davanti al Cardarelli alla diffusione del video del decesso di un paziente, e fino all’arrivo degli ispettori del Ministero per la Salute negli ospedali, De Luca non ha risparmiato nessuno. “La classificazione in zona gialla della Campania è dimostrata dai numeri ed è una evidenza emersa dai calcoli del Ministero, non dal governo regionale” ha tuonato il Governatore. “La Campania ha il tasso di mortalità Covid più basso d’Italia dall’inizio della pandemia e, dal 1 settembre al 12 novembre i decessi sono aumentati di 481 unità mentre in Lombardia di 2043 unità. Noi avremmo voluto chiudere tutto ad ottobre, per avere freno del contagio e arrivare a Natale in condizione di sostenibilità. Per tutte queste ragioni, De Luca manda a casa il Governo chiedendo al Pd di valutare la necessità di continuare a sostenere il Premier Giuseppe Conte.

Per il Governatore campano è inaccettabile il sostegno ad una coalizione di Governo con i 5 Stelle. “Alla lista degli sciacalli si è aggiunto il nome di un illustre esponente campano tale Luigi Di Maio, che faceva la campagna elettorale contestando alla regione lo spreco del denaro pubblico per contrastare il Covid, voleva il commissariamento della sanità mentre avrebbe dovuto garantirci il personale. Se bisogna stare al Governo con questi personaggi sarebbe meglio mandare a casa il governo” tuona. Nel bersaglio degli attacchi rientra anche il Ministro Spadafora, mentre De Luca invita Di Maio ad un dibattito pubblico “dove, come e quando vuole purchè in diretta televisiva; spero che non faccia il coniglio come nei 4 anni precedenti. Siamo chiamati a lavorare in una condizione infame, e fatti salvi 3 o 4 Ministri ritengo che questo non sia un Governo. Sarebbe 100 volte meglio avere persone competenti all’interno di un Governo di unità nazionale, anzichè messe insieme dall’opportunismo politico. Per quello che mi riguarda la volgarità, lo sciacallaggio e la cafoneria sono incompatibili con il nostro operato. Devo constatare che è l’antimeridionalismo che resta sotto traccia, ma con le emergenze esplode e si manifesta in una campagna mediatica di sciacallaggio”.

De Luca registra una lieve flessione della curva dei contagi che oggi si attesta a 3.900 con una percentuale di positivi del 16,5% su 25mila tamponi. La novità è il bando della Protezione Civile Nazionale dedicato alla Campania per selezionare anestesisti in tutta Italia, “Ma manteniamo posti liberi negli ospedali, e ringrazio la medicina privata che ci sta dando una grande mano” continua. Nelle terapie intensive ci sono 190 ricoverati su 650 posti disponibili: “Abbiamo oltre 500 posti letto disponibili per il Covid. Stiamo completando lavoro informatico sui tamponi e il 70 per cento delle persone avrà ricevuto sul proprio cellulare entro le 24 ore il risultato del tampone”. In merito al Governo De Luca sottolinea lo scontro politico in corso, derivato dalle scelte in relazione alla gestione dei contagi. “Il Governo ha fatto scelte diverse da quelle richieste, con provvedimenti sminuzzati e una risposta proporzionale, mentre il contagio non aumenta in maniera lineare bensì esponenziale. Così ci ha fatto crescere i contagi e i decessi”.

Il Governatore campano ha elencato tutte le ordinanze e i provvedimenti licenziati per frenare la curva dei contagi, dalla chiusura delle scuole al divieto della vendita degli alcolici dopo le 22.00, dal test obbligatorio per arrivava dall’estero fino all’uso obbligatorio della mascherina all’esterno. “E’ mancata una iniziativa essenziale: il coinvolgimento pieno di tutte le forze di politizia e dell’esercito italiano per il controllo del territorio. Se fai ordinanze e nessuno controlla è una perdita di tempo. Quelli che hanno banalizzato il problema e perso mesi preziosi, oggi sono tutti diventati rigoristi. La Campania ha agito su una linea coerente di rigore dal 29 maggio scorso, dovendo fronteggiare anche le ordinanze del Comune di Napoli contrarie alle nostre, fino all’intervento del Tar.

“Il 4 ottobre sono stato a Roma per parlare con il Ministro dell’Interno e chiedere le forze di polizia. Il 15 ottobre ho chiuso le scuole ricevendo offese da parte della Ministra e del Premier perchè bisognava tenere aperte scuole mentre i nostri esperti ci hanno detto che il contagio sarebbe aumentato di 9 volte. Il l 22 ottobre ho emesso l’ordinanza di chiusura per il contenimento del contagio, con il divieto spostamento fra province e divieto della mobilità delle persone. Ma il 23 c’è stata la guerriglia a Napoli, per una misura preventiva, mentre al Governo si continuava a perdere tempo. Con la dichiarazione di zona rossa di Marcianise e Orta di Atella abbiamo constatato che le forze dell’ordine non erano sufficienti quindi si è evitato di chiudere altre città”. L’ultima settimana intanto ha messo a dura prova il quartier generale della Regione Campania.

“Da due mesi non c’è trasmssione che non si dedichi alla Campania, a Napoli o a De Luca. Un Attacco mediatico costante, del tutto strumentale, iniziato con le file davanti all’Asl Napoli 1 senza spiegare che quelle erano le persone senza prenotazione. L’episodio del lungomare di Napoli affollato di migliaia di persone senza mascherine, ha dato una immagine di una città senza un controllo rigoroso, indifferente ad un assembramento vietato dalla legge. Quelle immagini hanno determinato una svolta nell’opinione pubblica nazionale e motivano una zona strarossa” tuona De Luca chiaramente amareggiato. “Chi doveva decidere era impegnato nei salotti televisivi, mentre vorrei sottolineare la responsabilità dimostrata da altri sindaci, come Giugliano, Aversa, Pozzuoli, Castellammare, Salerno ed altri coraggiosi e responsabili che preso decisioni per bloccare la mobilità e il contagio”.

“I dati della Campania non possono essere veri”. Sulle presunte irregolarità nella definizione della zona gialla assegnata alla Campania, il Governatore chiarisce che il criterio numerico “è stato scelto dal Governo per evitare la responsabilità di chiudere tutto. E’ falso quanto riportato dalla stampa: gli ispettori non sono venuti a verificare incongruenze ma a visitare i nostri ospedali; così come è falso che la Procura della repubblica abbia aperto una inchiesta sulla gestione sanitaria dell’emergenza. Le immagini delle auto davanti agli ospedali avrebbero dovuto essere corredate dalle giuste motivazioni. chi arriva autonomamente non può accedere nell’ospedale. L’ospedale da campo è una idiozia, mai richiesto. Il problema è sempre il personale, mancano gli anestesisti e ce ne hanno inviati solo 7. E’ stato annunciato l’arrivo dell’esercito ma era una altra fandonia”. Ulteriore ferma condanna è stata espressa da De Luca nei confronti del 30enne che si è introdotto in ospedale filmando il decesso del paziente per diffondere il video sui social. “Ho scritto una lettera al Prefetto di Napoli per prendere provvedimenti rigorosi sul lungomare e altrove, andiamo avanti senza guardare in faccia a nessuno. Se il governo prende misure di rigore, sarà meglio tardi che mai” aggiunge. “Aspettiamo l’arrivo degli anestesisti, e abbiamo attinto da una graduatoria della protezione civile che include medici non specialistici, ma ci servono anche infettivologi e pneumologi. E’ stato fatto un miracolo: con il raddoppio delle terapie intensive rispetto a gennaio attendiamo il personale per attivarle; con 20mila dipendenti sanitari in meno si gestisce al meglio l’emergenza.


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