Clan Partenio ad Avellino, 14 arresti. Tra le accuse: estorsione e scambio elettorale politico mafioso

OPERAZIONE ALL'ALBA «ASTE OK» CONTRO «L'ESPANSIONE DI INTERESSI CRIMINALI NEI SETTORI DELLE ACQUISIZIONI IMMOBILIARI». I Carabinieri di Avellino e la Guardia di Finanza di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo partenopea hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare per 8 tra imprenditori e professionisti in carcere e 6 ai domiciliari. Sequestrate 5 società e beni per un valore di circa 4 milioni di euro tra l'Irpinia e il Lazio

Operazione contro il Nuovo Clan Partenio ad Avellino e nel Lazio condotta da 150 militari dei Comandi Provinciali dei Carabinieri di Avellino e della Guardia di Finanza di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo partenopea. Tra le province di Avellino e Roma sono state eseguite 14 misure coercitive e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni del valore di circa 4 milioni di euro, nei confronti di un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio”, imprenditori e professionisti.

«DURO COLPO AL CLAN PARTENIO AD AVELLINO». L’Arma dei Carabinieri di Avellino ha fornito i particolari dell’operazione. I Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri di Avellino e della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 indagati, dei quali 8 in carcere e 6 ai domiciliari e al sequestro preventivo di 5 società e dei relativi beni, crediti, azioni e quote sociali, per un valore complessivo stimato di circa 4 milioni di euro. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di più reati, quali Associazione per delinquere di tipo mafioso, Estorsione, Scambio elettorale politico-mafioso, Turbata libertà degli incanti, Falsità materiale, Truffa, Trasferimento fraudolento di valori e Riciclaggio. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo partenopea, che ha coordinato le attività condotte congiuntamente dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Avellino e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli.

Una vista dall’alto della città di Avellino

L’INDAGINE: OPERAZIONE «ASTE OK» CONTRO «L’ESPANSIONE DI INTERESSI CRIMINALI NEI SETTORI DELLE ACQUISIZIONI IMMOBILIARI». NEL MIRINO INFLUENZARE LA VITA POLITICA E AMMINISTRATIVA DELLA CITTÀ DI AVELLINO. L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Secondo quanto si legge nella nota diffusa dai Carabinieri, dalle risultanze investigative è infatti emerso «un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla ‘cabina di regia’ delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia».

GLI INVESTIGATORI: «LEGAMI TRA PROFESSIONISTI E SODALI DEL CLAN CAMORRISTICO». In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine «ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società di intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso». Si ritiene, aggiungono i Carabinieri, che «il sodalizio si sia avvalso di società intestate a prestanomi nelle quali sarebbero transitate le somme estorte in modo da poter ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa».

«CLAN PARTENIO AD AVELLINO E PROMESSE DI VOTI». Inoltre, «l’attività ha documentato la promessa di voti in occasione delle elezioni del Consiglio Comunale di Avellino del giugno 2018 da parte di appartenenti al clan Genovese-Galdieri, nei confronti di un candidato consigliere – poi eletto – figlio di un boss detenuto, appartenente al medesimo gruppo, in cambio della riassegnazione della gestione di un centro sportivo sito in Avellino».

Guardia di Finanza

CON LE 5 SOCIETÀ, SEQUESTRATI 59 FABBRICATI E TERRENI. Oltre a numerose perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti organici o contigui al sodalizio criminoso, è in atto anche l’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo relativo a 5 società (i cui titolari sono tra i destinatari della misura cautelare), di cui: 1 struttura di assistenza sociale-residenziale; 2 società immobiliari; 1 società di consulenza amministrativa; 1 attività di ristorazione. L’intero patrimonio delle società sottoposto a sequestro (tra cui 59 fabbricati e 26 terreni) è stato stimato in circa 4 milioni di euro, al quale si aggiungono le disponibilità finanziarie già sequestrate nei confronti degli indagati in data 14 ottobre 2019 ammontanti a circa 1,5 milioni di euro. Nel medesimo contesto operativo, è stata notificata la misura dell’“interdittiva antimafia”, già emessa dalla Prefettura di Avellino, alla società riconducibile alla cit. struttura di assistenza sociale-residenziale, nonché a un’altra azienda riferibile a un altro indagato. Nella nota si forniscono i nomi degli indagati sottoposti a misure cautelari e le società sequestrate, riportati di seguito.


GLI INDAGATI

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

    • GALDIERI Pasquale, classe 1974, di Mercogliano;
    • GALDIERI Nicola, classe 1975, di Mercogliano;
    • DELLO RUSSO Carlo, classe 1977, di Mercogliano;
    • PAGANO Beniamino, classe 1980, di Mercogliano;
    • GENOVESE Damiano, classe 1983, di Avellino;
    • FORTE Livia, classe 1961, di Avellino;
    • APRILE Armando Pompeo, classe 1959, di Avellino;
    • FORTE Modestino, classe 1966, di Avellino.

CUSTODIA CAUTELATRE AGLI ARRESTI DOMICILIARI

    • CICCONE Antonio, classe 1977, di Avellino;
    • BARONE Antonio, classe 1976, di Avellino;
    • FORMISANO Gianluca, classe 1984, di Serino;
    • BARBATI Emanuele, classe 1977, di Manocalzati;
    • DI BENDETTO Manlio, classe 1979, di Atripalda;
    • GISOLFI Mario, classe 1959, di Montoro.

SOCIETÀ SEQUESTRATE

    • LARA IMMOBILIARE r.l., con sede a Roma;
    • PUNTO FINANCE r.l., con sede a Roma;
    • RINASCIMENTO ITALIANO r.l., con sede ad Anzio;
    • ARCA DI NOE’ r.l., con sede a Serino;
    • NUVOLA r.l., con sede ad Avellino.

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