Matteo Salvini ad Ariano Irpino ha inaugurato personalmente la sede della Lega, tenendo un discorso al fianco dei candidati al consiglio regionale e comunale, di fronte ad una piazza Plebiscito affollata. Il leader della Lega ha presentato il suo partito e la sua lista come la novità di queste elezioni, ricordando che il Carroccio è presente per la prima volta in competizioni locali campane. Come sempre, ha toccato temi nazionali e territoriali, contestando l’operato dell’attuale governatore regionale. «Mandiamo a casa De Luca, De Mita e Pd», è stato il suo messaggio.
«BASTA CON IL CABARET». Matteo Salvini ha contestato i risultati rivendicati dal Governatore Vincenzo De Luca, con riferimento in particolare alla gestione dei rifiuti, ma anche dell’emergenza sanitaria, accusando il Presidente della Campania di ritardi, in particolare ad Ariano Irpino. Definendo De Luca un «cabarettista«, ha ricordato gli impegni assunti «e disattesi» con Matteo Renzi sulla eliminazione delle ecoballe. «C’è bisogno di fare di più che promettere e noi siamo qui per questo», ha affermato il leader della Lega, che non ha risparmiato la Ministra dell’Istruzione. Etichettata come «la Elsa Fornero della scuola», ha paragonato Lucia Azzolina alla ispiratrice nel 2012 della riforma che ridisegnò il sistema previdenziale e le pensioni, prima dell’intervento nel 2018 del primo governo Conte.
«CHI VOTA LA SINISTRA SI ACCONTENTA». Ma l’avversario del giorno è la sinistra, con un riferimento ripetuto all’alleanza tra Ciriaco De Mita e Vincenzo De Luca, bollato con slogan come «chi si somiglia si piglia». Nell’Ufita che vede in questi giorni i mezzi della Webuild al lavoro per costruire l’alta capacità, ha contestato la mancanza di infrastrutture, argomentando che una ferrovia esiste in Irpinia, ma è in attesa di rilancio da cent’anni. Per il leader del Carroccio c’è un solo cambiamento possibile, mandare a casa la sinistra e non solo. «Qua hanno governato tutti tranne la Lega, siamo pronti a dimostrare quello che valiamo».
«BENE LE PROTESTE, SE PACIFICHE». Commentando dal palco alcune proteste registrate al suo arrivo poco distante dalla piazza stamane blindata per ragioni di sicurezza, si è limitato ad osservare che sono bene accette, quando sono pacifiche, condannando gli assassini del giovane di Colleferro, Willy Monteiro Duarte, per i quali ha auspicato il carcere a vita.
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