Somministrato il vaccino italiano anti-Covid-19. Istituto Spallanzani: possibile averlo in primavera

Il direttore sanitario dell'ospedale di Roma Francesco Vaia annuncia i buoni progressi della sperimentazione nella fase 1 (di 3). Il GRAd-CoV2 è un progetto della ReiThera srl con il sostegno nella fase sperimentale di Regione Lazio e Ministeri della Salute e della Ricerca

Somministrato il vaccino italiano anti-Covid-19 ad una donna volontaria di 50 anni lo scorso 24 agosto, la sperimentazione procede senza intoppi. Pertanto, il GRAd-CoV2 potrebbe essere distribuito dalla primavera. Lo ha annunciato a Sky Tg24 il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vaia. Spera di raccogliere i dati della fase uno, quelli relativi alla “immunogenicità”, cioè alla produzione di anticorpi “neutralizzanti, che all’interno dell’organismo devono bloccare la replicabilità del virus. Il dottor Vaia ha aggiunto che fino ad ora non sono state registrate reazioni avverse al vaccino nei volontari.

L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, IRCCS “Lazzaro Spallanzani” (INMI)

DAL 24 AGOSTO IN SPERIMENTAZIONE IL “GRAD-COV2”. L’Agenzia del farmaco ha autorizzato la sperimentazione di fase I del GRAd-CoV2, in corso dal 24 agosto. È basato su un vettore adenovirale, come il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford, il ChAdOx1. Si tratta, cioé, di un virus simile a quello che si vuole sconfiggere, ma non aggressivo. Introdotto nell’organismo recepisce informazioni genetiche ritenute decisive per fare scattare la risposta immunitaria dell’organismo. Prodotto dalla italiana ReiThera, è nella fase di sperimentazione dedicata ad accertare la sicurezza, la fase 1. Se supererà l’esame, il vaccino potrà essere distribuito alla popolazione nella prossima primavera. La sperimentazione attuale terminerà entro la fine di quest’anno con le fasi 2 e 3. La sperimentazione del GRAd-CoV2 presso l’Istituto Spallanzani di Roma coinvolge 90 volontari selezionati per ricevere il vaccino realizzato dalla ReiThera srl con fondi propri.

Il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti annuncia con il Presidente dello Spallanzani Giuseppe Ippolito, il via alla sperimentazione del primo vaccino italiano contro il coronavirus

LA SPERANZA ITALIANA DI SCONFIGGERE IL VIRUS.  «Le intelligenze e la ricerca del nostro paese sono al servizio della sfida mondiale per sconfiggere il Covid», è stato il commento del Ministro della Salute, Roberto Speranza con l’avvio della sperimentszione. Con un post su Facebook, il Governatore del Lazio, co-finanziatore del programma di sperimentazione, è intervenuto per assicurare la distribuzione senza limiti. «Il vaccino italiano sarà pubblico», si legge nel post. È «un bene comune a disposizione di tutti coloro che ne avranno bisogno», ha aggiunto, sottolineando che «la Regione seguirà passo dopo passo il processo di sperimentazione che parte oggi allo Spallanzani, per arrivare prima possibile alla distribuzione». Anche il Presidente dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha commentato favorevolmente la ricerca in corso, spiegando che il vaccino italiano consentirà di evitare la fila, quando tutti i Paesi richiederanno scorte per le proprie comunità nazionali. Il vaccino vede Regione Lazio (con 5 milioni di euro) e i Ministeri della Salute e dell’Università (con 3) impegnati a sostenere la sperimentazione (prevista per 24 settimane) che dovrà portare il GRAd-CoV2 alla produzione su vasta scala.

Somministrato il vaccino italiano anti-Covid-19 «GRAd-CoV2» della ReiThera Srl ad una volontaria 50enne di Roma. Sperimentazione al via all’Istituto Spallanzani

UNA DONNA IN PRIMA LINEA: CREDO NELLA SCIENZA ITALIANA. Ha voluto restare anonima, ma la prima persona in assoluto a sottoporsi al vaccino contro il coronavirus ci ha tenuto a far conoscere le proprie motivazioni. Una donna di Roma, 50enne, impegnata per lavoro in viaggi nel Golfo Persico, si è sottoposta alla sperimentazione con l’obiettivo di contribuire a salvare vite, fidando nella scienza italia. Per arrivare a ricevere il vaccino ha dovuto superare con altre 89 persone una selezione effettuata su 5mila volontari potenziali.

IL VACCINO DI OXFORD DELLA INGLESE ASTRAZENECA È SOSPESO PER UN EFFETTO INDESIDERATO SU UNO DEI 50MILA VOLONTARI. Nelle prime fasi della sperimentazione il vaccino anti-Covid ChAdOx1 ha mantenuto le promesse dei ricercatori. Ma poi, la comparsa di un effetto indesiderato su uno dei 50mila volontari coinvolti nei test, ha imposto una sospensione all’iter. Il vaccino potrebbe essere ancora disponibile sul mercato tra fine anno e l’inizio del 2021, ha detto Pascal Soriot, ceo di AstraZeneca, ma si attende la pronuncia del comitato indipendente. Ormai questo vaccino è nella terza fase di sperimentazione in Gran Bretagna, Brasile e Sud Africa, cioé nelle aree geografiche maggiormente colpite dall’epidemia. Intanto, la corsa alla diffusione di un rimedio al coronavirus è globale. Russia e Cina sono pronte a distribuirne uno tra fine autunno e l’inverno, ma la comunità scientifica non ha ancora dati sufficienti per esprimersi.


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